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domenica 26 agosto 2012

Corfù, le fortificazioni

Le fortificazioni della città di Corfù


La Fortezza vecchia

La Fortezza vecchia (in basso nella mappa) proteggeva la città sul suo fianco orientale ed è il risultato della strategia difensiva veneziana che rafforzava le fortificazioni esistenti durante il periodo bizantino, accentuando la separazione della stretta penisola dalla terraferma con l'apertura di un canale che prende il nome di Controfossa. Contemporaneamente lo spazio libero della Spianata veniva esteso come ulteriore misura difensiva. I lavori furono completati nel 1558.

Si accede alla fortezza dalla Spianata, dove due piccoli obelischi segnalano l'ingresso alla fortezza. 
Accanto ad essi, sulla sinistra, si trova la statua di Johann Matthias Von Schulemburg, eroe della difesa contro i turchi, eretta nel 1716 ed opera di Antonio Corraini.

Da qui parte un ponte che scavalca la Controfossa e introduce alla fortezza vera e propria, attualmente è lungo 60 metri ed è stato costruito dagli inglesi nel 1819 (il ponte di epoca veneziana era in legno e mobile, sì da poter essere rimosso in caso di necessità).
L'ingresso principale alla fortezza è nel mezzo del muro che congiunge due bastioni – bastione Savorgnano e bastione Martinengo - ed è probabilmente opera di Michele Sanmicheli (1550) che insieme al nipote Giangirolamo lavorò a questo lato delle mura tra il 1537, dopo le distruzioni dell'assedio, ed il 1558 e sostituiva la precedente Porta Soranza, definitivamente murata nel 1660 ma ancora visibile sul lato settentrionale della fortezza (nel mandrakion, dove attualmente si trova lo yacht club).

Bastione Martinengo

Porta d'ingresso

Oltre la porta si trova un altro fossato largo 22 metri, scavalcato da un ponte di pietra (1603) che rimpiazza quello precedente costruito in legno, che costituiva una seconda linea difensiva.
L'accesso agli altri settori della fortezza avviene per mezzo di tre corridoi voltati che si formano nell'area adesso occupata dalle caserme costruite dagli inglesi.
Due scale simmetriche conducono al livello più alto della fortezza dove troviamo una cinta poligonale ed un monumento araldico con rilievi scolpiti e la data del 1732.

La doppia scalinata

All'interno della fortezza si trova anche la chiesa di San Giorgio in stile neoclassico dorico edificata nel 1840 dagli inglesi, su disegni di Anthony Emmet, come chiesa per il contingente britannico e vent'anni più tardi convertita al culto ortodosso e adornata con icone provenienti dalla chiesa di San Spiridione presente nella città vecchia di Corfù.

chiesa di S.Giorgio

Analisi del plastico del Museo Storico Navale di Venezia

Fig.1

La Fortezza Vecchia necessita di una puntualizzazione: il plastico che la rappresenta è datato 1692. Da allora la fortezza ha subito i terribili danni dell' esplosione delle polveri del 1718, la distruzione di parte delle sue fortificazioni da parte degli inglesi nel 1864 e da ultimo, i bombardamenti del 1943.
Si nota subito la semplicità del plastico. Forse il suo creatore ha voluto dare rilievo solamente alla rappresentazione delle opere difensive, evitando i dettagli. Infatti, si nota l'assenza di edifici, di sedi di comando, di magazzini, di polveriere, di accessi. La porta principale della Fortezza viene collocata al livello del mare (fig.1, A), il forte della Campana è protetto da un' opera a "dente" (fig.1, B) - mai realizzata - mentre mancano completamente le bombardiere presenti al di sotto del Castel Novo (fig.1, C).

in primo piano il forte della Campana

 
Le bombardiere sotto il Castel Novo

Si nota inoltre la presenza di due cinte murarie, una esterna ed una interna (fig.2, B), su due diversi livelli, che circondano completamente l' acropoli della fortezza.
Una terza cinta protegge le due rocche. Le cinte murarie sono continue senza interruzioni dovute a roccia viva, segno forse di un progetto futuro.

