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mercoledì 11 aprile 2018

Mescidi dello sceicco Solimano

Mescidi dello sceicco Solimano (Şeyh Süleyman Mescidi)
al n.26 di Zeyrek caddesi

Lato sud

La funzione originaria di questo edificio, che si trova sul quarto colle di Costantinopoli, nelle vicinanze del Monastero del Pantokrator, non è del tutto chiara. Spesso è stato considerato risalire al periodo paleologo anche se parte della muratura sembra suggerire una datazione più antica.
Esternamente, sotto il profilo strutturale, mostra una parte superiore ottagonale, sormontata da una cupola poco profonda, giustapposta ad una parte inferiore a base quadrata.
La muratura delle due parti è completamente diversa. La parte inferiore, di epoca bizantina, è a corsi alterni di mattoni e pietre (come nelle mura teodosiane), mentre quella superiore è costruita interamente in mattoni e sembra riconducibile al periodo ottomano.
All'interno, invece, la pianta è del tutto ottagonale. Si tratta quindi di un cilindro ottagono la cui parte inferiore è compresa all'interno di una struttura muraria a pianta quadrata. Sui lati dell'ottagono si aprivano inoltre originariamente quattro nicchie semicircolari, alternate ad altrettante aperture d'ingresso.
A sn. pianta e alzato dell'edificio in epoca bizantina, a ds. dopo i rimaneggiamenti di epoca ottomana
 
La pianta ottagona ha fatto pensare ad una originaria funzione di battistero dell'edificio, ipotesi suffragata dal rinvenimento, nel corso di recentissimi restauri, del perimetro di fondazione, al centro dell'edificio e a livello della sua pavimentazione più antica, di una vasca ottagonale.

la vasca battesimale (indicata dalla freccia)

Nondimeno, la cripta posta al di sotto del piano pavimentale originale mal si accorda con la funzione battesimale dell'edificio. Al di sotto della cripta si trova inoltre una cisterna interamente scavata nella roccia.
E' quindi ipotizzabile che l'edificio, nato come battistero, sia stato successivamente trasformato in cappella funebre. Meno probabile sembra invece il suo riutilizzo come biblioteca del Monastero del Pantokrator ipotizzato da alcuni studiosi.

Lato ovest
 
Convertito in mescidi (piccola moschea) dallo sceicco Solimano poco dopo la caduta della città, l'edificio fu fortemente rimaneggiato per adattarlo al nuovo culto. Il tamburo della cupola venne sopraelevato e le otto finestre che vi si aprono incluse entro archeggiature e cornici a sesto acuto. All'interno la nicchia meridionale venne murata per ospitarvi il mirhab, gli ingressi originari vennero anch'essi murati (sostituiti da finestre lungo i lati sud e ovest) mentre ne venne aperto uno nuovo sulla parete occidentale demolendo la nicchia settentrionale.

Lato est
 
Nel 1756 l'edificio fu gravemente danneggiato da un incendio e successivamente restaurato. Dopo un progressivo degrado è stato nuovamente restaurato in epoca recente e riaperto al pubblico nel 2016.
 
L'edificio come appariva dalla stessa angolazione nel XIX secolo
da A.G. Paspates, Byzantinai meletai topographikai, 1877
 
 
Note:

(1) In questa chiave, sono state osservate significative similitudini d'impianto con alcuni edifici battesimali del V-VI secolo come il Battistero neoniano di Ravenna o quello di Albenga. Altre similitudini sono state peraltro rilevate con un edificio – un martyrion o una cappella funebre – ritenuto di età paleologa (XIII-XV sec.) e appartenente un tempo al complesso del monastero costantinopolitano di Gastria.
 
  Battistero di Albenga


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