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venerdì 13 gennaio 2017

L'arco di Traiano, Benevento

L'arco di Traiano, Benevento

Lato dell'arco rivolto verso la città

E' un arco trionfale costruito tra il 114 e il 117 e dedicato all'imperatore Traiano (98-117) in occasione dell'apertura della via Traiana, una variante della via Appia che accorciava il percorso tra Benevento e Brindisi.
Sotto il dominio longobardo, l'arco venne inglobato nella cinta difensiva e prese il nome di Porta Aurea (cfr. scheda La cinta muraria di Benevento). Nel 1850, in occasione di una visita di papa Pio IX, per suo ordine, venne isolato abbattendo le case che vi si erano state addossate.
Si tratta di un arco a un solo fornice, alto 15,60 m e largo 8,60 m, con un’ossatura di blocchi di calcare ed un rivestimento di marmo pario.
Sulle facciate la superficie è articolata da quattro semicolonne, disposte agli angoli dei piloni, le quali sorreggono una trabeazione, che sporge al di sopra del fornice. Al di sopra di questa si trova un attico, anch'esso più sporgente nella parte centrale, sopra il fornice, dove è presente questa iscrizione:

IMP[eratori] CAESARI DIVI NERVAE FILIO
NERVAE TRAIANO OPTIMO AVG[usto]
GERMANICO DACICO PONT[ifici] MAX[imo] TRIB[unicia]
POTEST[ate] XVIII IMP[eratori] VII CO[n]S[uli] VI P[atri] P[atriae]
FORTISSIMO PRINCIPI SENATUS P[opolus]Q[ue] R[omanus]

All'imperatore Cesare, figlio del divo Nerva,
Nerva Traiano Ottimo Augusto
Germanico, Dacico, ponteficie massimo
(rivestito della) potestà tribunicia diciotto (volte), (acclamato) imperatore sette (volte), console sei(volte), padre della patria,
fortissimo principe, il Senato e il Popolo romano (posero).
 
Lato interno (verso l’attuale Via Traiano)
La facciata si presenta composta principalmente da 6 pannelli principali posti verticalmente e divisi
dal fregio continuo di trabeazione e da altri pannelli minori. Da sinistra a destra e dall'alto in basso:
 
1. Gli Dei dell’Olimpo attendono Traiano. Nel tempio di Giove Massimo in Campidoglio in primo piano Giove, tra Minerva e Giunone, porge con la destra il fulmine, ricevendo il quale Traiano diventerà suo rappresentante in terra. In secondo piano da sinistra a destra si dispongono Ercole, il Liber Pater (1) e Cerere.
 
2. Nel campo di Marte, dinanzi al tempio del dio, Traiano, con Adriano al fianco e seguito dai littori, riceve dai due consoli, alla presenza della dea Roma - che poggia una mano sulla spalla di Adriano - e di due altre figure simboliche, il decreto di concessione del trionfo.
 
3. Traiano appare in primo piano a sinistra seguito dai littori. Il tema è forse legato alle provvidenze per i veterani nelle regioni del Reno e del Danubio. Una matrona con la corona turrita, che regge con la sinistra un vessillo sormontato da cinque aquile, raccomanda a Traiano due legionari in congedo.
 
 
4. Questo pannello rappresenta la stabilità e la sicurezza raggiunta dall'Impero sotto Traiano.
Vengono celebrate le provvidenze in favore del commercio. Sullo sfondo le immagini di Portuno (2), di Ercole e di Apollo, le divinità venerate nel Foro Boario, denotano questa zona commerciale della città. Traiano, scortato dai littori, riceve da tre rappresentanti dei commercianti il ringraziamento per quanto ha fatto per loro.


5. Traiano fa il suo ingresso a Roma nell'estate del 99, dopo aver sistemato il confine renano della provincia della Germania superiore di cui era governatore all'atto della sua proclamazione ad imperatore (27 gennaio 98). Davanti ad una delle porte della città il Praefectus Urbis lo invita ad entrare come imperatore e Traiano lo fa con semplicità, senza cavalcatura.

 
6. Forma un'unica scena con quello precedente. Dinanzi ad un edificio esastilo (forse il tempio
di Vespasiano) Traiano è accolto dai Geni del Popolo Romano, del Senato e dell'Ordine Equestre.
 
I quattro pannelli inferiori sono separati da pannelli decorativi più bassi con Vittorie tauroctone (Vittorie nell'atto di sacrificare tori) e sormontati da altri pannelli decorativi con sacerdoti e strumenti del sacrificio.
Nei pennacchi dell'arcata del fornice sono raffigurate personificazioni della Vittoria e della
Fedeltà militare, accompagnate dai geni delle quattro stagioni; sulla chiave dell'arco è raffigurata la personificazione di Roma.
 
 
Il fregio figurato della trabeazione sorretta dalle colonne, raffigura la processione del trionfo celebrato da Traiano sulla Dacia.
 
