Ponte Salario
Sul percorso della
via Salaria, attraversa il fiume Aniene poco a monte della sua
confluenza nel Tevere.
Il primo ponte
risale probabilmente all'epoca repubblicana.
Fortificato da
Belisario con una torre (535), nel marzo del 537 nei sui pressi si svolse il primo
scontro con le truppe ostrogote di Vitige che assediarono per
più di un anno la città difesa dal generale bizantino.
All'apparire dei goti, gli ausiliari barbari a cui era stata affidata la difesa del ponte disertarono, consentendo al nemico di attraversare il fiume. Belisario, ignaro dell'accaduto e giunto nei paraggi per ispezionare le difese alla testa di un contingente di cavalleria, guidò personalmente il contrattacco ma, dopo un iniziale successo, fu costretto a ripiegare verso Porta Salaria dall'irrompere della cavalleria gota.
All'apparire dei goti, gli ausiliari barbari a cui era stata affidata la difesa del ponte disertarono, consentendo al nemico di attraversare il fiume. Belisario, ignaro dell'accaduto e giunto nei paraggi per ispezionare le difese alla testa di un contingente di cavalleria, guidò personalmente il contrattacco ma, dopo un iniziale successo, fu costretto a ripiegare verso Porta Salaria dall'irrompere della cavalleria gota.
Il ponte come doveva apparire all'epoca dell'assedio di Vitige
Successivamente
distrutto da Totila, il ponte fu ricostruito dal generale bizantino Narsete nel 565 (1).
Nell'VIII secolo
fu nuovamente fortificato con una torre, restaurata nel XV secolo
sotto papa Niccolò V.
Subì ulteriori
distruzioni nel 1798, nel 1848 e nel 1867.
Un nuovo ponte fu infine
ricostruito dopo il 1870 e ampliato nel 1930 cancellando quasi tutti i resti delle precedenti costruzioni.
Ponte Salario in una incisione di G.B. Piranesi, 1760 c.ca
(1) E' l'unica opera pubblica realizzata da Narsete con i fondi stanziati da Giustiniano per la ricostruzione di Roma di cui si abbia notizia certa.
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