La giovane Restituta, probabilmente cartaginese, con le compagne pregava il suo Gesù nelle grotte, quando un giorno venne imprigionata dal tiranno Proclino, che le chiedeva di credere ai suoi dei: ma Restituta coraggiosamente riaffermò la sua grande fede per Gesù, che è il vero Dio (IV sec.).
Proclino la fece torturare con chiodi conficcati nei piedi e, legatala con i suoi lunghi capelli ad un palo, la fece flagellare; dopo tante torture la mise su una barca piena di pece e, accompagnata da un'altra barca dei torturatori, le fecero prendere il largo per bruciarla in mezzo al mare. Ma il miracolo di Dio fece in modo che invece di bruciare la barca di Restituta bruciasse la barca dei carnefici, e il corpo intatto di Restituta giunse dopo le torture alla spiaggia di San Montano, trascinata dal vento dall'Africa ad Ischia.
Una matrona cristiana di nome Lucina, avvertita in sogno dall’angelo, si recò sulla spiaggia, dove trovò l’imbarcazione arenata e in essa il corpo intatto e splendente di Restituta. Alla Martire venne data solenne sepoltura alle falde dell’attuale Monte Vico in Lacco Ameno, dove sono conservati i ruderi di una basilica paleocristiana e dove sorge oggi un Santuario a lei dedicato.
Nell'845 i suoi resti furono traslati nella cappella di S.Maria del Principio della basilica costantiniana di Napoli - dove, in un'urna sotto l'altare, ancora si trovano - che nel 1066 le fu ridedicata.
Proclino la fece torturare con chiodi conficcati nei piedi e, legatala con i suoi lunghi capelli ad un palo, la fece flagellare; dopo tante torture la mise su una barca piena di pece e, accompagnata da un'altra barca dei torturatori, le fecero prendere il largo per bruciarla in mezzo al mare. Ma il miracolo di Dio fece in modo che invece di bruciare la barca di Restituta bruciasse la barca dei carnefici, e il corpo intatto di Restituta giunse dopo le torture alla spiaggia di San Montano, trascinata dal vento dall'Africa ad Ischia.
Una matrona cristiana di nome Lucina, avvertita in sogno dall’angelo, si recò sulla spiaggia, dove trovò l’imbarcazione arenata e in essa il corpo intatto e splendente di Restituta. Alla Martire venne data solenne sepoltura alle falde dell’attuale Monte Vico in Lacco Ameno, dove sono conservati i ruderi di una basilica paleocristiana e dove sorge oggi un Santuario a lei dedicato.
Nell'845 i suoi resti furono traslati nella cappella di S.Maria del Principio della basilica costantiniana di Napoli - dove, in un'urna sotto l'altare, ancora si trovano - che nel 1066 le fu ridedicata.
Lello da Orvieto, S.Maria del Principio tra S.Gennaro e S.Restituta, basilica di S.Restituta, Napoli, 1322
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