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lunedì 31 dicembre 2012

chiesa di S.Demetriano

chiesa di S.Demetriano, Dali


E' una piccola chiesa che si trova nei pressi della cittadina di Dali lungo la strada che conduce a Potamia.
L'aspetto esterno è quello di una chiesa a croce greca inscritta ma i bracci laterali della croce sono talmente accorciati che all'interno la chiesa si presenta in realtà a navata unica sormontata al centro da una cupola traforata da quattro finestre.


Fino a non molto tempo fa la si riteneva dedicata a San Demetriano, vescovo di Chytri (829-919 c.ca), ma un'iscrizione sulla parete occidentale all'interno della chiesa la dedica esplicitamente a San Demetriano Andridiote, evidentemente un santo locale.
La stessa iscrizione dice anche che la chiesa fu restaurata e fatta decorare dall'arconte bizantino Michele Kastouroumpos e dalla sua famiglia nel 1317. L'arconte e la moglie sono inoltre raffigurati, sempre nella stessa parete, nell'atto di offrire al santo il modello della chiesa.

parete occidentale

La chiesa fu affrescata due volte, la prima all'atto della sua fondazione nel XIII secolo e la seconda appunto nel 1317.
All'esterno, la fila di incassi al di sopra dell'ingresso sul lato meridionale, lascia supporre la presenza di un portico oggi completamente scomparso.

Il sacro Mandylion raffigurato al di sopra dell'ingresso meridionale


parete settentrionale

Nella parete settentrionale è ritratta a figura intera Santa Ciriaca, nei medaglioni che appaiono sul vestito della santa (ne rimangono integri soltanto tre) erano raffigurate le personificazioni dei giorni della settimana, tutte femminili tranne il sabato come è nella lingua greca.




domenica 6 maggio 2012

Aphendrika, Cipro


APHENDRIKA

Seguendo la strada costiera per circa 5 km verso est dalla basilica di Agios Filon s'incrocia sulla destra la strada che conduce ad Aphendrika.
Nel II sec a.C. era nota per essere una delle sei città principali dell’isola con il nome di Urania.Vi si trovano i resti di tre chiese bizantine.

S.Giorgio


Chiesa bizantina del X sec. Presenta una pianta a croce greca con cupola il cui tamburo riposa sugli archi che connettevano i quattro pilastri. Secondo Megaw sarebbe questa la prima cupola apparsa a Cipro. Ha all'interno una inusuale doppia abside e nicchie lungo le pareti laterali.


lato occidentale

Panagia Chrysiotissa

lato absidale

La prima chiesa risale al VI sec. Distrutta dagli arabi, fu ricostruita nel X sec., sostituendo l’originale tetto in legno con una volta a botte. Distrutta nuovamente in epoca medievale fu nuovamente ricostruita nel XVI sec.
La chiesa originaria aveva un impianto basilicale a tre navate con abside e pastoforia ed era ampia 22x13 m. Le navate laterali erano separate dalla nave per mezzo di pilastri di muratura.
Originariamente aveva una copertura lignea sostituita nella riscostruzione del X secolo con una volta a botte sostenuta da arcate.

resti della navata meridionale

La parete della navata meridionale, addossata a quella della chiesa del XVI secolo è ancora in piedi.
Questa chiesa occupa solo lo spazio delle tre campate della nave di quella più antica, è a navata unica con volta ogivale innervata da costoloni e priva di finestre.


lato settentrionale della chiesa del XVI sec.


interno

Panagia Asomatos (letteralmente "Nostra Signora incorporea")

lato occidentale

E' anch'essa a pianta basilicale e coeva alla Panagia Chrysiotissa. Quando fu ricostruita nel X secolo la copertura in legno fu sostituita da volta a botte ancora conservata nella navata meridionale. Un passaggio coperto connette lateralmente l'abside ed i pastoforia come appare sovente nelle basiliche cipriote paleocristiane.Il nartece è invece andato completamente perduto.


nave centrale e abside, sulla sinistra dell'abside si nota il passaggio coperto che lo collega alla prothesis.






sabato 24 marzo 2012

Chiesa dell'Arcangelo Michele, Lefkara, Cipro

Chiesa dell'Arcangelo Michele, Lefkara

vista da sud ovest

Pianta a croce greca inscritta. Presenta una cupola centrale  impostata su tamburo. Risale al tardo XII sec. (stile comneno). L’estensione sul lato ovest è frutto di un rimaneggiamento del 1908.



Affreschi della parete meridionale (tardo XII sec.): Nella parte superiore la Natività; nella fascia sottostante  Presentazione di Gesù al tempio, Battesimo e Resurrezione di Lazzaro; ancora più sotto il sacro Mandylion e l’Arcangelo Michele.

Il Mandylion

Abside (tardo XII sec.): qui si trovano gli affreschi più antichi e meglio conservati.

 
Nel registro inferiore sono raffigurati sei Padri della Chiesa in due gruppi di tre che convergono verso il centro, da sinistra a destra : non identificato, S.Gregorio di Nazianzo, S.Basilio, S.Giovanni Crisostomo, S.Giovanni l'Elemosiniere e S. Epifanio.
 
