Il tempio di Atena (attuale cattedrale di Siracusa)
Il nucleo originario della
cattedrale di Siracusa è rappresentato dall'Athenaion, il tempio in
onore di Atena fatto erigere nel 480 a.C da Gelone, il primo tiranno
di Siracusa (485-478), per celebrare la vittoria contro i Cartaginesi
nella battaglia di Imera. Il tempio era un periptero esastilo con
quattordici colonne di ordine dorico sul lato lungo e sei su quello
corto che poggiavano su un imponente stilobate a tre gradini. La
cella della divinità – probabilmente priva di tetto (ipetrale) –
era preceduta da pronao e seguita da opistodomo, i cui ingressi erano entrambi definiti da
due colonne.
Planimetria della chiesa bizantina
Retrofacciata.
Da notare le due colonne del tempio di Atena che introducevano all'opistodomo e che oggi fiancheggiano l'ingresso principale della chiesa
Navata centrale.
Si osservano le archeggiature aperte nelle pareti della cella per formare la pianta basilicale a tre navate della chiesa. Più in alto le finestre aperte in epoca normanna. Nel mezzo corre la scritta in lettere di bronzo:“ECCLESIA SYRACUSANA
PRIMA DIVI PETRI FILIA ET PRIMA POST ANTIOCHENAM CHRISTO DICATA”,
che ricorda il diploma del 1517 con cui il pontefice Leone X
riconobbe la "chiesa siracusana prima figlia di Pietro e seconda ad essere dedicata al Cristo dopo quella di Antiochia".
Attualmente all'esterno,
restano visibili, sul fianco sinistro della cattedrale che affaccia su via Minerva, alcune colonne
originarie con lo stilobate sul quale esse poggiavano, mentre
all'interno sono altresì ben visibili 9 colonne del lato destro del
periptero e le due antistanti la cella visibili nel corpo della retrofacciata.
Il lato della cattedrale che prospetta su via Minerva
Nel 640 San Zosimo, allora
vescovo di Siracusa, dedicò la chiesa alla Natività di Maria e vi
trasferì la cattedrale dall’antica sede di S. Giovanni alle
catacombe.
Dopo la conquista araba
(878) la chiesa fu saccheggiata e convertita in moschea. Venne
restituita al culto cristiano dopo l'avvento dei Normanni che
intrapresero anche
consistenti
lavori di restauro elevando i muri della
navata centrale e aprendo una serie di finestre strambate nella
muratura bizantina. Fu inoltre realizzata una nuova facciata e eretta
la torre campanaria.
Il terremoto del 1693
danneggiò gravemente la chiesa determinando il crollo del campanile
(che non fu più ricostruito) e quello della facciata che venne
ricostruita in stile barocco su progetto dell'architetto Andrea Palma
tra il 1728 ed il 1753.
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