Rase al suolo da Totila nel 545, le
mura di Benevento furono ricostruite dai Longobardi – che
conquistarono la città nel 570 - per difendere l'abitato e il Sacrum
Palatium, ubicato nell’area di Piano di Corte. Il duca Arechi II
(758-774) estese la cinta alla Civitas nova, l’attuale rione
Triggio. Nel 926 la cinta fu ampliata ultriormente verso Porta Somma
(poi inglobata nella Rocca dei Rettori) includendo il rione Tappeto.
Torri di difesa a pianta quadrata e rotonda - nella muratura di
alcune delle quali si notano inseriti bassorilievi e lastre marmoree
di recupero - rafforzavano le mura, in cui si aprivano
originariamente sette porte. Di queste rimangono oggi soltanto la
Porta Arsa e quella Aurea, che sfruttava il fornice dell’Arco diTraiano.
Porta Arsa:
costruita con materiali romani di reimpiego durante il regno di
Arechi II è detta anche Porta delle
calcare per via delle antiche fornaci di
calce che si trovavano nelle vicinanze, si apre sul lato occidentale
della città e consiste in un arco in blocchi di pietra calcarea,
fiancheggiato da due mezze colonne della stessa pietra. A questa
porta, che costituiva l'ingresso alla Civitas nova, conduceva
l'antica via Appia.
Porta Arsa
Torre della catena:
fortilizio longobardo a base poligonale e di forma piramidale, era un
avamposto difensivo che guardava verso il Ponte Leproso, gettato dai
Romani sul fiume Sabato. Da qui partiva la cosiddetta “Via Sacra
Longobardorum” che collegava Benevento al Santuario di San Michele
sul Gargano.
Particolare delle bugne alla base della torre
I due lati che guardano a mezzogiorno, su quanto resta del canale che, deviato dal fiume Sabato, alimentava con le sue diramazioni i mulini, presentano in basso cinque bugne da presa emisferiche di reimpiego, poste su una linea orizzontale a distanza di circa 1,40 m l'una dall'altra, in maniera da determinare una sorta di separazione fra strutture superiori e base della torre e che formano la catena che da il nome al fortilizio.
Torre del Santo Panaro
Molti la identificano con la torre degli Scannelli che compare nelle fonti scritte.
Resti di una torre longobarda inglobati in una costruzione di epoca successiva lungo il tratto di mura che costeggia viale dei Rettori.
Cortine murarie in opera listata di calcare e laterizi lungo viale dei Rettori
Torre quadrangolare lungo viale dei Rettori; più a destra si nota una contraffortatura di epoca ottocentesca
Torre circolare lungo il tratto di mura che costeggia via Torre della catena
Tratto di mura merlate lungo via Torre della catena
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