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domenica 12 agosto 2018

La piscina di via Cesare Baronio a Roma

La piscina di via Cesare Baronio a Roma


Questa piscina rappresentava un elemento decorativo e monumentale di una villa di età imperiale (I-II secolo) che si estendeva lungo la via Latina all'altezza del II miglio. Resti di una villa corrispondente a queste caratteristiche, dotata di impianti di approvvigionamento idrico e riscaldamento, venne rinvenuta alla fine del XIX secolo nei pressi delle attuali via Omodeo e via Luzio. Da alcune iscrizioni presenti sulle condutture idriche in piombo (fistulae aquariae) si è ipotizzato che la villa sia appartenuta al senatore Quinto Vibio Crispo (1) e successivamente al senatore Tito Avidio Quieto (2).
 
Ipotesi di ricostruzione
 
La vasca, a pianta rettangolare, è conservata per una lunghezza di 26 m. (originariamente misurava 42x18.50) ha in un angolo gli scalini per scendere all'interno, e nell'angolo opposto un pozzo per lo scarico dell'acqua. Le pareti sono in opus signinum, un conglomerato formato da scaglie di selce impastate nella calce magra ben allettata, caratteristico delle cisterne romane. Sono presenti anche tracce dell'intonaco di rivestimento in cocciopesto mentre la superficie di rifinitura è fatta con polvere di marmo.

Resti della fontana centrale

Al centro, quasi intatta, si vede la fontana, l'interno della quale è percorso da una serie di canalette in terracotta e da cunicoli e cavità comunicanti tra loro. Oltre ad una funzione ornamentale – la piscina prospettava sulla via Latina da cui dista solo pochi metri - è stata avanzata l'ipotesi che la piscina svolgesse anche la funzione di allevamento di pesci d'acqua dolce che, nei recessi sopra descritti – protetti dal sole e da sbalzi di temperatura – avrebbero trovato un luogo idoneo dove depositare le uova.

Particolare della muratura

Non è invece ben chiaro da dove provenisse l'acqua per rifornire l'impianto, giacchè l'unico acquedotto che passava da queste parti, l'acquedotto Antoniniano, fu costruito soltanto nel 212-213 (3).


Note:
(1) Quinto Vibio Crispo fu un senatore romano originario di Vercelli, vissuto nel I secolo, celebre per le sue ricchezze e la sua eloquenza. Ricoprì tre volte la carica di console, la prima in un anno imprecisato durante il regno di Nerone (54-68), la seconda nel 74 sotto Vespasiano e la terza nell'82 o 83 sotto Domiziano. Nel 68 fu nominato curator aquarum (supervisore degli acquedotti) a Roma e nel 71-72 Vespasiano, di cui fu buon amico, lo nominò proconsole della provincia d'Africa e in seguito governatore della Hispania Tarraconensis. Morì intorno al 90.
(2) Probabilmente originario di Faventia (l'odierna Faenza), Tito Avidio Quieto ricoprì la carica consolare nel 93 e quella di governatore della Britannia romana nel 98 circa. Morì nel 107.
(3) vedi scheda Porta Appia nota 1.



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