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domenica 18 settembre 2016

Il Mausoleo di Boemondo, Canosa

Il Mausoleo di Boemondo, Canosa


E’ il monumento funerario dell’eroe normanno della I Crociata - il primogenito di Roberto il Guiscardo e della sua prima moglie Alberada di Buonalbergo - Boemondo d’Altavilla principe di Antiochia. Addossato al muro esterno del braccio destro del transetto della Cattedrale di San Sabino, fu eretto dopo il 1111, anno della morte di Boemondo.
La sua grande devozione a San Sabino e l'amore per Canosa, convinsero sua madre Alberada a costruire qui il suo mausoleo.


Per la struttura esterna i progettisti si ispirarono ai trascorsi crociati di Boemondo, visto che il mausoleo ricorda molto da vicino il tempietto sovrastante il Santo Sepolcro di Gerusalemme. L'edificio è diviso in due parti: quella superiore caratterizzata da un tamburo poligonale oggi coperto da una cupoletta emisferica; quella del corpo del monumento di forma quadrangolare, con una piccola abside a destra, rivestita di lastre di marmo greco di reimpiego e scandita da arcatelle cieche e lesene.
 
 
La cupola originaria era probabilmente di forma piramidale ottagonale e culminante con una pigna marmorea, era lastricata di marmi bianchi provenienti dall'isola di Paros e venne sostituita dalla copertura attuale durante il restauro del 1904 (1).

Lungo il margine superiore del tamburo corre la seguente iscrizione in versi:

Magnanimus Sirie iacet hoc sub tegmine princeps,
quo nullus melior nascetur in orbe deinceps.
Grecia victa quater, pars maxima Partia mundi
ingenium et vires sensere diu Buamundi.
Hic acie in dena vicit virtutis abena
agmina millena, quod et urbs sapit Anthiocena.

(Sotto questa copertura giace il magnanimo principe della Siria, migliore del quale non nascerà più alcuno al mondo. La Grecia vinta quattro volte, la Partia, grandissima parte del mondo, ebbero a lungo prova dell’ingegno e delle forze di Boemondo. Costui in dieci battaglie sottomise alle redini della sua virtù schiere di migliaia di uomini: cosa che sa anche la città di Antiochia).

All'interno si accedeva attraverso una porta bronzea asimmetrica realizzata alla fine dell'XI secolo da Ruggero da Melfi (2).

 
I due battenti presentano innegabili diversità di stile e di manifattura. Per ovviare a questa discrepanza Ruggero, maestro campanario, elaborò una cornice vegetale similare per ambedue, tipica ornamentazione da bordo di campana. La prima valva, quella di sinistra – molto probabilmente di reimpiego - è un blocco unico a fusione piena, con tre identici rosoni nel cui centro furono applicati una protome di leone, un fiore a sei petali entro una fascia decorativa di matrice islamica e, sopra, un rilievo della Vergine con il Bambino di cui oggi rimane solo la didascalia (Maria Mater Dei e, a ds, Ihs Filius Mariae). Su quest'anta è incisa anche una versatile iscrizione che inneggia a Boemondo continuando quella del cupolino.
Nella seconda formella dell'anta di destra, il principe di Antiochia è raffigurato insieme al fratellastro Ruggero Borsa, preferito dal padre nella successione del ducato pugliese, che morì nello stesso anno: sono inginocchiati davanti a una immagine del Cristo di cui oggi rimane solo la croce. Acerrimi nemici in vita appaiono qui riappacificati nella morte.
Nella formella sottostante, i due cugini Boemondo II – figlio di Boemondo e Costanza di Francia, principe di Antiochia (1111-1130) e Guglielmo II – figlio di Ruggero Borsa e Adele di Fiandra, duca di Puglia e Calabria (1111-1127) - sono tenuti per mano dallo zio Tancredi, in un gesto di colleganza.

Boemondo II, Tancredi d'Altavilla e Guglielmo II
 
L'anta di destra fu ottenuta assemblando quattro formelle, che si incastravano una nell'altra. Le due centrali presentano le scene di corte sopra descritte mentre le altre due, la superiore e la inferiore, presentano altrettanti dischi arabescati.
All'interno, il mausoleo si presenta oggi spoglio, a causa dei ripetuti restauri. Gli unici elementi decorativi sono costituiti da due grandi colonne di sostegno e dalla lastra incassata nel pavimento, che ricopre la tomba di Boemondo riportando la semplice dicitura: 'BOAMUNDUS' in una raffinata cornice decorata a palmette simile a quella della porta.



Note:

(1) Contro l'ipotesi di una forma piramidale della copertura originaria vedi A.D Fiorini, Quando la cupola del Mausoleo di Boemondo era una piramide ottagonale, 2013.
(2) Al di sopra del riquadro inferiore dell'anta di destra si legge l'iscrizione: Sancti Sabini Canusii Rogerius Melfie campanarum fecit has ianuas et candelabrum.

Schede correlate:

Il Principato di Antiochia



 

2 commenti:

  1. Simplemente maravilloso que se conserven estas cosas en en el mundo.

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  2. E' meraviglioso che si continui a ricordare le gesta di Marco e che Canosa lo commemori con rappresentazioni e cortei. Un grande grazie da parte di un suo consanguineo.

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