Il nome originario è Cloiture de la Paix (Convento della pace) corrotto dai veneziani in Bellapais.
Fondata dall’arcivescovo Thierry nel 1206 era inizialmente conosciuta come convento degli agostiniani.
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Ordine premonstratense: fondato da S.Norberto e riconosciuto nel 1120. Chiamato in questo modo dal santo perché il luogo dove fondare il primo convento gli era apparso in una visione (‘mostrato sul prato’, ‘prè montrè’), fu chiamato anche ordine agostiniano riformato.
La chiesa:
lato occidentale
E’ la parte più antica dell’abbazia e risale al regno di Ugo III (1267-1284). Mostra una somiglianza con l’antica cattedrale di Oxford (1160-1200) - appartenente anch'essa in origine ad un convento degli agostiniani - soprattutto nell’impostazione degli archi della nave in rapporto alle colonne che ne sostengono la volta.
Molti particolari della costruzione mostrano la mescolanza di elementi gotici con elementi propri della tradizione locale. Ad esempio le finestre lungo le navate laterali hanno un aspetto arcaico rispetto ai modiglioni decorati che ne sostengono la volta.
Lo stesso si nota nel tetto piatto anziché a tegole spioventi, tipico dell’edilizia bizantina.
L’interno mostra alcune modifiche introdotte dalla comunità ortodossa come l’aggiunta dell’iconostasi e la chiusura delle finestre. Non rimane nessun monumento funebre anche se dovevano essercene diversi tra cui quello di Ugo III le cui spoglie furono sicuramente traslate qui.
Sulla facciata occidentale si staglia un grande campanile che ospitava 4 grandi campane.
Abside
Interno
Nel portico antistante alla chiesa, rimangono frammenti di un affresco di scuola italiana del XIV sec.
La porta:
La porta d’ingresso all'abbazia è fortificata con tanto di ponte levatoio ed introduce ad un’ampia corte quadrata su cui affaccia la chiesa.
Il refettorio:
portale d'ingresso al Refettorio
Molto grande (30x10 m.) e ben conservato, risale al regno di Ugo IV (1324-1359).
La cucina – oggi distrutta – era addossata al lato ovest. Il tavolo riservato all’abate e agli altri dignitari dell’abbazia era sul lato opposto mentre esattamente al centro del refettorio si trovava quello degli ospiti.
Addossati alle mura si notano i resti di sedili in muratura che sul lato est s’innalzano ad un livello più alto il che suggerisce la presenza di una pedana per il tavolo dell’abate.
Sotto ogni finestra del lato settentrionale del refettorio c’è un condotto per l’acqua che serviva per ripulire i pavimenti.
La cantina:
La cantina del refettorio consta di due ambienti ognuno dei quali è dotato di una porta e di una scala a chiocciola e comunicava da una parte con la cucina e dall’altra con un sentiero che conduceva alla strada. Da notare la cura e la raffinatezza posta nella realizzazione di un ambiente secondario come la cantina.
La sala del Capitolo:
Sala del Capitolo
Ad est del chiostro si trovano le rovine della sala comune e della sala del Capitolo con al di sopra il dormitorio. La divisione del dormitorio in celle è ancora ricostruibile dalla disposizione delle finestre e dei piccoli armadi in muratura.
Alla estremità sud del dormitorio una scala conduceva alla entrata nord della chiesa.
La sala del capitolo è a pianta quadrata con un pilastro centrale (costituito da una colonna con un particolare capitello corinzio opera evidente di un artigiano europeo). I modiglioni rimasti sulle pareti su cui poggiavano i costoloni delle volte sono un ottimo esempio di gotico fiammeggiante.
La sala comune e, al piano superiore, il dormitorio
La porta che dal dormitorio conduce in chiesa
grottesca alla base di uno dei modiglioni della sala del capitolo
Lavabo:
Dove i monaci si lavavano le mani prima di entrare nel refettorio. E’ posto sotto un arco del chiostro prima della porta che introduce al refettorio. E’ formato da 2 sarcofaghi romani posti uno sopra all’altro. Quello superiore è decorato da un festone sostenuto agli angoli da animali domestici e lungo i lati lunghi da giovanetti, nelle anse del festone sono scolpite teste di leone. L’acqua – che proveniva probabilmente da una conduttura metallica oggi scomparsa - defluisce dal sarcofago superiore per mezzo di 6 fori praticati alla base e che potevano essere chiusi da tappi. L’acqua defluiva dal sarcofago inferiore attraverso una scanalatura a V sulla sua sinistra in un bagno per i piedi e veniva infine raccolta da un canale di scolo visibile nel quadrangolo del chiostro. L’acqua che serviva l’abbazia proveniva da una fonte perpetua ancora visibile (per trovarla seguire la via dei crociati fino al Garden Restaurant, quando la strada gira a sinistra scendere dei gradini che portano ad un giardino)
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