Lato esterno (verso l’attuale Via S.Pasquale)
La facciata ha la stessa partizione in pannelli principali e secondari come l’altra che guarda verso la città.
 
 
1. Le divinità della Dacia (Cerere, Diana e Silvano) accolgono Traiano (che era raffigurato nella parte mancante del bassorilievo).
 
 
2. L’Imperatore, seguito dai littori, riceve l’omaggio di una provincia inginocchiata, che l’albero di quercia a sinistra e le personificazioni del Tisia e dell’Alutus (i fiumi di confine della regione) mostrano chiaramente essere la Dacia. Questa, nel momento in cui compie l’atto di sottomissione, è raccomandata a Traiano da un corregionale e amico dell’imperatore.

 
3. In questo pannello sono ricordate le iniziative di Traiano per il riordinamento dell'esercito nelle province. All'imperatore, circondato dai littori, Honos (la personificazione dell'Onore militare) presenta una recluta al cui fianco è l'ufficiale addetto alla leva, che tiene in mano la tesa per la verifica delle misure regolamentari. A destra si riconosce la personificazione di Roma con il diadema turrito.

4. In questo pannello appare subito in primo piano l'immagine di Marte con l'elmo sul capo. La scena è dedicata all'Institutio Alimentaria (3). Sulla destra della scena c'è l'imperatore, in compagnia dei littori, ed affiancato da due virtù, Indulgentia e Felicitas.
Traiano presenta alla dea Roma, che è al fianco di Marte, un bimbo e una fanciulla che si levano dalla terra arata. Si riconoscono un semplice aratro, in basso e a sinistra, e la cornucopia, simbolo di abbondanza.
 
 
5. La pacificazione della frontiera germanica da parte di Traiano, raggiunto, mentre colà si trovava, dalla notizia della morte di Nerva e della convalida della sua successione da parte del Senato. Alla
presenza di Giove Feretrio (4), che è al centro della scena, Traiano, in primo piano a sinistra, stipula il patto di pace con il capo dei Germani, che è a destra.


6. Traiano, seguito dai suoi ufficiali, come lui in toga e scortato dai littori, si incontra con Ercole e con due personaggi, uno recante un cavallo per la briglia, l'altro un grosso cane al guinzaglio. Il pannello sembra alludere al consolidamento del possesso delle regioni danubiane, cui Traiano si dedicò dopo la pacificazione della Germania. Traiano è in primo piano a destra.
Nei pennacchi dell'arcata del fornice sono raffigurate le personificazioni del Danubio e della
Mesopotamia accompagnate dai geni delle quattro stagioni. Sulla chiave dell'arco è raffigurata la personificazione della Fortuna.

Interno del fornice
I lati interni del fornice presentano altri due ampi pannelli scolpiti, raffiguranti scene delle attività di Traiano nella città di Benevento.
 
A sinistra, uscendo dalla città, il sacrificio della cerimonia per l'apertura della via Traiana, celebrato da Traiano, nel 109 a Benevento, mentre i camilli gli porgono la cassetta degli aromi, i vittimari stanno abbattendo un giovenco. Traiano è accompagnato dai littori.
 
 
A destra, invece, è raffigurata l'istituzione a Benevento, nel 101 dell'Institutio alimentaria. Alla presenza di quattro matrone con corone turrite, che personificano Benevento, Caudium ed altre due città oggi scomparse dei Liguri Bebiani e Corneliani, si svolge la distribuzione degli alimenti ai fanciulli e ai genitori, cui assiste lo stesso imperatore. Nella scena, molto viva ed espressiva, si riconoscono anche una donna col bimbo in fasce e due uomini coi bambini a cavalcioni sulle spalle.
 
 
Sulla volta decorata a cassettoni, infine, compare al centro una raffigurazione dell'imperatore incoronato da una Vittoria.
 
 
Note:
 
(1) Divinità latina protettrice della fecondità, assimilata a Dioniso.
(2) E' la divinità latina protettrice dei porti.
(3) L' Institutio alimentaria fu un provvedimento preso da Traiano in favore dell'agricoltura e dei bambini poveri. L’istituto finanziario prevedeva un prestito ipotecario (obligatio praedorium) concesso direttamente dal patrimonio personale dell’imperatore (il fiscus). Gli agricoltori ricevevano in prestito capitali a un basso tasso di interesse (secondo alcune fonti storiche, nell’ordine del 2,5% e, secondo altre, del 5%) fornendo, a loro volta, una specifica garanzia ipotecaria. Le rendite erano devolute direttamente all’assistenza dei fanciulli orfani e indigenti assicurando loro il giusto sostentamento.
(4) Romolo aveva dedicato a Giove "Feretrio", garante dei trattati, il primo tempio eretto sul Campidoglio.


1 commento:

  1. mi piace tanto questa descrizione precisa perché ho fotografato tante volte l'arco ma avevo bisogno di qualche informazione in più

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