 
Nel registro superiore è raffigurata la Comunione degli Apostoli, come di consueto sdoppiata nei due momenti della distribuzione del Pane e del Vino (1). Soltanto la parte destra (distribuzione del Vino) è in buone condizioni: Cristo somministra il Vino a Giovanni che è seguito a breve distanza da Marco, Tommaso, Simone, Giacomo e Bartolomeo, tutti indicati dall'iniziale del nome. Al centro due angeli agitano i ripidia per scacciare le mosche dai doni (non più visibili) posti sull'altare.
 
 
Nel recesso al centro della parete settentrionale è dipinto un arcangelo molto tardo come il S.Giorgio dipinto in quello nordovest.
 
 
Note:
 
(1) La divisione della Comunione degli Apostoli in due parti, con il conseguente sdoppiamento della figura del Cristo celebrante, trae probabilmente origine dal fatto che che anticamente l'Eucarestia era distribuita ai fedeli sotto le due Specie separatamente da due diversi ministri.

 
 
 
 

domenica 6 novembre 2011

Panagia Teotokos e Agios Yakovas, Trykomo, Cipro

Chiesa della Panagia Teotokos, Trykomo (Iskele)




E’ una chiesa doppia, una parte dedicata al culto ortodosso e una a quello cattolico.
La chiesa ortodossa (a sud) risale agli inizi del XII sec. ed è di stile comneno a navata unica con cupola e nicchie voltate lungo le pareti longitudinali.
La chiesa cattolica (a nord) è invece di epoca lusignanea e risale al XV sec. ed è addossata al lato nord della precedente, la torre campanaria è invece molto più recente.


Absidi
Affreschi della chiesa ortodossa:

Catino absidale, Vergine Blachernitissa (rifacimento del XV secolo)

 
Sottarco absidale: Ascensione e, lateralmente, gli apostoli in gruppi di sei raccolti attorno ad un arcangelo, XII secolo.


 
cupola: il Cristo Pantokrator è lodato dal coro degli angeli che, guidati dalla Vergine e da S.Giovanni Battista, si dirigono in due gruppi verso la preparazione del trono. Una colomba, che simboleggia l’anima del Cristo, sta sul trono davanti alla croce, al di sotto è aperto il libro del Giudizio.




Arco della nicchia laterale NE: preghiera di Gioacchino e sotto una parte dell’Annunciazione: la vergine ascolta l’arcangelo mentre fila la lana per il velo destinato al Tempio di Gerusalemme.
Nell’altra immagine, abbraccio di Gioacchino e Anna (Incontro di Gioacchino ed Anna davanti alla Porta d’oro di Gerusalemme) e un frammento di Natività con i pastori (uno dei quali suona il flauto) e sotto le teste di Salomè e della levatrice (Bagno del Bambino).

Ingresso alla chiesa cattolica lungo la parete settentrionale

Affresco nella chiesa latina:

Ascensione

Chiesa di Agios Yakovas (San Giacomo)

lato settentrionale

E' una piccola chiesa domenicana dedicata a San Giacomo che si trova al centro del villaggio di Trykomo (Iskele).
Presenta una pianta a croce greca inscritta ed è di non facile datazione. Sicuramente non è posteriore al XV secolo e molto probabilmente risale al secolo precedente. E' sormontata da una piccola cupola centrale traforata da sei finestre. Sui lati ovest, nord e sud si aprono altrettanti ingressi coronati da archi a sesto acuto.
Attualmente è sede dell'ufficio turistico locale.
Durante la sua visita a Cipro nel 1913 la regina Maria di Romania rimase talmente colpita da questa chiesa da farne successivamente costruire una copia a Balchick sul Mar Nero (attualmente territorio bulgaro) come sua cappella privata.

facciata occidentale

La cappella fatta costruire da Maria di Romania a Balchick su modello della chiesa di S.Giacomo, XX secolo.










Chiesa dei santi Apostoli, Pera choria, Cipro

Chiesa dei santi Apostoli, Pera choria


Risale al XII sec. e presenta una pianta a croce greca, è voltata a cupola ma questa non s’imposta su tamburo bensì direttamente sui pilastri. Le caratteristiche stilistiche degli affreschi – realizzati da un maestro costantinopolitano – la fanno datare alla fine del regno di Manuele I Comneno, tra il 1160 e il 1180.

Affreschi:

cupola, Il Cristo Pantokrator attorniato dagli angeli

parete settentrionale,  nella lunetta Natività con la scena del bagno del bambino. L’affresco che s’intravede sulla sinistra (Presentazione di Gesù al Tempio) è invece del XV sec.


parete meridionale, Dormizione della Vergine

Nella conca absidale: La vergine di tipo Blacherniotissa (dall’omonima chiesa di Costantinopoli), che porta davanti al petto un medaglione in cui è raffigurato il Bambino. Ai lati gli apostoli Pietro e Paolo anziché gli Arcangeli.


