E’ il monumento funerario dell’eroe
normanno della I Crociata - il primogenito di Roberto il Guiscardo e
della sua prima moglie Alberada di Buonalbergo - Boemondo d’Altavilla
principe di Antiochia. Addossato al muro esterno del braccio destro
del transetto della Cattedrale di San Sabino, fu eretto dopo il 1111,
anno della morte di Boemondo.
La sua grande devozione a San Sabino e
l'amore per Canosa, convinsero sua madre Alberada a costruire qui il
suo mausoleo.
Per la struttura esterna i progettisti si ispirarono ai trascorsi crociati di Boemondo, visto che il mausoleo ricorda molto da vicino il tempietto sovrastante il Santo Sepolcro di Gerusalemme. L'edificio è diviso in due parti: quella superiore caratterizzata da un tamburo poligonale oggi coperto da una cupoletta emisferica; quella del corpo del monumento di forma quadrangolare, con una piccola abside a destra, rivestita di lastre di marmo greco di reimpiego e scandita da arcatelle cieche e lesene.
La cupola originaria era probabilmente
di forma piramidale ottagonale e culminante con una pigna marmorea,
era lastricata di marmi bianchi provenienti dall'isola di Paros e
venne sostituita dalla copertura attuale durante il restauro del 1904
(1).
Lungo il margine superiore del tamburo
corre la seguente iscrizione in versi:
Magnanimus Sirie iacet hoc sub tegmine
princeps,
quo nullus melior nascetur in orbe
deinceps.
Grecia victa quater, pars maxima Partia
mundi
ingenium et vires sensere diu Buamundi.
Hic acie in dena vicit virtutis abena
agmina millena, quod et urbs sapit
Anthiocena.
I due battenti presentano
innegabili diversità di stile e di manifattura. Per ovviare a questa
discrepanza Ruggero, maestro campanario, elaborò una cornice
vegetale similare per ambedue, tipica ornamentazione da bordo di
campana. La prima valva, quella di sinistra – molto probabilmente
di reimpiego - è un blocco unico a fusione piena, con tre identici
rosoni nel cui centro furono applicati una protome di leone, un fiore
a sei petali entro una fascia decorativa di matrice islamica e,
sopra, un rilievo della Vergine con il Bambino di cui oggi rimane
solo la didascalia (Maria Mater Dei
e, a ds, Ihs Filius Mariae).
Su quest'anta è incisa anche una versatile iscrizione che inneggia a
Boemondo continuando quella del cupolino.
Nella seconda formella
dell'anta di destra, il principe di Antiochia è raffigurato insieme
al fratellastro Ruggero Borsa, preferito dal padre nella successione
del ducato pugliese, che morì nello stesso anno: sono inginocchiati
davanti a una immagine del Cristo di cui oggi rimane solo la croce.
Acerrimi nemici in vita appaiono qui riappacificati nella morte.
Nella formella
sottostante, i due cugini Boemondo II – figlio di Boemondo e
Costanza di Francia, principe di Antiochia (1111-1130) e Guglielmo II
– figlio di Ruggero Borsa e Adele di Fiandra, duca di Puglia e
Calabria (1111-1127) - sono tenuti per mano dallo zio Tancredi, in un
gesto di colleganza.
Boemondo II, Tancredi d'Altavilla e Guglielmo II
L'anta di destra fu ottenuta
assemblando quattro formelle, che si incastravano una nell'altra. Le
due centrali presentano le scene di corte sopra descritte mentre le
altre due, la superiore e la inferiore, presentano altrettanti dischi
arabescati.
All'interno, il mausoleo si presenta oggi spoglio, a causa dei ripetuti restauri. Gli unici elementi decorativi sono costituiti da due grandi colonne di sostegno e dalla lastra incassata nel pavimento, che ricopre la tomba di Boemondo riportando la semplice dicitura: 'BOAMUNDUS' in una raffinata cornice decorata a palmette simile a quella della porta.
All'interno, il mausoleo si presenta oggi spoglio, a causa dei ripetuti restauri. Gli unici elementi decorativi sono costituiti da due grandi colonne di sostegno e dalla lastra incassata nel pavimento, che ricopre la tomba di Boemondo riportando la semplice dicitura: 'BOAMUNDUS' in una raffinata cornice decorata a palmette simile a quella della porta.
Note:
(1) Contro l'ipotesi di una forma
piramidale della copertura originaria vedi A.D Fiorini, Quando la cupola del Mausoleo di Boemondo era una piramide ottagonale,
2013.
(2) Al di sopra del riquadro inferiore dell'anta di destra si legge l'iscrizione: Sancti Sabini Canusii Rogerius Melfie campanarum fecit has ianuas et candelabrum.
Schede correlate:
Il Principato di Antiochia
(2) Al di sopra del riquadro inferiore dell'anta di destra si legge l'iscrizione: Sancti Sabini Canusii Rogerius Melfie campanarum fecit has ianuas et candelabrum.
Schede correlate:
Il Principato di Antiochia
Simplemente maravilloso que se conserven estas cosas en en el mundo.
RispondiEliminaE' meraviglioso che si continui a ricordare le gesta di Marco e che Canosa lo commemori con rappresentazioni e cortei. Un grande grazie da parte di un suo consanguineo.
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