Risale
all’originaria cinta muraria realizzata tra il 270 e il 275
dall’imperatore Aureliano.
Nel 403 venne poi fatta
restaurare, insieme alla vicina porta Salaria, da Onorio, che chiuse
anche le due posterle che si trovavano poco distanti, in direzione
del Castro Pretorio.
Una delle posterle fatte murare da Onorio (403)
Dell'antico
ingresso ad una sola arcata, murata nel 1564 per volontà di papa Pio
IV (come informa la targa tuttora visibile sopra i resti della
porta) in contemporanea con l'apertura della nuova porta Pia, sono
ancora visibili gli stipiti e l’arco in laterizio (sormontato dallo
stemma papale) e la torre semicircolare di destra, con basamento
quadrato, mentre quella di sinistra venne demolita nel 1827 per
recuperare un sepolcro della prima metà del I secolo d.C. inglobato
nella torre stessa nel corso del restauro onoriano quando venne rivestita utilizzando il marmo del
sepolcro, che sembra appartenesse ad un certo Quinto Aterio, famoso
oratore della corte di Tiberio (14-37).
La torre semicircolare di destra
Resti del sepolcro di Quinto Aterio (I sec.)
In epoca altomedioevale, nell'ambito di un processo di cristianizzazione della nomenclatura
delle porte, fu denominata anche Porta
di Sant' Agnese perché
conduce al complesso della basilica di Sant'Agnese
lungo la via Nomentana.
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