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venerdì 4 maggio 2012

Chiesa dei Tassiarchi, Glezos

Chiesa dei Tassiarchi (chiesa degli Arcangeli)


lato settentrionale
Databile all'XI secolo presenta una pianta a croce greca inscritta sopravanzata da nartece. La muratura è in opera cloisonnè. Le absidi sono semi-esagonali all'esterno e quella centrale presenta una doppia finestra al di sopra della quale corre una cornice di mattoni a dente di sega, immediatamente al di sopra della quale si notano gli incassi che ospitavano le decorazioni ceramoplastiche.

facciata absidale

La cupola s'imposta su un tamburo ottagonale che presenta una finestra cieca su ogni lato dell'ottagono e colonne di marmo sugli spigoli.
Nella parte inferiore della parete settentrionale alcune pietre di marmo grigio sono disposte in maniera tale da comporre due croci.
Aggiunte realizzate in epoche successive sono: l'intera facciata del nartece ed il suo fianco meridionale, il campanile, i contrafforti che si vedono lungo la parete meridionale e la finestra rettangolare che si apre su di essa.

nartece e lato meridionale

Affreschi:

cupola, Cristo pantokrator

giovedì 3 maggio 2012

chiesa del Salvatore, Gardenitsa

chiesa del Salvatore (Agios Soter), Gardenitsa


Risale all'XI sec.e presenta una pianta a croce greca inscritta sormontata da cupola centrale. La facciata orientale presenta tre absidi di cui quello centrale, in cui si apre una bifora, pentagonale e le due laterali semi-esagonali. La muratura su questa facciata è interamente a castone ed è tagliata nel mezzo da una cornice di mattoni a dente di sega.

facciata absidale

 La cupola è impostata su un tamburo ottagonale originariamente traforato da altrettante finestre sormontate da archi che presentano una decorazione a mattoni. La muratura è a conci di pietra nella parte inferiore delle mura e a castone in quella superiore.

cupola e lato meridionale

La facciata occidentale è sopravanzata da un portico quadrangolare voltato a cupola con doppie arcate laterali sostenute da una colonna e sormontate da una cornice in mattoni disposti a dente di sega. Il portico culmina con un campanile ed è un'aggiunta successiva, probabilmente del XII sec.
Il portale d'ingresso presenta croci ed altri disegni rozzamente scolpiti nell'architrave di marmo che un tempo dovevano essere dipinti.
Gli affreschi presenti all'interno risalgono al XIV e al XV sec.


Iconostasi

volta del bema, Ascensione


parete settentrionale, S.Giorgio


sabato 12 novembre 2011

chiesa dei santi militari, Ano Boulari

Chiesa dei santi militari (ag. stratigos) o di S.Michele arcangelo




Si trova in una balza racchiusa da due colline. Presenta una pianta a croce greca inscritta con cupola centrale e nartece. Più particolare un esonartece sormontato da cupola, originariamente aperto lateralmente, che sembra essere stato aggiunto successivamente.



apertura laterale dell'esonartece murata in epoca successiva

La decorazione a fresco sembra risalire al XII sec., mentre la chiesa potrebbe risalire ai primi dell'XI sec.

cupola, Cristo pantokrator

volta del bema, Ascensione

Lavanda dei piedi e Ultima cena

Natività

giovedì 28 luglio 2011

Agios Petros, Glezos

Agios Petros (vicino al villaggio di Glezos)
A pianta cruciforme (piuttosto rara in Grecia). Esternamente era decorata da inserti di ceramica oggi scomparsi. Sempre sulla muratura esterna si notano resti di opera cloisonnè. E' databile al XII sec.
All'interno alcuni frammenti di affresco nel catino absidale.






mercoledì 27 luglio 2011

SS.Sergio e Bacco, Tourlotti

Chiesa dei SS. Sergio e Bacco, Tourlotti (vicino al villaggio di Kitta)

