Questo bassorilievo in
marmo si trova murato tra i numeri civici 3717 e 3718 in un
piccolo passaggio detto
campiello del Angaran, tra la chiesa di S.Pantalon e il
sotoportego Paruta.
Raffigura un imperatore
bizantino che tiene nella sinistra il globo crucigero e nella destra
un labaro. La figura è sbalzata su un fondo di quadrifogli disposti
a radiante. Il medaglione è stato probabilmente tagliato dalla base
di una colonna.
Zanotto (Guida
di Venezia, 1856) riporta, riguardo alla sua
provenienza, la seguente tradizione: nel
1256 il futuro doge Lorenzo Tiepolo era stato posto al comando della
flotta veneziana inviata contro i genovesi a San Giovanni d'Acri agli
inizi della cosiddetta guerra di San Saba
(1255-1270). Alcuni dei suoi parenti ed amici, non ritenendolo
all'altezza, lo sfidarono a portare a Venezia, in caso di vittoria,
una prova.
Strappato ai
genovesi il forte di Mangioia, il condottiero avrebbe spedito a
Venezia questo bassorilievo come spoglia di guerra e l'avrebbe fatto
murare dinanzi alla casa di uno di quelli che avevano messo in dubbio
le sue capacità.
Molto più
probabilmente il bassorilievo proviene invece dal sacco di
Costantinopoli del 1204.
Nella
Dumbarton Oaks collection
di Washington si conserva un tondo molto simile a questo. Proviene
dalla collezione del Principe Federico
Leopoldo di Prussia e fu acquistato in area
veneta (dalla chiesa di S.Andrea alla Certosa?) verso la metà del
XIX secolo, è quindi probabile che entrambi siano stati inizialmente
trasportati a Venezia.
L'esistenza
di questo secondo tondo sembra avvalorare l'ipotesi che vi siano
raffigurati padre e figlio, Alessio I e Giovanni II Comneno, che
furono coimperatori dal 1092 al 1118. I due tondi infatti, per quanto
molto simili (anche il formato è assolutamente lo stesso, diametro
100 cm.) non sono tuttavia identici.
Quello
veneziano raffigura un imperatore chiaramente più anziano, dal corpo
appesantito e la testa più grande. L'abbigliamento è riferibile al
tardo XI sec o ai primi del XII, ma la corona, con la sua fascia
ingioiellata e la placca centrale smaltata, ma priva di kaumelakion,
fa propendere piuttosto verso la datazione più antica, nel cui
ambito Alessio e Giovanni sono l'unica coppia di coimperatori
presenti. Il ritratto riferibile ad Alessio trova inoltre una qualche
corrispondenza nella descrizione fisica di corporatura tozza e con
una grande testa che ne da la figlia Anna nell'Alessiade e
nelle effigi riprodotta sulle monete.
Hyperperon fatto coniare da Alessio I Comneno con la sua effigie riprodotta al verso
Per quanto siano ritratti in posizione frontale, la figura del tondo veneziano sembra accennare un movimento verso la sua sinistra mentre quella del tondo americano verso la sua destra. Questo ha fatto pensare all'esistenza di un terzo tondo centrale, più grande, raffigurante il Cristo o la Vergine, che imponeva la corona sulla testa dei due imperatori secondo un'iconografia all'epoca molto diffusa. Non appaiono infine opera della stessa mano: la cesellatura delle vesti imperiali è infatti molto più accurata e dettagliata nel tondo Dumbarton.
L'avorio “Romano”,
Bibliotheque National de France, Cabinet des Medailles, Parigi
Si tratta della copertina di un evangelario che raffigura il Cristo mentre incorona Romano e Eudocia.
Due diverse ipotesi sono
state avanzate per l'identificazione della coppia imperiale
incoronata da Cristo .
La prima è che si tratti di
Romano II e Berta, figlia naturale di Ugo di Provenza, conte di Arles
e re d'Italia, che quando sposò l'imperatore Romano II nel 944
assunse il nome di Eudocia. Romano II fu incoronato coimperatore il 6
aprile 945 mentre la moglie Berta (Eudocia) morì nel 949.
La seconda ipotesi
identifica invece la coppia con Romano IV Diogene e Eudocia Macrebolitissa.
Il matrimonio tra Romano e la vedova di Costantino X fu celebrato nel
1068 mentre Romano IV morì nel 1071.
Altro esempio di questa iconografia è un avorio conservato al museo Cluny di Parigi
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