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lunedì 8 settembre 2014

Isidoro di Kiev

Isidoro di Kiev

Nato a Monemvasia tra il 1380 ed il 1390, Isidoro si fece monaco basiliano e divenne, dopo essersi trasferito a Costantinopoli, igoumeno del monastero di San Demetrio (1).

Nel 1434 fece parte della delegazione bizantina al Concilio di Basilea. Al suo ritorno venne consacrato metropolita di Kiev e di tutte le Russie (1437), carica che mantenne fino al 1442. Poco dopo tornò in Italia per partecipare al Concilio di Ferrara-Firenze (1438-1439) dove sostenne apertamente le tesi unioniste a fianco di Bessarione. Al termine del Concilio, nel corso del concistoro del 18 dicembre, riceve da papa Eugenio IV - assieme a Bessarione - la porpora cardinalizia con il titolo della chiesa dei SS. Marcellino e Pietro. Da questo momento verrà comunemente designato come il cardinale ruteno (2).

Isidoro di Kiev
ritratto nel Corteo dei Magi di Benozzo Gozzoli (1459)
Cappella dei Magi, Palazzo Medici Riccardi, Firenze
 
Nel 1440 fu inviato in Russia come legato pontificio per applicare l'unione delle chiese. Giunto a Mosca venne fatto arrestare e imprigionare dal granduca Basilio (Vasilij) II , che lo fece processare per apostasia della fede ortodossa. Il cardinale ruscì però ad evadere prima della sentenza – che lo avrebbe condannato al rogo - e a rientrare in Italia dopo varie peripezie (3).
Nel 1450 fu nominato camerlengo del Collegio cardinalizio e optò per la sede suburbicaria della diocesi sabina.
Nel 1452 viene inviato a Costantinopoli da papa Niccolò V come legato pontificio per ottenere la proclamazione ufficiale dell'unione delle chiese in santa Sofia. Raggiunge la capitale bizantina, dopo una sosta a Chio, il 26 ottobre in compagnia dell'arcivescovo di Mitilene, Leonardo di Chio, ed una guardia personale di 200 balestrieri. Il 12 dicembre assiste assieme all'imperatore alla cerimonia di proclamazione dell'unione in Santa Sofia.
Durante l'assedio prende parte attiva alle operazioni, assumendo con i suoi soldati la difesa del tratto di mura compreso tra l'angelus sancti demetri ed i Mangani, la zona dove si trovava il suo vecchio monastero.

Armi del cardinale Isidoro di Kiev
con al centro la croce patriarcale russa

Alla caduta della città viene ferito al capo da una freccia e fatto prigioniero (cfr. Isidoro di Kiev, Lettera a Bessarione). Non riconosciuto viene condotto a Pera insieme ad altri prigionieri di poco conto e riscattato (4). Quando anche il sobborgo di Pera viene occupata dai turchi, riesce ad imbarcarsi su una nave turca che salpa per l'Anatolia. Dopo varie peripezie raggiunge la colonia genovese di Focea e da qui Chio e poi Candia dove rimase sicuramente fino al 26 luglio.
Rientrato a Roma nel 1454, nel 1456 viene nominato arcivescovo di Nicosia da papa Callisto III e nel 1458 patriarca latino di Costantinopoli da papa Pio II Piccolomini, cariche che manterrà fino alla sua morte.
Il cardinale ruteno trascorse gli ultimi anni della vita a Roma tra gli studi, le infermità, le difficoltà economiche (aveva speso tutto quanto possedeva per la difesa di Costantinopoli), per fronteggiare le quali il cardinale Bessarione venne nominato suo amministratore. Morì il 27 aprile del 1463 e venne sepolto nella basilica di san Pietro.

Note:

(1) Le sue origini e gli inizi della sua carriera ecclesiastica non sono del tutto chiari. Kalligas ha avanzato anche l'ipotesi che fosse un figlio illegittimo del Despota di Morea Teodoro I Paleologo (H.A. Kalligas, Byzantine Monemvasia: The Sources, 1990, pagg. 169-170) mentre nel 1421 potrebbe essere stato nominato arcivescovo della sua città natale.
(2) Ruthenia è il nome latino con cui venivano indicate le Russie.
(3) Isidoro fu deposto dalla carica di metropolita di Kiev e di tutte le Russie e ricordato come Isidoro l'apostata per la sua conversione al cattolicesimo romano da un sinodo della chiesa russa – che aveva rigettato il decreto di unione delle chiese - riunitosi nel 1442.
(4) E' invece fantasiosa la versione che sia riuscito a fuggire travestito da schiavo dopo aver fatto indossare ad un cadavere la sua porpora cardinalizia.


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