planimetria originaria (sn) e planimetria attuale (ds)
Identificata con il katholikon del Monastero della Vergine Peribleptos, fondato da Kyr Isacco, che fu metropolita di Tessalonica con il nome di Giacomo del 1295 al 1315.
Il katholikon fu trasformato in moschea intorno al 1568 e prese il nome di Ishakye Cami (che forse semplicemente perpetuava quello del fondatore). L'attuale nome di S.Panteleimon le deriverebbe da quello dell'omonima cappella della vicina chiesa della Panagouda dove furono trasferiti gli arredi sacri quando la chiesa fu convertita in moschea.
Presenta attualmente una pianta a croce greca inscritta con cupola sostenuta da quattro colonne e nartece a sua volta provvisto di cupola. L'abside si presenta affiancato dai pastofòria.
Originariamente intorno a questa struttura correva un deambulatorio che terminava in corrispondenza del lato absidale con due cappelle. Sui lati lunghi del deambulatorio si aprivano due ingressi a tricuspide formati da coppie di colonne su cui s'impostavano degli archi, le pareti erano movimentate esternamente anche da archi ciechi. In corrispondenza della facciata si aprivano cinque ingressi che introducevano all'esonartece. All'interno, i lati lunghi del deambulatorio, all'inizio e all'altezza dei due ingressi laterali, erano sormontati da cupole.
Il deambulatorio, che scavi recenti hanno rivelato essere coevo alla fondazione della chiesa, fu demolito negli ultimi anni della dominazione turca.
Immagine della chiesa prima della distruzione del deambulatorio
Attualmente il nartece comunica con la parte interna della chiesa per mezzo di un'apertura centrale e due laterali più piccole. La parte interna ha la forma di un rettangolo allungato che termina con un abside poco sporgente dinanzi al quale si alzano due pilastri che delimitano altrettanti stretti corridoi che introducono ai pastoforia. Le colonne e i capitelli che sostengono la cupola sono di reimpiego.
Esternamente l'abside si presenta pentagonale con tre finestre centrali e due recessi laterali, sormonate da decorazioni a mattoni.
Affreschi molto poco rimane della decorazione originaria, per la gran parte distrutta quando la chiesa fu trasformata in moschea.
Diakonikon: S.Giacomo fratello del Signore nel catino dell'absidìola, S.Pietro di Alessandria, S.Eustazio di Antiochia e S.Gregorio di Nissa in atteggiamento reverente (composizione in onore del metropolita fondatore della chiesa che portava lo stesso nome del fratello di Gesù).
Questi affreschi - coevi alla fondazione della chiesa - combinano lo stile monumentale tipico della pittura del XIII sec. all'armonia dei colori e alla naturalezza dei lineamenti del XIV sec.
Gli affreschi della nave e del nartece sono stati invece realizzati in epoca postbizantina.
Gli affreschi della nave e del nartece sono stati invece realizzati in epoca postbizantina.
Delle modifiche operate in epoca ottomana rimangono anche la base del minareto e una fontana di marmo antistante la chiesa.
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