Fig.2

Al punto A, dove oggi esiste una struttura difensiva in pietra che protegge una polveriera e che poggia sulla roccia nuda, notiamo una struttura interamente fortificata, a parete liscia, anch' essa segno di un futuro progetto.

La polveriera (A)

I due fossati (fig.2, C) si distinguono molto chiaramente ed appaiono entrambi riempiti d'acqua. Non si notano le porte di comunicazione verso l'interno della fortezza dall'attuale fossato secco.
Un altra particolarità è la cortina frontale che appare ridisegnata rispetto a quella effettivamente esistente, presentando un angolo saliente, la cui punta protegge la porta principale (fig.2, E).

Nel secondo plastico, il sistema fortificato che protegge la città dalla parte dell' entroterra risulta nitido e rispecchia fedelmente la realtà ed il paesaggio dell' epoca.

Fig.3

B - Basse fortificazioni della Fortezza Nuova
C - Punta Perpetua
D - Korakofolia (nido del corvo)
E - Opera a corno Scarpone
F - Bastione Sarandario
G - Piattaforma S. Atanasio
H - Bastione Raimondi
J - Semibastione Raimondi
K - Bastione Valier
L - Semiluna Grimani
M - Semiluna Corner
N - Opera a corno S. Antonio e sua semiluna

La Fortezza nuova


La Fortezza nuova fu costruita tra il 1576 e il 1645, quando furono demoliti numerosi edifici e chiese cittadine per reperirne i materiali necessari per la costruzione, su progetto e con la supervisione iniziale dell’architetto Ferrante Vitelli. Posizionata sopra al vecchio porto è una struttura lineare e massiccia con al suo interno tunnel, oggi non utilizzabili, che la collegavano alla Fortezza Vecchia e ad altri punti della città. E' formata da due grandi semibastioni gemelli. Gli edifici interni risalgono invece all'epoca inglese.
Fu gravemente danneggiata durante i bombardamenti della II Guerra Mondiale.
Oltre alla Fortezza Nuova con i suoi due semibastioni (fig.3, A) si può osservare sul plastico lo sviluppo dell' intero fronte bastionato.

 
Semibastione ovest (E)

 
Il bastione occidentale dello Scarpone (E) nel punto in cui si congiunge al bastione Sarandario (F)

Durante l'assedio del 1716 gli attacchi dei turchi si concentrarono contro questo doppio baluardo difensivo. Il 19 agosto i giannizzeri riuscirono ad issarvi la loro bandiera ma furono ricacciati dal vigoroso contrattacco veneziano.
Bastione Sarandario (F)

 
Il forte realizzato dagli inglesi nel 1843 al culmine della collina cinta dalla Fortezza nuova

Bombardiera della Fortezza nuova

Inoltre, si distinguono nel plastico le tre porte della città fortificata: Porta Reale (fig. 3, P), Porta Raimondi (fig. 3, R), e Porta di Spilea (fig. 3, S). Tutto il fronte bastionato appare inoltre protetto da un fossato (T).

Porta Reale


Costruita come ingresso principale alla città tra il 1576 e il 1578 su disegno di Ferrante Vitelli, si apriva nel tratto di mura compreso tra il bastione Sarandario (F) e la piattaforma di S.Atanasio (G); fu demolita dagli inglesi nel 1894 per aprire la strada G. Theotoki. Presentava un alto fornice centrale fiancheggiato da due passaggi laterali e la facciata era scandita da lesene doriche.

Porta Raimondi
Si trovava all'estremità meridionale della Spianata. Fu demolita dagli inglesi nel 1837 per aprire la strada costiera per Garitsa.  

Porta di Spilea

Realizzata nel 1577-1578 su disegno di Ferrante Vitelli, per mettere in comunicazione il porto con la città, ne rimane la facciata verso il mare.


Presenta un unico fornice fiancheggiato da colonne doriche, con le pareti attraversate da bande a bugnato. E' sormontata da un attico che sostiene un leone di S.Marco un tempo fiancheggiato da due obelischi che culminavano con due sfere.


 






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