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mercoledì 8 maggio 2013

Porta Nomentana

Porta Nomentana

 
Risale all’originaria cinta muraria realizzata tra il 270 e il 275 dall’imperatore Aureliano.
Nel 403 venne poi fatta restaurare, insieme alla vicina porta Salaria, da Onorio, che chiuse anche le due posterle che si trovavano poco distanti, in direzione del Castro Pretorio.
 
Una delle posterle fatte murare da Onorio (403)
 
Dell'antico ingresso ad una sola arcata, murata nel 1564 per volontà di papa Pio IV (come  informa la targa tuttora visibile sopra i resti della porta) in contemporanea con l'apertura della nuova porta Pia, sono ancora visibili gli stipiti e l’arco in laterizio (sormontato dallo stemma papale) e la torre semicircolare di destra, con basamento quadrato, mentre quella di sinistra venne demolita nel 1827 per recuperare un sepolcro della prima metà del I secolo d.C. inglobato nella torre stessa nel corso del restauro onoriano quando venne rivestita utilizzando il marmo del sepolcro, che sembra appartenesse ad un certo Quinto Aterio, famoso oratore della corte di Tiberio (14-37).
 
La torre semicircolare di destra
 
Resti del sepolcro di Quinto Aterio (I sec.)
 
In epoca altomedioevale, nell'ambito di un processo di cristianizzazione della nomenclatura delle porte, fu denominata anche Porta di Sant' Agnese perché conduce al complesso della basilica di Sant'Agnese lungo la via Nomentana.

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