Visualizzazioni totali

domenica 14 gennaio 2018

La via Appia: i Tumuli degli Orazi e dei Curiazi

La via Appia: i Tumuli degli Orazi e dei Curiazi

Al V miglio della via Appia correva probabilmente l'antico confine tra il territorio di Roma e quello di Alba Longa, la città madre, dalla quale Roma era nata attraverso Romolo e Remo.
Durante il regno di Tullo Ostilio (673-641 a.C.), Roma entrò in conflitto con Alba Longa e i due eserciti si schierarono proprio qui, sulle Fossae Cluiliae che segnavano il confine tra i due Stati. Eppure il fatto che i Romani e gli Albani, due nazioni dello stesso sangue, si affrontassero e si massacrassero dovette sembrare empio, e per questo motivo il re di Roma e quello di Albalonga – Muzio Fufezio - decisero di allestire un duello fra 3 Romani e 3 Albani: i famosi fratelli Orazi e Curiazi.
 
Cavalier d'Arpino, Combattimento degli Orazi e dei Curiazi, 1612-1613
Sala degli Orazi, Musei capitolini, Roma
 
I sei si affrontano e i Curiazi uccidono due Orazi romani. I tre Curiazi pur vittoriosi erano feriti mentre l'Orazio superstite era ancora nel pieno del suo vigore, anche se non ce l'avrebbe fatta ad affrontare tre avversari contemporaneamente. Allora finge di fuggire verso Roma inseguito dai tre Curiazi che correndo si distanziano tra loro. L'Orazio superstite si ferma e affronta e uccide il Curiazo che lo insegue più da presso e quindi riprende a fuggire ripetendo la manovra fin quando non uccide gli altri due consegnando la vittoria ai Romani.

All’altezza del V miglio la strada interrompe il suo rettifilo, assumendo un percorso leggermente curvilineo verso sinistra, per rispettare l’area delle Fossae Cluiliae (1).
Subito prima di un diverticolo della via Appia, sulla destra della strada, si conserva un sepolcro a tumulo, con fondazione circolare in calcestruzzo, sormontato da una torretta cilindrica in blocchetti di tufo, detto Tumulo dei Curiazi.

Tumulo dei Curiazi
 
Questa tomba intanto non è arcaica ma tardo repubblicana, con lo zoccolo circolare che appena si riconosce, il nucleo in calcestruzzo (il calcestruzzo si diffonde nel II sec. a.C.), un gran tumulo di terra e la torretta in alto. Nonostante quello che si potrebbe pensare, la torretta non è medioevale ma antica, e conduce direttamente alla camera funeraria in basso. Evidentemente in origine il tamburo era più alto di come appare oggi e il cono arrivava a coprire interamente la torretta.

Circa 100 metri più avanti, sempre sulla destra, si trovano i cosiddetti Tumuli degli Orazi.
Sono due tombe caratterizzate da un cono basso di terra, simili ai tumuli etruschi che si trovano nella necropoli della Banditaccia a Cerveteri; non sono particolarmente monumentali, e sicuramente non sono arcaiche perchè una ha la cornice di base in travertino e l'altra in peperino, pietre che si diffondono soltanto a partire dal II-III sec. a.C.

Tumulo degli Orazi A
 
Un tumulo è interamente di terra, l'altro ha invece lo scheletro a raggiera in calcestruzzo per contenere meglio la terra. Questi sepolcri a cono infatti, per contenere bene il terrapieno, avevano in genere una suddivisione interna fatta come gli spicchi di una arancia, a raggiera, in modo da ridurre la spinta sul tamburo.

Tumulo degli Orazi B
 
Gli archeologi dell'inizio del secolo scorso hanno esplorato questi mausolei per vedere se magari sotto c'era una tomba arcaica, visto che c'era la leggenda. Hanno però trovato solo un'urna vuota, quindi non sarebbero tombe vere e proprie ma cenotafi.
Secondo una recente ipotesi, i tumuli furono costruiti o restaurati in età augustea probabilmente come "memoria" di questa tradizione del V miglio - del confine dello Stato Romano con quello di Albalonga e del duello degli Orazi e Curiazi - coerentemente con la politica di Augusto di valorizzare le tradizioni, rivitalizzare gli antichi culti, restaurare gli antichi templi, per riaffermare la supremazia della romanità contro politiche esterofili del tipo di quella di Antonio, visto come il corruttore che introduce i culti e i costumi orientali.
Lo storico Tito Livio nel suo Ab Urbe condita (I,25) cita questi sepolcri come ancora esistenti, specificando che ogni combattente fu sepolto separatamente dagli altri e nel punto in cui cadde: Sepulcra existant quo quisque loco cecidit, duo Romana uno loco propius Albam, tria Albana Romam uersus sed distantia locis ut et pugnatum est. Dal testo sembrerebbe però che i tre tumuli del V miglio siano da attribuire tutti ai Curiazi mentre i due Orazi sarebbero sepolti nei pressi di Alba Longa.

Note:

(1) Questa trincea che correva dalla via Appia alla via Latina segnava il confine tra il territorio di Roma e quello di Alba Longa. Prendeva il nome da Gaio Cluilio, il re di Alba Longa che l'aveva fatta scavare verso la metà del VII sec. a.C.




Nessun commento:

Posta un commento