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domenica 9 ottobre 2011

Cattedrale di S.Nicola, Famagosta

Cattedrale di S.Nicola (Lala Mustafa Pasha cami), Famagosta


Fu iniziata ai primi del ‘300 e completata circa 100 anni dopo. Lo stile gotico dell’architettura richiama quello della cattedrale di Reims (1211-1275, ma le due torri furono completate solo nel 1475).
La facciata principale è quella occidentale e mostra la parte superiore dei due torrioni danneggiata dai bombardamenti turchi del 1571. Alla caduta della città la chiesa fu convertita in moschea e dedicata al conquistatore di Famagosta e fu aggiunto il minareto.


 


Le nicchie ai lati della loggia ospitavano sicuramente delle statue che furono eliminate, insieme a tutti gli affreschi dell’interno, dai musulmani.
Si accede alla chiesa per mezzo di tre grandi portali gotici a quattro ordini di modanature sormontate da una cuspide finemente intagliata che si aprono nella facciata occidentale, a cui se ne aggiungono un altro a metà del lato meridionale ed uno di proporzioni più modeste sul lato settentrionale.
La parte superiore della facciata è occupata da un ampio finestrone che culmina con un rosone ripartito in otto porzioni che richiama quelli dei portali sottostanti. Gli storici inglesi vi hanno notato delle similitudini con quella della facciata principale della cattedrale di Linchfield (1195-1330).


La navata principale è a sette campate voltate a croce e termina con un abside poligonale in cui si aprono due file di bifore riccamente traforate nella parte apicale, le navate laterali terminano invece con cappelle absidali.

interno

In questa chiesa i Lusignano venivano incoronati re di Gerusalemme fino all'occupazione genovese (1373) quando anche questa cerimonia venne trasferita nella cattedrale di Santa Sofia a Nicosia.
Tracce della dominazione veneziana sono i leoni di S.Marco posti al di sopra della finestra centrale e, nel cortile, una loggia del XVI sec. oggi usata come fontana per le abluzioni.

loggia di epoca veneziana

A destra della facciata principale della cattedrale si trova un edificio a pianta rettangolare in cui, ai lati di un portale d'ingresso riccamente intagliato, si aprono due finestre a rosone. Lo stemma della famiglia Bembo, che vantava legami di parentela con la regina Caterina Cornaro, è incassato in alto nella parete a sinistra del portale.


La loggia era probabilmente adibita ad ospitare riunioni pubbliche, l'inusuale grandezza delle due finestre a rosone ed il loro essere posizionate piuttosto in basso possono essere interpretati in base alla necessità da parte della classe dirigente di mantenere un controllo visivo della piazza mentre teneva le sue riunioni, ristrette ai nobili, a porte chiuse (V.Lucchese). La loggia fu probabilmente rimaneggiata per l'ultima volta da Gian Matteo Bembo che prestò servizio a Cipro come capitano generale dal 1546 al 1548.


Da notare il reimpiego di due frammenti di architrave, provenienti dagli scavi di Salamis e addossati alle pareti ai lati del portale d'ingresso come elementi di seduta


lato settentrionale

 La navata principale è sostenuta da contrafforti laterali.

Abside

facciata occidentale

palazzo del vescovo

A fianco del lato settentrionale della cattedrale si notano i resti del palazzo vescovile oggi trasformati in negozi e ristoranti.



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