Fatto edificare da Teodorico per esservi sepolto nel 520 circa, appare costituito da due ambienti decagonali sovrapposti l'uno all'altro. E' formato da grossi blocchi di pietra calcarea d'Istria squadrati e posti in opera a secco.
La calotta che chiude l'ambiente superiore è un monolito dal peso stimabile in circa 300 tonnellate; le dodici anse, recanti incisi i nomi di otto apostoli e dei quattro evangelisti, che lo decorano, servirono probabilmente a farvi scorrere dei canepi durante le manovre d'istallazione.
Secondo un'interpretazione del Sangallo, gli incassi visibili nelle pareti dell'ambiente superiore servivano a sostenere degli archi poggiati su colonne, oggi scomparse, che formavano una loggetta rotonda attorno al piano superiore.
Internamente, l'ambiente inferiore si presenta completamente spoglio con una pianta a croce greca. Si ignora dove fosse originariamente l'accesso al piano superiore, la scaletta attuale è stata realizzata nel 1927.
Nel vano superiore si trova una vasca di porfido che si presume contenesse le spoglie di Teodorico successivamente rimosse in epoca bizantina. E' decorata con due finti anelli sul fianco e una protome leonina in basso.
Secondo una suggestiva interpretazione (Ferri), l'eterogenea copertura circolare di un edificio decagonale corrisponderebbe alla volontà di Teodorico di ricordare nel suo mausoleo la tenda dei suoi avi:
a. Il fregio a tenaglia ricorderebbe i ganci, ruotati di 90 gradi per la legge di maggiore visibilità, su cui scorrevano le tende;
b. Le anse della calotta gli uncini delle aste che, dipartendosi a raggiera dal centro, sostengono la tenda;
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