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martedì 4 ottobre 2011

Panagia Angeloktisti, Kiti

Panagia Angeloktisti, nei pressi del villaggio di Kiti nel distretto di Larnaca


Angeloktisti significa letteralmente “costruita dagli angeli”. Secondo la leggenda infatti nel V secolo gli abitanti dell'antico insediamento costiero di Kition (l'attuale Larnaca), a causa delle frequenti scorrerie dei pirati arabi, decisero di spostarsi verso l'interno fondando il villaggio di Kiti. Mentre stavano costruendo in questa località una chiesa dedicata alla madre di Dio, durante la notte videro le schiere degli angeli spostarne le fondamenta in un'altra posizione ed edificarla.
La chiesa attuale – che ha incorporato l’abside di quella preesistente – risale all’XI sec. ed è del tipo a pianta cruciforme, voltata a cupola e provvista di nartece.

Angolo nordovest

 La cappella addossata alla parete nord (sn. dell’immagine) è stata aggiunta nel XII sec. e dedicata ai Santi Cosma e Damiano. In questa cappella si trovano resti di affreschi appartenenti ad epoche diverse. Allo strato più antico (seconda metà del XIV sec.) appartiene l'affresco - fortemente danneggiato - raffigurante i due santi medici, staccato dalla parete settentrionale e attualmente riposizionato su quella occidentale, al di sopra della porta d'ingresso.
 
S.Cosma
 
Nell'arco cieco occidentale della parete meridionale si conserva una rappresentazione di san Giorgio che uccide il drago riferibile al XV-XVI secolo. Il volto e le mani del santo sono però stati ridipinti nel XVIII.
 
 
 La cappella addossata al lato sud è invece un’aggiunta del XIV sec. e fu donata dai Gibelet (1), signori di Le Quaid (nome franco per Kiti).
 
 
Questa cappella è voltata a vela e presenta le nervature caratteristiche dell’architettura gotica. L’abside è sormontata da una finestra circolare con decorazione a quadrifoglio. Al suo interno si trova la tomba di Simone Guers, moglie di Renier di Gibelet, con incisa la data di morte (1302).
 
 
La pietra tombale di Simone Guers
 
La cappella dovrebbe essere stata costruita intorno a questa data come cappella funebre di famiglia. 
La facciata sud è stata risistemata in tempi recenti a cui risale anche l’aggiunta del campanile.
 
 
Sempre sulle pareti interne si trovano lo stemma dei Gibelet (tre teste di leone come in quello degli Embriaco), quello dei Lusignano e la croce degli Ospedalieri.

facciata meridionale


Mosaico absidale

Mosaico absidale: risale al VI sec avanzato. e mostra la Vergine con in braccio il bambino, tra gli arcangeli Michele e Gabriele, in piedi su una pedana regale riccamente decorata. Da notare l’inconsueta decorazione delle ali angeliche a penne di pavone. Il mosaico presenta notevoli affinità con i frammenti superstiti di quello della Panagia Kanakaria.

(1) Gibelet (Gibelletto, attuale Jebail) feudo della contea di Tripoli posseduto dalla famiglia genovese degli Embriaco fino al 1302 (cfr. scheda La contea di Tripoli). Un Giovanni di Gibelletto, membro del nobile casato siriaco-cipriota figura nell'ambasceria inviata alla corte sabauda (1325) per combinare il matrimonio tra Anna e Andronico III. Di lui si dice che era al servizio dei bizantini come prefetto dell'armata essendo stato esiliato da Enrico II e che venne successivamente reintegrato da Ugo IV. Renier di Gibelet è conosciuto soltanto per l'iscrizione riportata sulla pietra tombale della sua sposa sepolta in questa chiesa. Dovrebbe trattarsi di un discendente di un ramo minore della famiglia Embriaco.
 

Feudo di Gibelet in Terrasanta








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