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domenica 8 gennaio 2012

Santa Teodora di Arta

Santa Teodora di Arta

Teodora Petraliphaina (1210-1281) discendeva da Pietro di Alife, uno dei partecipanti alla prima crociata, da cui ebbe origine la famiglia Petralife; suo padre era Giovanni Petralife, governatore di Tessaglia e Macedonia, mentre la madre, Elena, proveniva da una famiglia aristocratica di Costantinopoli.
Nata nel 1210 a Servia nel Kozani (Macedonia), subito dopo la morte del padre fu presa sotto la protezione del despota di Epiro Teodoro I, rimanendo sotto la sua custodia dal 1224 fino al 1230.
Nel 1230, subito dopo la sua sconfitta da parte dei Bulgari, Teodoro lasciò il trono al nipote Michele II, figlio di Michele I, il fondatore del despotato d'Epiro, che divenne suo sposo.
Teodora tuttavia era molto religiosa, mentre Michele era attratto dai piaceri carnali. Secondo la sua biografia, scritta da un monaco nel XVII secolo, il marito prese come amante Gaggrini, una donna appartenente alla buona società di Arta e la condusse a palazzo, facendola sedere sul trono. Ebbero due figli e Teodora si ritirò sulle montagne di Tzoumerka insieme al figlioletto Niceforo – futuro despota d'Epiro - dove per quasi cinque anni sopravvisse cibandosi solo di cavoli, senza mai perdere la fede in Dio. Infine, un sacerdote di Prenista la prese con sé e le offrì un rifugio.
La popolazione di Arta, indignata per la vita viziosa del despota Michele, chiese il suo ritorno a palazzo come legittima regina e il despota fu costretto a riprendere la moglie a palazzo, mentre Gaggrini fu costretta a lasciare la corte.
Teodora continuò la sua attività di benefattrice ed ebbe altri quattro figli, Giovanni, Demetrio, Elena ed Anna.
Michele, in segno di pentimento fondò il monastero di Panagia Kato, di proprietà di Teodora ed ampliò il monastero di Panagia Vlahernon e il monastero di Aghios Georgios.
Dopo la morte di Michele nel 1270 si ritirò nel monastero di Aghios Georgios, dove trascorse gli ultimi dieci anni della sua vita fino alla sua morte nel 1280 o 1281.
E' sepolta nel katholikon del monastero che venne successivamente a lei dedicato quando fu proclamata santa per la sua devozione a Dio e la sua attività filantropica.

 

Lastra marmorea del sarcofago di santa Teodora, nella chiesa omonima ad Arta. Al centro la santa insieme al figlio Niceforo.
 




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