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martedì 2 agosto 2011

Chiesa del Profeta Elia, Tessalonica

Chiesa del Profeta Elia, Tessalonica



La dedica attuale, sicuramente erronea, presuppone che il nome turco - Sarayli Cami - derivi dalla corruzione Ai-Lias del nome del profeta. In realtà non si hanno notizie di un'importante chiesa dedicata al profeta Elia a Tessalonica. La tipologia della chiesa corrisponde comunque a quella del katholikon di un monastero.
Fondazione:
1) La sua collocazione in una posizione dominante ha suggerito l'ipotesi che possa trattarsi del katholikon del Monastero Nuovo, fondato, secondo fonti bizantine, da Macario Comneno tra il 1360 e il 1370 sulle rovine del palazzo incendiato durante il dominio degli zeloti e dedicato alla Vergine;
2) a. Fonti turche stabiliscono che la chiesa fu trasformata in moschea poco dopo la presa della città mentre il Monastero Nuovo continuò a funzionare fino al 1556.
b. Il numero di 70 monaci fissato da Macario Comneno è troppo esiguo per le dimensioni del katholikon
c. Il programma iconografico più che alla Vergine si adatta ad una dedica al Cristo.
Sulla base di queste considerazioni è stata avanzata l'ipotesi di una identificazione con il katholikon del Monastero di Akapnio.


Architettura: Da un punto di vista tipologico la chiesa presenta l'innesto del sistema a cinque cupole su un impianto trilobato detto del tipo 'athonita' e usato esclusivamente per i katholika monastici.
Il nucleo centrale, a croce greca inscritta in un triconco e cupola su quattro colonne, presenta agli angoli quattro cappelle anch'esse voltate a cupola e trilobate; è quindi sopravanzato da un grande nartece (lite) voltato a vela e sostenuto da quattro colonne e con due cupole alle estremità, attorno a cui corre un deambulatorio porticato che si salda con le due cappelle occidentali.
Le due absidi laterali dell'impianto trilobato corrispondono a precise funzioni liturgiche, configurandosi come due cori contrapposti in cui siedono sugli stalli a parete i monaci. I due ambienti voltati a cupola che fiancheggiano l'abside centrale prendono il nome di typicaria ed assolvono al ruolo di sacrestia.

La muratura presenta corsi alterni di laterizi e blocchetti di calcare, caso quasi unico a Tessalonica ma molto diffuso nell'edilizia paleologa della capitale (cfr. Monastero di Costantino Lips

Nello spessore del muro di destra della lite c'è una piccola scala che introduce al piano superiore. Questa tribuna, che copre circa un terzo del nartece e affaccia sulla navata centrale - chiamata catechoumenon - si trova spesso nelle chiese di fondazione imperiale o legate a membri della famiglia imperiale.
La muratura esterna è del tipo a corsi alterni di blocchi di calcare e laterizi.
     Affreschi: ne rimangono pochi, soprattutto nella lite, e molto rovinati. Dovrebbero risalire alla    seconda metà del XIV sec.

La strage degli innocenti



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