L'Hebdomon
L'Hebdomon era un sobborgo di Costantinopoli che sorgeva lungo la via Egnatia, a circa 7 miglia (da cui il nome) ad ovest del Milion, nella località oggi nota come Bakirkoy. Era una sorta di “Versailles degli imperatori bizantini” (Thibaut) accanto a cui si trovava il campo di marte dove si svolgevano le manovre e si acquartieravano le truppe prima o dopo le campagne militari.
Il Palazzo imperiale di Hebdomon fu originariamente costruito dall'imperatore Valente (364-378). Successivamente fu completamente ricostruito da Giustiniano e prese il nome di Iokoundianai. L'imperatore vi soggiornava volentieri e da qui vennero emanate molte delle sue leggi. Il palazzo compare nelle fonti anche con il nome di Sekoundianai, nome che potrebbe coinvolgere nella sua costruzione Secundinus che nel 492 fu nominato eparca di Costantinopoli da Anastasio I con il compito di sedare la rivolta degli Isauri e ristrutturare gli edifici danneggiati nel corso della quale.
L'iscrizione è stata integrata dal Demangel:
D(ominus) N(oster) Theodo[sius pius felix August]us - imperator et [fortissimus triumfato]r - [gentium barbararum pere]nnis [et ubiqu]e - [victor pro]votis sororum pacato - [orbe Romjano celsus exultat.
La colonna risulta così dedicata a Teodosio II dalle sorelle Pulcheria, Arcadia e Marina, e la pace a cui si allude nell'iscrizione può essere o quella con i Persiani del 422, o, più probabilmente, il trattato con gli Unni del 449 giacché la colonna potrebbe essere stata fatta erigere da Pulcheria che in quell'anno venne riammessa a corte dopo essere stata esiliata proprio nel palazzo imperiale di Hebdomon. Sappiamo inoltre che questa colonna era vicina al palazzo imperiale e che cadde al suolo nel terremoto del 557. La base della colonna venne ritrovata nel cortile di un complesso residenziale oggi al civico 3 di Cevizliyalı Sokak, il palazzo imperiale doveva quindi sorgere nelle immediate vicinanze.
Palazzo Magnaura
Chiesa di San Giovanni Battista
Fu fatta erigere da Teodosio I nel 391 per accogliere la reliquia della testa di San Giovanni Battista e poi completamente ricostruita da Giustiniano. Fu probabilmente restaurata nuovamente sotto Basilio I (867-886).
Durante gli scavi del 1921-1923 emersero i resti dell'abside. Sulla scorta della descrizione di Procopio sappiamo che la chiesa giustinianea aveva una pianta ottagonale - del tipo di quella di San Vitale di Ravenna o della chiesa costantinopolitana dei SS. Sergio e Bacco – tutto attorno al giro di colonne che racchiudeva lo spazio centrale correva un deambulatorio sovrastato dalle gallerie. Le poche evidenze architettoniche scomparvero nel 1965 con la costruzione dell'ospedale di Bakirkoy.
A pianta basilicale, risaliva originariamente probabilmente all'epoca di Costantino il grande. Andata distrutta nel VII secolo, fu ricostruita anch'essa da Basilio I. Nel corso degli scavi del 1921-1923, in prossimità della chiesa del Battista, emerse un pavimento decorato a mosaico che poteva appartenere ad un edificio di culto a pianta basilicale. E' comunque possibile che i lavori di ristrutturazione intrapresi sotto Basilio I abbiano realizzato la fusione tra le due chiese, questo spiegherebbe anche perché a partire da quest'epoca la chiesa dedicata al Battista scompare completamente dalle fonti.
L'Ipogeo
Nell'area dove sorge attualmente l'ospedale psichiatrico è stato ritrovato un sepolcro ipogeo. Si tratta di una costruzione a pianta circolare trasformata in croce dall'intersecarsi di due navate ortogonali e circondata da un corridoio anulare. I quattro grandi pilastri che risultano dall'intersecarsi delle due navate sostengono la volta a cupola.
Giacché nell'epitaffio di Basilio II (976-1025) - tramandatoci dalle fonti – è scritto che l'imperatore volle farsi seppellire all'Hebdomon, si era ritenuto che l'ipogeo fosse il luogo della sua sepoltura. Si tratta invece di un edificio del V secolo, epoca a cui appartengono anche i sei sarcofagi ritrovati al suo interno, ovvero in sei delle otto nicchie ricavate nella muratura.
Un sarcofago ritrovato in prossimità della chiesa del Battista (vedi sopra) e oggi disperso, venne attribuito all'imperatore, che probabilmente venne sepolto all'interno della chiesa.
Cisterna di Hebdomon (Fildami Sarnici)
E' una cisterna a cielo aperto e misura 127x76 metri. Può contenere fino a 125.000 metri cubi d'acqua. La sua costruzione risale al V-VI secolo.
In prossimità dell'angolo sudovest, si trova una torre piezometrica di epoca successiva mediante la quale era possibile misurare la pressione dell'acqua all'interno della cisterna.
Il toponimo turco (Fildami sarnici, letteralmente "cisterna degli elefanti") è dovuto al fatto che per un periodo in epoca ottomana vi vennero sistemate le stalle degli elefanti del sultano. Originariamente la cisterna doveva provvedere al fabbisogno delle truppe acquartierate nel Kampos (campo di marte) dell'Hebdomon.