Chiesa della Santissima Trinità
(cuba di Delia)
Si trova nella campagna a ovest di Castelvetrano, a pochi chilometri dalla città (Via S.S. Trinità, 69, Castelvetrano).
Si trova nella campagna a ovest di Castelvetrano, a pochi chilometri dalla città (Via S.S. Trinità, 69, Castelvetrano).
Fu fondata tra il 1160 e il 1140 ed era il catholikon di un monastero basiliano.
Si caratterizza all'esterno per tre
absidi visibilmente pronunciate che si sviluppano sul lato orientale.
Al centro della struttura si slancia
una cupola a sesto rialzato poggiata su un tamburo quadrato
alleggerito da quattro finestre laterali e sostenuto a sua volta da
arcate a sesto acuto che si innestano su quattro colonne di marmo
cipollino e di granito rosso dotate di capitelli decorati con foglie
d'acanto. I bracci della croce sono voltati a botte mentre gli
incroci angolari sono chiusi da crociere.
La struttura a croce greca
si ripete anche nella cripta il cui accesso, mediante una scala
esterna, si trova sul lato meridionale.
Sui lati ovest, nord e sud, si aprono
altrettante porte ogivali mentre le finestre sono inserite in archi
rincassati che movimentano la superficie.
Questo tipo di struttura con cupola si
riscontra in numerose chiese di piccole dimensioni a Palermo, come S.
Giovanni dei Lebbrosi e S. Giovanni degli Eremiti.
L’influsso islamico si osserva
soprattutto nelle finestre, caratterizzate dalle mashrabiyya,
griglie di piccoli pezzi di legno intarsiato, assemblati secondo un
disegno geometrico. La riduzione della superficie prodotta dalla
griglia accelera il passaggio del vento, che, accompagnato dal
contatto con superfici umide, bacini o piatti riempiti d'acqua,
contribuisce a diffondere il senso di freschezza all'interno
dell’edificio.
La chiesa fu riscoperta e restaurata dall'architetto Giuseppe Patricolo nel 1880 per conto della famiglia Caime Saporito. E' tutt'oggi di proprietà della medesima famiglia – che l'acquistò nel Settecento dai monaci basiliani – e contiene le sepolture di diversi membri della casata castelvetranese. Al centro della nave è infatti collocato il sarcofago di Vincenzo Saporito (1849-1930, deputato del Regno d'Italia) che è la copia esatta di quello di Guglielmo I d'Altavilla nel duomo di Monreale.