L'antica Stagnum venne fondata in una zona paludosa – da cui il nome – in cui furono ricavate le prime saline. Situata in una posizione strategica, alla base della penisola di Sabbioncello, nel medioevo fu sotto il controllo della dinastia serba dei Nemanja che nel 1333 la vendettero alla Repubblica di Ragusa.
Appena acquisito il controllo della regione, la repubblica ragusea iniziò la costruzione di un enorme complesso fortificato: Stagno fu dotata di una cinta muraria pentagonale, al pari della città gemella di Stagno Piccolo, situata sul versante nord della penisola, con il porto rivolto verso la foce del fiume Neretva lungo cui si effettuava il trasporto del sale in Bosnia, che venne racchiusa da una cinta quadrangolare.
Palazzo della Cancelleria, in stile gotico-rinascimentale.
Stagno (Ston) e Stagno piccola (Mali Ston vennero poi collegate da una poderosa muraglia lunga 5,5 km, intervallata da 41 torri (31 quadrangolari e 10 circolari) e sette bastioni (6 circolari e uno quadrangolare). Il sistema fu inoltre rafforzato dall'edificazione di quattro forti.
Castello grande (Veliki Kastio)
Forte S.Bartolomeo, posto a protezione di Stagno grande, a rinforzare le mura sul versante opposto a quello del castello grande.
Forte della Corona (Koruna), a protezione di Stagno piccolo, edificato nel 1447 e provvisto di cinque torri d'avvistamento.
corte interna del forte della Corona
Castello nuovo (Pozvizd), posto alla sommità della collina che sovrasta entrambe le cittadine, completava le fortificazioni.
Con questa notevole opera di architettura militare, cui contribuirono tra gli altri Michelozzo Michelozzi (1461-64), Bernardino da Parma, Giorgio di Matteo il Dalmatico (1465) e Paskoje Miličević (1488-1506), Ragusa ottenne il duplice risultato di proteggere le preziose saline della città (che rappresentavano un terzo del reddito della repubblica) dall'attacco dei Turchi e di impedire alle truppe ottomane di penetrare nella penisola di Sabbioncello via terra attraverso l'istmo.
La città di Stagno appartenne per quasi cinque secoli alla Repubblica di Ragusa, finché quest'ultima non venne dissolta nel 1806. Dopo il Congresso di Vienna passò all'Impero austriaco, che la tenne fino al 1918.
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