Nel registro inferiore: Comunione degli Apostoli

Offerta del pane

Altare

Offerta del vino

Al di sotto della rappresentazione della Comunione degli Apostoli, nella sezione centrale della parete absidale, a livello e alle spalle della mensa dell'altare, come in molte chiese cipriote, sono raffigurati in due medaglioni, l'apostolo Barnaba, il primo evangelizzatore dell'isola e San'Epifanio, il suo più illustre dottore.


L'apostolo Barnaba e sant'Epifanio vescovo



domenica 9 ottobre 2011

Agia Zoni, Famagosta

Agia Zoni (chiesa della Sacra Cintura) , Famagosta





Chiesa bizantina del XIV sec. con pianta a croce greca e bracci laterali voltati a botte. Cupola centrale impostata su un alto tamburo. All’interno poche tracce di affreschi tra cui i resti di una grande figura di S.Michele sulla parete settentrionale.



Secondo la tradizione la Sacra Cintura fu intessuta dalla Vergine stessa in pelo di cammello. La leggenda racconta che l'apostolo Tommaso arrivò tre giorni dopo la morte di Maria e chiese agli altri apostoli di poterla vedere un'ultima volta. Quando il sepolcro fu riaperto venne però trovato vuoto. La Vergine apparve quindi a Tommaso e gli donò la sua cintura. Molto probabilmente la particolare dedicazione di questa chiesa (ζωνη =cintura) è dovuta al fatto che custodiva un frammento di questa reliquia.



S.Giorgio dei Greci e S.Simeone, Famagosta

S.Giorgio dei Greci, Famagosta



facciata occidentale

   E’ una basilica a 3 navate con abside semicircolare risalente al XIV sec. (1370 c.ca). Costruita probabilmente in opposizione alla cattedrale di S.Nicola, aveva una grande cupola distrutta durante l’assedio, al tempo in cui la chiesa era sede del vescovo ortodosso (Makarios Condaxi).


L’abside è stranamente provvisto di synthronon (del tutto inusuale in chiese di quest’epoca) con due file di gradini troppo stretti per essere realmente utilizzati dal clero e assenza di seggio episcopale. Sembra la persistenza di un elemento architettonico ormai privo di funzione.
E’ edificata accanto alla preesistente chiesa bizantina di  S.Simeone (a 2 navate con absidi gemelli e cupola ottagonale).

chiesa di S.Simeone, addossata al fianco meridionale della chiesa di S.Giorgio

La chiesa di S.Giorgio dei Greci presenta un’evidente commistione di elementi bizantini (la tripartizione del capo orientale in abside e pastoforia) e gotici (le finestre ad arco acuto che vi si aprono). Un ulteriore elemento di ibridazione è la presenza di piccole sacrestie addossate ai pastoforia (pressoché inutili nella liturgia ortodossa).
La chiesa possedeva probabilmente un’iconostasi in pietra di cui rimangono tracce sul pavimento.
Le pareti laterali erano costruite per poter accogliere le tombe dei fondatori il che ne ha probabilmente agevolato il crollo.
Qualche traccia di affreschi relativi al ciclo della Passione di Cristo è reperibile nell’abside sud est, corrispondente al diakonikon. Nell'abside nord est, corrispondente alla protesis, sono invece conservati dei graffiti che raffigurano navi veneziane, accompagnati da tacche, forse incisi durante l'assedio. 

Interno

Abside e pastoforia

Resti della decorazione absidale del diaconikon, la scena in alto raffigura la Deposizione
(fotografia 2006)

Deposizione

Domine quo vadis? (Atti di Pietro, XXXV,2) (1)


Particolare degli affreschi superstiti
 (fotografia 2006)

Graffito di nave veneziana inciso nella protesis (1570-1571) 
La chiesa si trovava nel cosiddetto quartiere greco di Famagosta, nel quadrante sudorientale della città. Giacchè la sua cupola svettava al di sopra delle mura, durante l'assedio vi fu indirizzato il fuoco delle artiglierie ottomane schierate di fronte al bastione Arsenale (Djambulat). Sui suoi lati meridionale ed orientale, che si trovavano sulla traiettoria di tiro, sono ancora visibili i fori provocati dalle palle di cannone.



lato sudorientale

Note:

(1) Gli Atti di Pietro sono generalmente considerati il più antico degli Atti apocrifi. La paternità del testo è attribuita a Leucio, un discepolo di Giovanni accreditato anche come autore degli Atti di Giovanni, e vengono datati al 150-200. Possediamo solo una parte dell'originale greco mentre la parte più estesa è data da una traduzione latina risalente al VI-VII secolo e conservata nella Biblioteca Capitolare di Vercelli. Nel testo è narrato il celebre episodio del Domine quo vadis. Mentre Pietro si sta allontanando da Roma per sottrarsi alle persecuzioni di Nerone, lungo la via Appia gli appare il Signore al quale rivolge la domanda Domine, quo vadis? (Signore, dove stai andando?) a cui questi risponde Eo Romam iterum crucifigi (Vado a Roma a farmi crocifiggere ancora). E Pietro comprende che deve tornare a Roma ed affrontare il martirio.