Lato dell'arco rivolto verso la città
E' un arco trionfale
costruito tra il 114 e il 117 e dedicato all'imperatore Traiano
(98-117) in occasione dell'apertura della via Traiana, una variante
della via Appia che accorciava il percorso tra Benevento e Brindisi.
Sotto il dominio longobardo,
l'arco venne inglobato nella cinta difensiva e prese il nome di Porta
Aurea (cfr. scheda La cinta muraria di Benevento). Nel 1850, in occasione di una visita di papa Pio IX, per suo
ordine, venne isolato abbattendo le case che vi si erano state addossate.Si tratta di un arco a un solo fornice, alto 15,60 m e largo 8,60 m, con un’ossatura di blocchi di calcare ed un rivestimento di marmo pario.
Sulle facciate la superficie è articolata da quattro semicolonne, disposte agli angoli dei piloni, le quali sorreggono una trabeazione, che sporge al di sopra del fornice. Al di sopra di questa si trova un attico, anch'esso più sporgente nella parte centrale, sopra il fornice, dove è presente questa iscrizione:
IMP[eratori]
CAESARI DIVI NERVAE FILIO
NERVAE TRAIANO
OPTIMO AVG[usto]
GERMANICO
DACICO PONT[ifici] MAX[imo] TRIB[unicia]
POTEST[ate]
XVIII IMP[eratori] VII CO[n]S[uli] VI P[atri] P[atriae]
FORTISSIMO
PRINCIPI SENATUS P[opolus]Q[ue] R[omanus]
All'imperatore
Cesare, figlio del divo Nerva,
Nerva Traiano
Ottimo Augusto
Germanico,
Dacico, ponteficie massimo
(rivestito
della) potestà tribunicia diciotto (volte), (acclamato) imperatore
sette (volte), console sei(volte), padre
della patria,
fortissimo
principe, il Senato e il Popolo romano (posero).
Lato interno
(verso l’attuale Via Traiano)
La facciata si
presenta composta principalmente da 6 pannelli principali posti
verticalmente e divisi
dal fregio
continuo di trabeazione e da altri pannelli minori. Da sinistra a destra e dall'alto in basso:
1. Gli Dei
dell’Olimpo attendono Traiano. Nel tempio di Giove Massimo in
Campidoglio in primo piano Giove, tra Minerva e Giunone, porge con la
destra il fulmine, ricevendo il quale Traiano diventerà suo
rappresentante in terra. In secondo piano da sinistra a destra si
dispongono Ercole, il Liber Pater (1) e Cerere.
2. Nel campo di Marte,
dinanzi al tempio del dio, Traiano, con Adriano al fianco e seguito
dai littori, riceve dai due consoli, alla presenza della dea Roma - che
poggia una mano sulla spalla di Adriano - e di due altre figure
simboliche, il decreto di concessione del trionfo.
3. Traiano appare in primo
piano a sinistra seguito dai littori. Il tema è forse legato alle provvidenze per i
veterani nelle regioni del Reno e del Danubio. Una matrona con la
corona turrita, che regge con la sinistra un vessillo sormontato da
cinque aquile, raccomanda a Traiano due legionari in congedo.
4. Questo pannello
rappresenta la stabilità e la sicurezza raggiunta dall'Impero sotto
Traiano.
Vengono celebrate le
provvidenze in favore del commercio. Sullo sfondo le immagini di
Portuno (2), di Ercole e di Apollo, le divinità venerate nel Foro
Boario, denotano questa zona commerciale della città. Traiano,
scortato dai littori, riceve da tre rappresentanti dei commercianti
il ringraziamento per quanto ha fatto per loro.
5. Traiano fa il suo
ingresso a Roma nell'estate del 99, dopo aver sistemato il confine
renano della provincia della Germania superiore di cui era
governatore all'atto della sua proclamazione ad imperatore (27
gennaio 98). Davanti ad una delle porte della città il Praefectus
Urbis lo invita ad entrare come imperatore e Traiano lo fa con
semplicità, senza cavalcatura.
6. Forma un'unica scena con
quello precedente. Dinanzi ad un edificio esastilo (forse il tempio
di Vespasiano) Traiano è
accolto dai Geni del Popolo Romano, del Senato e dell'Ordine
Equestre.
I quattro pannelli
inferiori sono separati da pannelli decorativi più bassi con
Vittorie tauroctone
(Vittorie nell'atto di sacrificare tori) e sormontati da altri
pannelli decorativi con sacerdoti e strumenti del sacrificio.
Nei pennacchi dell'arcata
del fornice sono raffigurate personificazioni della Vittoria e della
Fedeltà militare,
accompagnate dai geni delle quattro stagioni; sulla chiave dell'arco
è raffigurata la personificazione di Roma.
Il fregio figurato della
trabeazione sorretta dalle colonne, raffigura la processione del
trionfo celebrato da Traiano sulla Dacia.
