San Demetrio Katsouri (Agios Dimitrios Katsouris)
nei pressi del villaggio di Plisi, 5 km a SO di Arta a sinistra della strada per Giannina.
Nella pianura a sud est di Arta si trova la chiesa di S.Demetrio Katsouri che fu un tempo il katholikon di un monastero del Patriarcato. L'origine del toponimo “Katsouris” è del tutto ignota.
Secondo Orlandos questa chiesa fu costruita inizialmente, nel X secolo, con una pianta basilicale a tre navate per essere trasformata nel XIII secolo in una pianta a croce greca inscritta sormontata da una cupola cilindrica.
L'alta cupola è sostenuta da quattro voluminosi ed irregolari pilastri. Tra i pilastri ed i muri ovest ed est ci sono delle doppie aperture inframmezzate da colonne di marmo. I colonnati che si vengono così a creare prolungano l'asse longitudinale della chiesa e le conferiscono un aspetto basilicale.
Secondo studi più recenti si tratterebbe quindi di un modello di transizione tra la pianta basilicale e quella a croce greca inscritta - uno dei cui primi esempi è la chiesa di Santa Sofia di Tessalonica - costruito nella prima metà del IX secolo.
L'assenza di decorazioni in mattoni, le proporzioni massiccie dell'edificio e l'alta cupola cilindrica che presenta numerose imperfezioni sono tutti elementi a sostegno di questa ipotesi.
L'esonartece venne aggiunto nel 1868 ed il campanile nel 1911.
Al di sopra della porta d'ingresso, l'icona di S.Demetrio.
Affreschi
Si tratta dei più antichi affreschi ritrovati nel circondario di Arta e possono essere distinti in due fasi, la prima riferibile ai primi del XIII secolo ed a cui appartengono:
- Le figure dei santi dipinte in posizione frontale nella conca absidale; la Comunione degli Apostoli dipinta sulle pareti nord e sud del bema, la gran parte della quale è però coperta dalla pittura di analogo soggetto realizzata alla fine del XIII secolo.
Abside, S.Biagio
- Gran parte delle pitture del diakonikon (Il Sacrificio di Abramo e Abramo che incontra i Tre angeli)
- le pitture della cupola in cui attorno alla figura del Pantokrator in condizioni frammentarie si organizzano due fascie sottostanti: una in cui sono raffigurati gli angeli in atteggiamento di proskinesis e l'altra in cui sono raffigurati 14 profeti a figura intera che tengono in mano lunghi cartigli.
Secondo alcuni studiosi il programma iconografico della cupola, fatto realizzare probabilmente dal metropolita di Naupaktos, Giovanni Apokauko, che fu responsabile del monastero fino al 1229, rifletterebbe le ambizioni imperiali dei Despoti d'Epiro, allora all'apogeo della loro potenza (nel 1224 Teodoro I Doukas Comneno aveva conquistato Tessalonica e si era fatto incoronare imperatore, cfr. Despotato d'Epiro, Introduzione).
La seconda fase della decorazione pittorica è invece riferibile all'ultimo quarto del XIII secolo, ad essa appartengono:
- La raffigurazione della Vergine blachernyotissa nel catino absidale, la Comunione degli Apostoli (sovrapposta a quella più antica) e l'Ascensione nelle pareti e nella volta del bema;
Abside, Vergine blachernyotissa
- L'Annunciazione sui pilastri orientali della cupola;
- L'Ingresso a Gerusalemme e l'Anastasis sulla volta settentrionale;
- La Pentecoste sulla volta ovest;
Volta ovest, Pentecoste
- La figura di Cristo nel catino del diakonikon e quella di S.Giovanni nel catino della prothesis.
Diakonikon, il Cristo risorto*
* E' questa la rappresentazione iconografica altrimenti detta del Cristo in altra forma, come apparve ai discepoli di Emmaus dopo la Resurrezione (Luca, 24, 13-33) cfr. J.Sanidopoulos, Icon of Christ in another form, 2010.
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