Si trova nei pressi del Bastione Martinengo nel cosiddetto quartiere siriano.
Chiesa conventuale dell'Ordine dei carmelitani, risale al XIV sec. Non rimangono tracce del chiostro e del monastero che furono utilizzati come casermaggi durante l’assedio nel corso del quale anche la chiesa fu fortemente danneggiata con il cedimento della volta e del campanile.
Nella cripta si trovava la tomba di S.Pietro Tommaso*.
La pianta presenta una navata unica a 4 campate e un abside a 3 facce.
Le campate sono voltate a crociera e innervate da costoloni.
All’altezza della seconda campata furono aggiunte in epoca successiva (XVI sec) due piccole cappelle poco profonde.
Lungo le pareti lati nord e sud ed ovest sono allineati degli arcosoli per le sepolture.
Lungo le pareti lati nord e sud ed ovest sono allineati degli arcosoli per le sepolture.
Le mura esterne sono rinforzate da contrafforti.
lato sudorientale
controfacciata occidentale
La finestra al di sopra del portale d'ingresso sulla facciata occidentale era finemente traforata a formare una trifora sormontata da due aperture quadrilobate secondo i canoni del gotico fiammeggiante ed era ancora integra fino al 2005.
(foto 2005)
Angelo che indica un cartiglio al di sopra del portale d'ingresso
Affreschi
Lungo la parete nord, quasi a ridosso del presbiterio, si notano i resti di un pannello votivo in cui sono raffigurati alternativamente due vescovi vestiti alla latina e due presuli greci. L'ultimo personaggio è San Nicola, facilmente riconoscibile dalle due scene che l'affiancano e che illustrano due dei suoi miracoli più famosi: a sinistra l'intervento a favore dei tre innocenti ingiustamente condannati a morte e a destra l'atto di generosità nei confronti delle tre fanciulle che il padre intendeva prostituire.
S.Nicola interviene a favore dei tre innocenti ingiustamente condannati a morte (particolare)
L'episodio, narrato da Eustrazio (IV
sec), racconta che tre generali, Urso, Erpilione e Nepoziano erano
stati ingiustamente condannati a morte dall'imperatore Costantino il
grande. S.Nicola gli apparve in sogno e gli ingiunse di liberare i
tre uomini.
* San Pietro Tommaso nacque in Francia nel 1305 circa da una famiglia poverissima. A vent'anni entrò nell'Ordine del Carmelo. Nel 1345 fu nominato Procuratore Generale dell'Ordine presso la Curia papale ad Avignone. Nominato Vescovo di Patti e Lipari nel 1354, svolse le funzioni di legato pontificio presso re e imperatori del suo tempo per consolidare la pace e promuovere l'unione con le Chiese Orientali. Nel 1360 fu a Cipro, dove il 5 aprile incoronò Pietro I Lusignano re di Gerusalemme nella cattedrale di San Nicola a Famagosta. Nel 1363 fu nominato Arcivescovo di Candia e nel 1364 patriarca latino di Costantinopoli. Nell'ottobre del 1365, al comando del contingente pontificio, fu al fianco del re Pietro I nella presa di Alessandria durante la VI crociata che aveva contribuito a promuovere. La tradizione vuole che durante un assalto il vescovo fu colpito da una freccia e che morì a Cipro tre mesi dopo, il 6 gennaio 1366, in conseguenza della ferita, così da apparire come un martire. In realtà Pietro Tommaso tornò a Famagosta, ma mentre si preparava per un viaggio a Roma, si ammalò e morì nel convento carmelitano nella cui chiesa venne sepolto.
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