Il quattro volte Capitano generale da
mar e 108° doge di Venezia (1688-1694) Francesco Morosini, che fu
l'artefice ed il condottiero dell'ultima avventura militare
espansionistica della Repubblica nella guerra di Morea (1684-1699),
fu ampiamente celebrato dalla Serenissima in vita e in morte per le
sue vittorie contro il Turco.
La capitolazione di Atene
(29 settembre 1687) fu celebrata con un solenne ufficio divino in
San Marco. Il Senato decretò che nella sala del Consiglio dei Dieci
fosse conservato lo stendardo tolto al Serraschiere e venisse
collocato un busto in bronzo del Morosini con l'epigrafe:
Francisco Mauroceno
Peloponnesiaco adhuc viventi Senatus
Il
busto del Morosini, realizzato da Filippo Parodi e qui riprodotto in
un'incisione del Fanelli (1707), è attualmente collocato nella Sala
III dell'Armeria di Palazzo ducale.
Nel 1690, per le sue
vittorie contro il Turco, papa Alessandro VIII (1689-1691) gli fece
dono dello stocco pontificio e del pileo. Lo stocco pontificio era
un’arma squisitamente onorifica, che il Papa dava in dono a re,
imperatori e simili per particolari meriti che costoro avevano
guadagnato ai suoi occhi, cioè agli occhi della Chiesa cattolica;
vuoi per imprese militari contro i nemici della Chiesa, vuoi per
altri motivi di vario genere, ma sempre legati strettamente alla
politica seguita di volta in volta dal Pontefice. Lo stocco era
sempre accompagnato dal pileo, un copricapo che aveva una colomba
dello Spirito Santo ricamata in perle. Nel 1798, pochi mesi dopo la
caduta della Repubblica, la municipalità cittadina fu costretta a
mettere mano al Tesoro di S.Marco per pagare le spese di occupazione
che Napoleone esigeva. Il pileo fu quindi disfatto e le sue perle
vendute, lo stocco fa invece ancora parte del Tesoro.
Lo stocco pontificio di Francesco Morosini
Tesoro di San Marco, Venezia
Nel 1694, per celebrare la
riconquista della Morea, il Senato veneziano fece erigere un arco
trionfale in onore del Doge nella Sala dello Scrutinio di Palazzo
ducale.
Il progetto dell'arco si
deve all'architetto Antonio Gaspari mentre le tele incassate al suo
interno che lo decorano sono opera di Gregorio Lazzarini.
L'arco trionfale di Francesco Morosini
Sala dello Scrutinio, Palazzo ducale
Merito offre al doge Morosini il bastone del comando
L'offerta del pileo e dello stocco
Il doge Morosini offre la Morea riconquistata a Venezia
Alla morte del doge, il 6 gennaio 1694 a Nauplia, le esequie di stato furono celebrate nella capitale della Morea riconquistata. Il cuore e le viscere di Morosini furono sepolte nella chiesa di S.Antonio mentre la salma fu traslata a Venezia dove fu sepolta con tutti gli onori nella navata centrale della chiesa di S.Stefano.
Antonio Gaspari e Filippo Parodi, Tomba del doge Francesco Morosini
chiesa di S.Stefano, Venezia
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