Alessio Filantropeno Tarchaniote
Nacque intorno al 1270, secondogenito
di Michele Tarchaniotes (1) – che fu
protovestiarius e
mega domestikos sotto Michele VIII (1261-1282) - e della figlia
(di cui non si conosce il nome) di
Alessio Ducas Filantropeno, il
mega doux che guidò la flotta imperiale contro i latini nella
vittoriosa battaglia di Demetriade (1273).
Sposò Teodora Akropolitissa da cui
ebbe un figlio di nome Michele.
Nel 1290 Andronico II (1282-1328) lo
insignì del titolo di
pinkernes (2) e poco dopo lo pose al
comando del thema di Thrakesion, ovverosia della gran parte di ciò
che rimaneva dei possedimenti dell'impero in Asia, eccezion fatta
per le città della fascia costiera e per il thema di Bythinia
(Nicea).
Nei due anni successivi al suo
insediamento, nonostante i pochi mezzi a disposizione, ottenne
prestigiose vittorie contro i turchi, riconquistando importanti città
(Tralle, Priene, Nysa) e liberando Philadelphia dall'assedio. Avanzò
quindi nel sud invadendo l'emirato di Menteshe e costringendo i
turchi di Mileto a riconoscere l'autorità del
basileus e
versargli un tributo annuale.
La situazione in Asia prima della campagna di Alessio Filantropeno
Fece molti prigionieri che, venduti
come schiavi, gli permisero di mantenere l'esercito mentre molti
turchi, spaventati dal pericolo mongolo, si arruolarono sotto le sue
bandiere. Divenuto popolarissimo si vide offrire la corona imperiale
dalle popolazioni locali, vessate dalla politica fiscale di
Andronico, che in un primo tempo rifiutò, chiedendo all'imperatore
di essere trasferito altrove. Per ragioni non del tutto chiare
accettò invece nell'estate dell'anno successivo, facendosi
incoronare nella chiesa di San Giovanni Prodromo a Filadelfia e dando
il via alla ribellione.
Gli imponenti resti della cattedrale di San Giovanni Prodromo a Filadelfia
Non ottenne però – come forse sperava –
il controllo di tutte le provincie asiatiche perchè il governatore
di Nicea, Libadario, che controllava le provincie settentrionali e
quello di Efeso, Teodoro Paleologo, fratello di Andronico nonché
genero di Libadario, rimasero fedeli alla corona. Iniziarono quindi i
negoziati e Andronico offrì a Filantropeno il titolo di cesare
probabilmente al solo scopo di farlo sentire sicuro e prendere tempo.
Libadario nel frattempo riuscì a corrompere alcuni soldati cretesi
dell'esercito di Alessio che con un colpo di mano catturarono il
generale e glielo consegnarono. Alessio fu accecato (forse non
completamente) e per trent'anni scompare del tutto dalle cronache.
Nel 1324, dopo che i comandanti che
erano succeduti ad Alessio in Asia avevano perso gran parte delle
provincie, Andronico perdonò Alessio e lo rimandò in Asia con il
compito di salvare l'esclave di Philadelphia (l'attuale Alaşehir)
che ancora resisteva completamente circondata e assediata dai turchi.
Le cronache raccontano che non gli fu affidato alcun esercito ma fu
sufficiente la notizia che “il Belisario dell'età paleologa”
stava arrivando al fronte per far desistere i turchi dall'assedio. Fu
quindi nominato governatore della città dove rimase fino al
1326-1327. Nel 1336 lo ritroviamo a fianco di Andronico III
(1328-1341), al comando della forza di sbarco che riconquista l'sola
di Lesbo che era stata occupata l'anno prima da Domenico Cattaneo,
signore di Focea. Ancora una volta diede prova delle sue capacità
militari assediando ed espugnando Mitilene dove si erano
asserragliati i genovesi. Rimase nell'isola come governatore e lì si
spense probabilmente nel 1341.
Note:
(1) Michele Tarchaniotes era figlio di
Niceforo Tarchaniotes e Maria Paleologina (poi monacatasi con il nome
di Marta), sorella di MicheleVIII. Tramite la nonna paterna
Alessio era dunque imparentato anche con la casa regnante dei Paleologi.
(2) designava il “coppiere
dell'imperatore”, secondo il catalogo dello pseudo-Codino era al
quindicesimo posto nella gerarchia dei titoli di corte.
Narrativa moderna e contemporanea
Incentrato sulla figura del Filantropeno, il romanzo racconta la campagna di riconquista del
generale ed il successivo tentativo di usurpazione. La ricostruzione
storica è dettagliata ed aderente ai fatti, i personaggi di fantasia
s'integrano a quelli realmente esistiti in un amalgama con cui una prosa scattante stende un vivido affresco delle vicende storiche che
penetra appieno lo spirito del tempo. Molto godibile.