San Giovanni alle catacombe, Siracusa
L'antica Basilica di San
Giovanni venne edificata attorno al VI secolo nel luogo dove, secondo
la tradizione, fu sepolto il primo vescovo di Siracusa, Marciano (1). E
stata ritenuta per lungo tempo la prima Cattedrale di Siracusa.
Planimetria della cripta. Cerchiato in nero il sarcofago in muratura di San Marciano
La cripta di San Marciano,
con la basilica sovrastante, è ubicata in un sito, che ricevette una
prima sistemazione in età greca classica con l'apertura di una cava
di pietra, all'interno della quale, dopo il suo abbandono, si
installò in epoca tardoellenistica un'officina di vasai con annessa
area cultuale. Nel tardo impero il sito ebbe destinazione cimiteriale
ed accolse piccoli ipogei, i cui resti sono ancora in parte visibili.
Quest'area cimiteriale fu utilizzata almeno sino al 423, come
documenta un'iscrizione consolare; le testimonianze epigrafiche e
pittoriche suggeriscono inoltre che il sepolcreto era cristiano. Esso
venne interamente manomesso nel VI sec. per far posto alla cripta,
realizzata in parte con un approfondimento del taglio in roccia ed in
parte con strutture murarie colmate all'esterno da terra di scarico
trattenuta da muri di contenimento e rinforzo.
Sarcofago di San Marciano
La sistemazione della
cripta riecheggia quella delle trichorae con l'aggiunta di recessi
laterali. In quello di destra è collocata una struttura muraria a
guisa di sarcofago in cui si apre la fenestella
confessionis e in cui furono deposti i resti
di San Marciano.
Quattro colonne disposte a
quadrato – di tre delle quali sono ancora visibili i basamenti -
definivano il corpo centrale in cui si trovava l'altare e ne
sostenevano la copertura. Nel XII secolo, probabilmente in seguito al
crollo del corpo centrale, le colonne furono sostituite da possenti
pilastri in muratura alla cui sommità furono posti altrettanti
capitelli ciascuno dei quali riporta il simbolo di uno degli
evangelisti.
Capitello con l'aquila simbolo di San Giovanni evangelista
La cripta si estende
attualmente sotto la parte settentrionale della navata centrale ed in
particolare sotto la navata sinistra della sovrastante chiesa e
l’attuale chiesetta dell’attiguo convento dei Frati Minori.
Sulle pareti si notano più
strati di decorazione a fresco sovrapposti. La maggior parte di
quelli ancora visibili risalgono alla ristrutturazione del XII
secolo.Sul muro perimetrale della
cappella di destra si distinguono quattro figure: la prima a sinistra
è un santo barbato con nimbo, la cui mano destra benedice con le
dita distese, secondo il rito orientale, mentre la mano sinistra
stringe una croce. La figura indossa una tunica rossa sotto ad un
mantello nero.
La seconda figura è un
santo più giovane, imberbe, dal naso lungo e affilato e i capelli
ricci. La foggia della veste è orientale: tunica grigia dalle larghe
maniche e un pallio rosso che avvolge il corpo: è San Giovanni
evangelista.
Accanto vi è una Madonna che stringe al seno il
bambino. Il suo capo è coperto da un velo turchino, mentre il
bambino indossa una tunica celeste e un mantello rosso e stringe
nella mano sinistra un piccolo rotolo.
L’ultima figura è poco
visibile, dalle scritte sottostanti pare si tratti di S. Vito.
Nella zona absidale sono
presenti due affreschi, raffiguranti l'uno santa Lucia, Vergine e Martire siracusana, morta nel 304, l'altro non
identificabile con certezza a causa della condizione piuttosto evanescente, era
forse la rappresentazione di San Marciano.
La Chiesa sovrastante fu
costruita nel VI secolo, in epoca bizantina, sopra le preesistenti
catacombe, e fu edificata esattamente al di sopra della cripta di San
Marciano, in modo che la sepoltura del Santo si trovasse in asse con
l’altare, posto al centro della navata e limitato da una balaustra.
Presentava una pianta basilicale a tre navate separate da due file di
sei colonne doriche e l'abside rialzato da una gradinata.
Planimetria della chiesa originaria sovrapposta a quella della cripta
Di questa chiesa rimangono
oggi l'abside rialzata e alcune colonne sul lato meridionale della
nave.
Abside
Abbandonata sotto la
dominazione araba, la chiesa fu ristrutturata in età normanna. Vennero rifatte
in toto le mura perimetrali, e prolungati con delle semicolonne i
pilastri che fiancheggiano l'abside. Le colonne furono ridotte da 12
a 10. Alla ristrutturazione normanna si deve anche il rosone al
culmine della facciata occidentale ed il portale d'ingresso – oggi
murato – che sembrerebbe frutto del riassemblaggio di elementi
decorativi dell'antica chiesa bizantina.
La facciata occidentale ricostruita in epoca normanna
Per ragioni non del tutto
chiare la chiesa cadde nuovamente in disuso e tale rimase fino al
1636 quando fu concessa ai Carmelitani di Montesanto. Questi
inserirono all'interno del vecchio edificio una nuova chiesa,
orientata lungo l'asse nord-sud, che occupò lo spazio delle prime
due campate di quella preesistente.
Nel 1693 la chiesa venne
gravemente danneggiata e ricostruita nei primi anni del XVIII secolo.
A questa ristrutturazione si deve l'aspetto attuale della facciata
meridionale della nuova chiesa che presenta un portale d'ingresso
inquadrato da due pilastri ornato da bassorilievi. Sopra di questo
una nicchia ed una finestra circolare mentre sul culmine della
facciata è posta una statua del Battista tra quattro semiobelischi.
Facciata meridionale della nuova chiesa
E' infine sopravanzata da un portico realizzato con materiali di
spoglio quattrocenteschi di stile gotico-catalano. Durante
Durante l'assedio del 877-878 l'emiro Giafar Ibn Muhammed pose il suo campo nei pressi di questa chiesa.
Note:
(1) Discepolo di San Pietro
apostolo in Antiochia, fu da lui inviato nel 39 in Sicilia a
predicare il Vangelo; qui si fermò a Siracusa dove operò molte
conversioni, accompagnate da miracoli, finché non venne ucciso. E'
considerato il primo vescovo di Siracusa (nonchè d'Occidente).
Tuttavia le prime fonti scritte risalgono soltanto al VI-VII secolo e
risentono della mancanza di certezze storiche appoggiandosi più che
altro a tradizioni locali che lo vogliono martirizzato per
lapidazione nel 68. La più antica raffigurazione di S. Marciano è
databile all'VIII-IX secolo e si trova nelle catacombe siracusane di
S. Lucia.
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