   Il toponimo è la corruzione dilettale della parola "troulloti" (la cupolata) ad indicare appunto la presenza della chiesa provvista di cupola. Un’inscrizione all’interno rivela che è dedicata ai SS. Sergio e Bacco (dedica praticamente unica nel Mani, tant’è che a volte è confusamente chiamata Agios Giorgios) e che fu donata dai coniugi Marassiotes, patronimico che vuol dire semplicemente “gente del Maras” (regione della Cilicia orientale) di cui erano originari i due santi (cfr. scheda I Santi militari).
Quando gli arabi occuparono la Siria, questa popolazione si spostò a nord continuando a compiere scorrerie nei territori controllati dagli arabi. Giustiniano II (685-695, primo mandato) accettò un trattato col califfo in cui si impegnava a trasferirli. Parte di loro evidentemente arrivarono nel Mani.
Esternamente presenta una parte bassa in pietra lavorata sormontata da una cornice seghettata e quindi da una fascia di piastrelle tagliate a forma di diamante.







S.Michele, Polemitas

Chiesa di S.Michele, Polemitas
A navata unica, si trova appena sotto quella di Agios Nikolaos (10-15 metri), conserva un'iscrizione in cui è nominata la data di esecuzione (1278) e il nome del pittore cosa praticamente unica per l'epoca.
Gli affreschi sono piuttosto rovinati dal tempo e nel caso degli occhi e delle facce probabilmente grattati via dalla superstizione locale. Il vasto affresco raffigurante S.Michele che da il nome alla chiesa risale invece al tardo XVIII secolo.





S.Michele

Nel catino absidale, Vergine blacherniotissa

Agios Nikolaos, Polemitas, Mani

Agios Nikolaos, Polemitas

Si trova immediatamente dopo l'ultima casa del villaggio in direzione della montagna, a 10-15 metri da quella dedicata all'Arcangelo Michele.
 Databile al XV sec., è sprovvista di finestre. Presenta una navata unica voltata a botte e con due coppie di archi incassati lungo le pareti nord e sud.
 
 

San Giorgio e San Ciriaco
 
 Nella parete nord è raffigurato San Giorgio che trafigge il serpente con la lancia mentre sullo sfondo è raffigurato San Ciriaco. L'associazione dei due santi è piuttosto inconsueta e probabilmente soddisfa una richiesta del committente. A destra della sella, quella che sembrerebbe una faretra è in realtà il fodero della spada, sebbene di foggia piuttosto inconsueta e senza punta per la lunga spada solitamente impugnata dal santo. San Giorgio porta anche arco e frecce che sono collocate sul lato sinistro della sella come un dettaglio posticcio. Sembra come se l'artista, copiando una icona, abbia equivocato sulla funzione della faretra trasformandola in guaina per la spada. La coda del cavallo è legata secondo il costume della cavalleria mediovale.
Nella parete meridionale, nell'arco affrontato a quello in cui è raffigurato San Giorgio, è dipinta una Deesis.

Deesis
 
Un altro affresco raffigura un santo stilita (probabilmente S.Simeone) tra Santa Nona e Santa Barbara raffigurate nei sottarchi delle nicchie.

martedì 26 luglio 2011

San Teodoro stratelatos, Trissakia

Agios Theodoros stratelatos, Trissakia (toponimo che significa "tre chiese"). Si tratta infatti di tre chiese accostate, delle quali quella centrale, l'unica in cui sono sopravvissuti gli affreschi, dedicata a San Teodoro.
Presenta una lunga navata articolata da quattro archi incassati abbinati sulle pareti nord e sud. Le ultime due arcate sono decorate con santi equestri che siedono a cavallo rivolti verso l'altare (San Teodoro è nel secondo arco della parete sud partendo da est, l'altro santo è nel primo arco della parete nord partendo da ovest). Gli affreschi risalgono al regno di Michele VIII Paleologo (1259-1282)


L'iconostasi di lastre marmoree sembra trasportata qui da un edificio preesistente.




S.Teodoro stratelatos, parete meridionale


Tradimento di Giuda nei Getzemani (volta). Da notare la foggia franca degli scudi e delle armature dei soldati romani. A sinistra di Giuda ed in basso S.Pietro mentre taglia l'orecchio a Malco, il servo del gran sacerdote  (Allora Simon Pietro, che aveva una spada, la trasse fuori e colpì il servo del sommo sacerdote e gli tagliò l'orecchio destro. Quel servo si chiamava Malco. Giovanni, 18,10)
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