Probabilmente era anche questa originariamente una chiesa conventuale e risale al XIV sec.
Sorge nel quartiere che occupa l'angolo nordoccidentale della città e che prendeva il nome di quartiere siriano, perchè dopo la caduta di Acri (1291) vi si stabilirono le comunità di rifugiati cristiani provenienti dagli stati crociati d'oltremare (nestoriani, maroniti, giacobiti)
Nel XIV secolo la chiesa di S.Anna divenne la chiesa della comunità maronita.
Presenta una pianta a navata unica divisa in due campate da due archi acuti sormontate da altrettante volte a crociera. L'abside, poligonale all'esterno, è coperto da una volta innervata da costoloni.
Nel timpano del portale (oggi murato) che si apre sulla facciata occidentale si conservano frammenti di un affresco che raffigurava la Vergine con il Bambino attorniata da angeli.
La fila di mensole e incassi che si nota al di sopra del portale serviva a sostenere il portico che sopravanzava la facciata.
Più in alto si apre un'unica finestra monofora al di sopra della quale si eleva il campanile che a sua volta era sopravanzato da una loggetta di cui rimangono le mensole di sostegno.
Le mura esterne appaiono infine sostenute da contrafforti.
Alla sommità del campanile e lungo il margine superiore dei lati nord e sud si trovano numerosi alloggiamenti per aste di bandiera. L'unico altro ornamento esterno è rappresentato da una croce scolpita nella parete settentrionale.
Veduta dell'interno
All'interno la decorazione parietale è andata ampiamente perduta.
Nel tratto occidentale della parete sud si notano S.Caterina e S.Orsola, identificate dalle didascalie ancora leggibili ma con i volti praticamente scomparsi. Sulla parete opposta, al di sopra della tomba del donatore della chiesa, tracce dell'Ascensione.
S.Caterina e S.Orsola
Sulla parete occidentale si notano le tracce di due figure di santi mentre sono scomparsi gli scudi araldici italiani e la croce di Malta visti da Enlart, nonchè l'iscrizione che gli rivelò la dedica della chiesa ed il nome (Corrado Tarigo, un cittadino genovese residente a Famagosta) del finanziatore della sua decorazione.
Lungo la parete nord si trova un arcosolio o cappella-nicchia racchiuso da un arco acuto al di sopra del quale era rappresentata l'Ascensione con Cristo nella mandorla, gli angeli in chiave d'arco e gli apostoli disposti lungo l'incurvatura.
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