Lato esterno (verso l’attuale Via
S.Pasquale)
La facciata ha la stessa
partizione in pannelli principali e secondari come l’altra che
guarda verso la città.
1. Le divinità della Dacia
(Cerere, Diana e Silvano) accolgono Traiano (che era raffigurato nella parte mancante del bassorilievo).
2. L’Imperatore, seguito
dai littori, riceve l’omaggio di una provincia inginocchiata, che
l’albero di quercia a sinistra e le personificazioni del Tisia e
dell’Alutus (i fiumi di confine della regione) mostrano chiaramente
essere la Dacia. Questa, nel momento in cui compie l’atto di
sottomissione, è raccomandata a Traiano da un corregionale e amico
dell’imperatore.
3. In questo pannello sono
ricordate le iniziative di Traiano per il riordinamento dell'esercito
nelle province. All'imperatore, circondato dai littori, Honos (la
personificazione dell'Onore militare) presenta una recluta al cui
fianco è l'ufficiale addetto alla leva, che tiene in mano la tesa
per la verifica delle misure regolamentari. A destra si riconosce la
personificazione di Roma con il diadema turrito.
4. In questo pannello
appare subito in primo piano l'immagine di Marte con l'elmo sul capo.
La scena è dedicata all'Institutio
Alimentaria (3). Sulla destra della scena c'è
l'imperatore, in compagnia dei littori, ed affiancato da due virtù,
Indulgentia e
Felicitas.
Traiano presenta alla dea
Roma, che è al fianco di Marte, un bimbo e una fanciulla che si
levano dalla terra arata. Si riconoscono un semplice aratro, in basso
e a sinistra, e la cornucopia, simbolo di abbondanza.
5. La pacificazione della
frontiera germanica da parte di Traiano, raggiunto, mentre colà si
trovava, dalla notizia della morte di Nerva e della convalida della
sua successione da parte del Senato. Alla
presenza di Giove Feretrio (4),
che è al centro della scena, Traiano, in primo piano a sinistra,
stipula il patto di pace con il capo dei Germani, che è a destra.
6. Traiano, seguito dai suoi
ufficiali, come lui in toga e scortato dai littori, si incontra con
Ercole e con due personaggi, uno recante un cavallo per la briglia,
l'altro un grosso cane al guinzaglio. Il pannello sembra alludere al
consolidamento del possesso delle regioni danubiane, cui Traiano si
dedicò dopo la pacificazione della Germania. Traiano è in primo
piano a destra.
Nei pennacchi dell'arcata
del fornice sono raffigurate le personificazioni del Danubio e della
Mesopotamia accompagnate dai
geni delle quattro stagioni. Sulla chiave dell'arco è raffigurata la
personificazione della Fortuna.
Interno del fornice
I lati interni del fornice
presentano altri due ampi pannelli scolpiti, raffiguranti scene delle
attività di Traiano nella città di Benevento.
A sinistra, uscendo dalla
città, il sacrificio della cerimonia per l'apertura della via
Traiana, celebrato da Traiano, nel 109 a Benevento, mentre i camilli
gli porgono la cassetta degli aromi, i vittimari stanno abbattendo un
giovenco. Traiano è accompagnato dai littori.
A destra, invece, è
raffigurata l'istituzione a Benevento, nel 101 dell'Institutio
alimentaria. Alla presenza di quattro
matrone con corone turrite, che personificano Benevento, Caudium ed
altre due città oggi scomparse dei Liguri Bebiani e Corneliani, si
svolge la distribuzione degli alimenti ai fanciulli e ai genitori,
cui assiste lo stesso imperatore. Nella scena, molto viva ed
espressiva, si riconoscono anche una donna col bimbo in fasce e due
uomini coi bambini a cavalcioni sulle spalle.
Sulla volta decorata a
cassettoni, infine, compare al centro una raffigurazione
dell'imperatore incoronato da una Vittoria.
Note:
(1) Divinità latina
protettrice della fecondità, assimilata a Dioniso.
(2) E' la divinità latina
protettrice dei porti.
(3) L' Institutio
alimentaria fu
un provvedimento preso da Traiano in favore dell'agricoltura e dei
bambini poveri. L’istituto
finanziario prevedeva un prestito ipotecario (obligatio
praedorium) concesso direttamente dal
patrimonio personale dell’imperatore (il fiscus).
Gli agricoltori ricevevano in prestito capitali a un basso tasso di
interesse (secondo alcune fonti storiche, nell’ordine del 2,5% e,
secondo altre, del 5%) fornendo, a loro volta, una specifica garanzia
ipotecaria. Le rendite erano devolute direttamente all’assistenza
dei fanciulli orfani e indigenti assicurando loro il giusto
sostentamento.
(4)
Romolo aveva dedicato a Giove "Feretrio", garante dei trattati, il primo tempio eretto sul Campidoglio.
mi piace tanto questa descrizione precisa perché ho fotografato tante volte l'arco ma avevo bisogno di qualche informazione in più
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