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domenica 15 ottobre 2017

La via Appia: il mausoleo di Casal Rotondo

 Il mausoleo di Casal Rotondo


Al VI miglio dell'Appia Antica si trova un grande mausoleo chiamato Casal Rotondo a causa di un piccolo casale, ora trasformato in villa, che vi fu costruito sulla sommità in epoca medioevale. Il sepolcro, di età augustea, è formato da un corpo cilindrico del diametro di 35 m., originariamente rivestito di travertino, con un anello di base decorato da un fregio di grifi e un tetto conico a squame. Nella parte inferiore del cilindro il rivestimento offriva una sorta di piani di seduta per la sosta.

Particolare del fregio che corre lungo il basamento
 
 
Un'iscrizione frammentaria con il nome di Cotta fece credere all'archeologo Luigi Canina che si trattasse del monumento funebre eretto per Messalla Corvino, console nel 31 a.C., dal figlio Marco Aurelio Cotta Massimo Messalino, adottato da uno zio materno, Aurelio Cotta, che gli avrebbe trasmesso il gentilizio ed il cognomen, e console ordinario nel 20 d.C.

 
L'archeologo fece murare questa iscrizione, insieme ad altri frammenti marmorei ritrovati nell'area circostante e che riteneva appartenessero ad un'edicola circolare situata sulla cima del sepolcro, in una quinta in laterizi che fece erigere di fianco al mausoleo tra il 1830 e il 1840.

La struttura in laterizi fatta costruire da Canina nel XIX sec.

Studi più recenti hanno però escluso la pertinenza dell’epigrafe e dei frammenti architettonici al mausoleo di Casal Rotondo; si tratterebbe invece di quanto resta di un altro sepolcro, molto più piccolo, che doveva sorgere nelle immediate vicinanze. Tale sepolcro è stato ipotizzato come un’edicola circolare di circa m. 4 di diametro e m. 4,40 di altezza, poggiante su una base di tre gradini, ornata all’esterno da lesene corinzie, sormontata da un tetto conico a scaglie, su cui si elevava un cippo a pigna.
Ipotesi ricostruttiva del sepolcro scomparso

 In base alla decorazione, suggerita dai frammenti superstiti e dalle caratteristiche paleografiche e stilistiche dell’iscrizione, esso risalirebbe ai primi anni del principato augusteo, e precisamente tra il 36 a.C. ed il 28 a.C. e sarebbe appartenuto ad un membro della famiglia degli Aureli Cotta di cui non si conosce il nome.


Nel XIII secolo sulla spianata alla sommità del mausoleo venne fatta costruire dai Savelli una torre rotonda con piccoli rettangoli di peperino. Quando nel 1485 la proprietà passò agli Orsini, il fortilizio fu convertito in casale agricolo e successivamente nell'abitazione che ancora è visibile.




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