La chiesa fu ricavata, tra il V e il VI sec., trasformando una struttura preesistente, un triclinio o un edificio termale, appartenente al complesso del palazzo di Antioco – ad ovest dell'Ippodromo - che risale agli inizi del V sec., quando la chiesa originaria, sita a Calcedonia, fu distrutta durante le invasioni sasanidi, e si ritenne che fosse più sicuro custodire le reliquie di Eufemia di Calcedonia all'interno di Costantinopoli.
Originariamente si trattava di un ambiente esagonale (probabilmente un'aula termale) con nicchie semicircolari su tutti i lati escluso quello d'ingresso. L'abside fu ricavato in una delle nicchie, aggiungendo un synthronon e il bema, il cui stilobate era ancora visibile nel 1942. Fu inoltre aperto un nuovo ingresso per riorientare l'edificio lungo l'asse est-ovest.
Abside e bema (foto 1942)
Le nicchie si aprono su degli ambienti semicircolari, uno dei quali comunica con la tomba ad arcosolio di un metropolita in cui è raffigurata la Vergine insieme a due vescovi e a Sant'Eufemia (in alto a ds della fotografia di sopra).
Tomba del metropolita
Le pareti della nicchia occidentale
conservano in pessime condizioni i resti di 14 affreschi che
illustrano la vita della santa (una descrizione dettagliata di questo ciclo si trova qui) e il martirio dei 40 martiri di
Sebastea.
Scene del martirio di Sant'Eufemia
Nel riquadro in basso a destra, Sant'Eufemia viene data in pasto alle belve nell'arena
In base alla somiglianza che presentano
nello stile e nella cromia con quelli della Mitropolis di Mistrà
(1275-1280) e della Pammakaristos (1310 c.ca) sono stati datati alla
fine del XIII secolo.
Durante la persecuzione iconoclasta,
tra il 734 e il 740, Costantino V trasformò la chiesa in magazzino
militare e fece gettare a mare la cassa contenente le reliquie della
santa.
Secondo la leggenda questa riaffiorò nei pressi dell'isola di
Lemno e fu recuperata da due pescatori.
La chiesa fu restaurata e le reliquie
ricollocate al loro posto durante il regno dell'imperatrice Irene
(797-802).
La chiesa rimase aperta sicuramente
fino alla caduta di Costantinopoli.
Nel 1951 i resti della chiesa furono spianati per fare spazio
al nuovo Palazzo di Giustizia di Istanbul lasciando in piedi solo le
parti affrescate che si trovano adesso nel cortile del Palazzo di Giustizia.
Attualmente le reliquie della santa sono custodite nella chiesa patriarcale del Phanar.
Colonna intagliata e frammento d'architrave provenienti dalla chiesa di Sant'Eufemia
Museo archeologico di Istanbul
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