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sabato 6 agosto 2011

Calabria bizantina, introduzione

Calabria  bizantina

L'Italia meridionale bizantina intorno al 1020

Alla caduta dell'Impero romano d'occidente (476), la Calabria, unitamente al Mezzogiorno d'Italia, cadde sotto la dominazione bizantina, nominale ed in certi periodi effettiva.
Successivamente Teodorico (493-526), re degli Ostrogoti, impose la sua sovranità sulla Calabria che attraversò un'epoca di relativo benessere (1). Magister officiorum e prefetto del Pretorio di Teodorico fu per lunghi anni il senatore Flavio Magno Aurelio Cassiodoro, originario di Squillace, che, dopo aver brevemente ricoperto quest'ultima carica anche sotto Teodato e Vitige (535-537), ritiratosi definitivamente dalla vita pubblica (554 c.ca), istituì a Vivarium, nei pressi della città natale, una comunità religiosa e culturale dotata di autosufficienza economica.
Nel corso delle guerre greco-gotiche (535-553), i bizantini riprendono il controllo dell’Italia meridionale, Calabria e Sicilia entrano a far parte dell’Esarcato d’Africa.
Alla fine del VII secolo la Sicilia viene trasformata in Thema con giurisdizione anche sulla Calabria.

663 – 668. E’ il periodo in cui l'imperatore  Costante II pone il suo quartier generale a Siracusa pensandone di farne la capitale dell’impero d’Oriente. Nel 668 viene assassinato da una congiura di palazzo.

847. I Longobardi conquistano la parte settentrionale della regione costituendo un gastaldato con sede a Cosenza, in seno al ducato di Benevento e poi al principato di Salerno.
 
784 – 884. Gli Arabi, che già si erano insediati in Sicilia nel IX sec., arrecano con le loro incursioni notevoli danni alla Calabria giungendo anche all'interno e riuscendo a costituire un emirato ad Amantea (846-885).

Nell’885-886 i Bizantini, al comando del generale Niceforo Foca il Vecchio, inviato dall'imperatore Basilio I (867-886) per difendere i thema di Calabria e Longobardia (Puglia), scacciano Longobardi e Arabi ridando unità amministrativa alla regione che, in questo periodo, prese il nome di Calabria con cui nell'età classica era stata denominata la penisola salentina; al thema di Calabria venne preposto uno stratego.
La riconquista bizantina impresse nuovamente alla regione i segni dell'ellenismo, grazie anche all'azione religiosa dei monaci basiliani che, espulsi dalla Sicilia dagl'invasori arabi, riuscirono a riconvertire le derelitte popolazioni locali e i demoralizzati profughi greci dall'isola in una comunità ordinata ricreando, dopo circa dieci secoli, una società di tipo greco in Italia meridionale.
San Nilo di Rossano e i suoi compagni emularono gli antichi pionieri greci nel diffondere la loro cultura nel mediterraneo occidentale, fornendo un modello al monachesimo italiano nell' abbazia di Grottaferrata (1004)
 
San Nilo, chiesa di San Giorgio, XIV sec., Staro Nagoricane, Macedonia
 
919. Per stabilire una tregua con gli Arabi di Sicilia, Eustazio, stratego di Calabria, accetta di pagare loro un tributo annuo che inasprisce ulteriormente la pressione fiscale sulle popolazioni locali.

A causa dell'eccessiva pressione fiscale, il dominio bizantino non rappresentò un periodo felice per la regione. L'agricoltura decadde e si estese il latifondo. La malaria, debellata solo nel 945, e le continue incursioni di pirati saraceni allontanarono gli abitanti dalla costa verso le più sicure località dell'interno. Decadde quindi l'area urbana di Kaulon, la città greca, attuale Monasterace, per far nascere nell'entroterra Stilo, Pazzano, Bivongi e Castelvetere. Soltanto nel secolo XI riprenderà il flusso migratorio verso la costa dando luogo al tipico fenomeno calabrese delle città geminate, l'una all'interno e l'altra sul mare.
 
921-922. Il successore di Eustazio, Giovanni Muzalon (conosciuto anche come Byzalon), viene assassinato a Reggio dai suoi stessi subalterni per ragioni su cui le fonti divergono: secondo alcune fu ucciso perché voleva imporre un ulteriore aggravio delle imposte, secondo altre perché progettava di ribellarsi all'imperatore con l'appoggio degli Arabi di Sicilia.
 
965. La popolazione di Rossano insorge contro Niceforo Hexakionites, inviato in Italia dall'imperatore Niceforo II Foca con la carica di stratego dei thema di Calabria e Longobardia, che voleva arruolare i giovani rossanesi nella marina da guerra bizantina. Domata la rivolta, lo stratego voleva radere al suolo la città come punizione esemplare. L'intercessione di San Nilo lo convinse ad accontentarsi del pagamento di un tributo.
 
975. La Calabria entra a far parte del Catepanato d’Italia

982. Ottone II di Sassonia, imperatore del Sacro Romano Impero e re di Germania, rivendicando, quale consorte della principessa bizantina Teofano (2) e con il sostegno dei suoi alleati longobardi, i diritti sulla Calabria, affrontò nella battaglia di Capo Colonna (13-14 luglio 982), nei pressi di Stilo, gli Arabi di Sicilia, guidati dall'emiro Abūl-Qāsim Alī, che erano sbarcati in aiuto dei Bizantini. Nonostante la morte dell'emiro stesso nel corso della battaglia, la cui guardia fu travolta dalla carica della cavalleria pesante sassone, i musulmani non sbandarono e inflissero gravi perdite agli imperiali che furono costretti a ritirarsi verso settentrione.

1044. Il castello di Squillace, ultima roccaforte bizantina in Calabria, si arrende ai normanni di Ruggiero I d'Altavilla.

Note:

(1) Sconfitto e fatto uccidere Odoacre (493), Teodorico governò l'Italia con il titolo di patrizio - formalmente riconosciuto dall'imperatore Anastasio nel 497 - fino alla sua morte.

(2) Teofano era presumibilmente figlia di Costantino Sclero e di sua moglie Sofia Foca e quindi nipote acquisita dell'imperatore bizantino Giovanni I Zimisce (969-976) che in prime nozze aveva sposato Maria Sclereina, sorella di Costantino. Per via materna, sarebbe stata inoltre pronipote dell'imperatore Niceforo II Foca (963-969), di cui il nonno Leone era fratello.
Secondo un'ipotesi meno accreditata, Teofano sarebbe invece figlia dell'imperatore Romano II Lecapeno e della sua seconda moglie anch'essa di nome Teofano.
Fu incoronata imperatrice del Sacro Romano Impero a Roma il 14 aprile 972 da papa Giovanni XII durante la celebrazione del suo matrimonio con Ottone II nella basilica di San Pietro. Nelle intenzioni di Giovanni I Zimisce questo matrimonio avrebbe dovuto assicurare la pace all'Italia meridionale.

 
Cristo incorona Ottone II di Sassonia e la moglie Teofano imperatori del Sacro Romano Impero
 avorio bizantino, 982-983
Musée National du Moyen Age et des Thermes de l'Hotel de Cluny
, Parigi 





2 commenti:

  1. Risposte
    1. La critica è utile quando è circostanziata, questo è invece un giudizio di gusto non richiesto e nascosto dietro l'anonimato come comunemente in uso tra i cosiddetti "leoni della tastiera".

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