Risale al periodo della costruzione delle mura, edificate tra il 270
e il 273 dall'imperatore Aureliano. Sebbene gli studiosi non siano
d'accordo sull'epoca di trasformazione della porta da semplice
apertura di terz’ordine ad accesso monumentale, concordano invece
sul fatto che molto presto ci si rese conto che l'intera area
compresa tra la Porta Metronia e la Prenestina-Labicana (oggi Porta
Maggiore) non era sufficientemente sicura. Vennero pertanto erette le
torri cilindriche ai lati dell'unico fornice, alte circa 20 metri, ancora
perfettamente conservate, e si provvide al rivestimento in travertino
tuttora visibile.
In effetti, il restauro curato dallo stesso Aureliano poco dopo
l'edificazione del muro, o da Massenzio circa un secolo dopo o ancora
all'epoca dell'imperatore Onorio nel 401-402, promosse una porta che
era poco più di una posterla al rango di porta vera e propria, come
accadde anche per la Pinciana e per la Metronia.
Secondo una
versione del XIV secolo pare che nei pressi della porta si trovasse
il “foro degli asini”, il mercato in cui gli animali giunti a
Roma dalle regioni del sud venivano venduti ai contadini della
campagna romana. Non è comunque da escludere, sebbene non vi sia
alcuna conferma, che il nome sia derivato, semplicemente, da quello
di qualche personaggio di epoca romana, dato che il nome Asinio non
era poi così raro.
L'Asinaria
è la sola, tra le porte antiche di Roma, ad avere contemporaneamente
torri cilindriche affiancate a torri quadrangolari e questo conferma
che, come le altre due, era in origine un’apertura di scarsa
importanza, posta al centro di due delle torri a base quadrata che
componevano la normale architettura del muro.
Il 9 dicembre 536 , Belisario entrò con il suo esercito da questa
porta che rappresentava allora il principale accesso meridionale della
città. Durante l'assedio di Vitige,
l'invito ai Goti
(rivelatosi poi una falsa accusa) ad entrare in Roma da questa porta costò a
papa Silverio la deposizione dal soglio pontificio (11 marzo 537) per tradimento e collusione con il nemico.
Il 17 dicembre 546 i Goti, guidati da Totila, entrarono in città attraverso questa porta, che trovarono aperta grazie al tradimento di quattro soldati isauri, mettendo a sacco la città e distruggendo,
secondo i cronisti
dell’epoca, un terzo della cinta muraria, in seguito frettolosamente
ricostruita da Belisario quando riprese la città l'anno successivo.
Porta Asinaria, lato interno
La Porta Asinaria venne
definitivamente chiusa nel 1574, contemporaneamente all’apertura
della vicina Porta San Giovanni, resa necessaria nell’ambito
della ristrutturazione dell’intera area del Laterano per agevolare
il traffico da e per il sud d’Italia. A quell’epoca, del resto,
la porta Asinaria era divenuta ormai quasi inagibile per il
progressivo innalzamento del livello stradale circostante (circa 9
metri) e anche per questo era ormai del tutto inadeguata a sostenere
il volume di traffico, sebbene apparisse molto più imponente
dell’altra.
L’interramento
progressivo ha consentito la conservazione, come è avvenuto anche
per la Porta Ostiense, della fortificazione interna, conferendo
all’intera struttura l’aspetto di un’opera difensiva autonoma.
Nessun commento:
Posta un commento