Si trova lungo le pendici nordoccidentali del colle Palatino.
La chiesa esiste probabilmente fin dal VI secolo. La dedica ad un santo orientale – S.Teodoro Tirone di Amasea - fa infatti supporre una concomitanza con lo stabilirsi delle autorità bizantine nella domus flavia-augustana sul Palatino dopo la riconquista di Roma (536). L'impianto circolare risalirebbe ad un precedente tempio pagano riadattato e trasformato in chiesa.
Sotto papa Niccolò V (1447-1455), in occasione del Giubileo del 1450 e pochi anni dopo, venne effettuato un generale e massiccio rifacimento, a cui si deve gran parte dell’aspetto attuale della chiesa, con la realizzazione, tra l’altro, della prima cupola di tipo rinascimentale costruita a Roma: questi lavori sono stati attribuiti dal Vasari a Bernardo Rossellino. I lavori di ristrutturazione conservarono però l'abside del VI secolo anche se il mosaico del catino appare fortemente rimaneggiato da maldestri restauri succedutisi nel tempo.
Mosaico absidale
Nel mosaico absidale Cristo è seduto su un globo rappresentante i cieli stellati, affiancato da Pietro e Paolo e dai martiri Teodoro (una aggiunta dovuta al restauro di papa Niccolò V) e Cleonico (?)*: Cristo indossa una veste nera con laticlavi d'oro, simboli di un elevato status nella società romana, la destra benedicente mentre nella mano sinistra tiene una croce astile. Alla sua destra Paolo con in mano il rotulo che introduce un santo giovane e imberbe, alla sua sinistra Pietro con in mano le chiavi che presenta un santo identificato con S.Teodoro (cfr. mosaico dei SS. Cosma e Damiano). Al di sopra del Cristo, tra nuvole multicolori, la dextera dei gli impone la corona d'alloro del martirio.
Dal 1 luglio 2004, papa Giovanni Paolo II ha concesso l'uso della chiesa al patriarca di Costantinopoli e alla comunità greco-ortodossa di Roma.
* Cleonico era un compagno d'armi di S.Teodoro da lui convertito alla fede cristiana. Scoperto tale fu portato dinanzi al governatore e selvaggiamente bastonato insieme ai suoi compagni Eutropio e Basilisco ma furono subito guariti dalle loro ferite da un'apparizione del Signore e di san Teodoro.
Il governatore, visto che con la forza non riusciva ad ottenere la loro conversione al paganesimo, volle cambiare strategia: li divise e cercò di convincere con lusinghe e promesse san Cleonico a ripudiare la fede cristiana. Il tentativò fallì miseramente, poiché san Cleonico, anziché lasciarsi corrompere, derise sfacciatamente il governatore che continuava a dare importanza agli idoli. Con le loro preghiere, i santi fecero ribaltare la statua di Artemide e questo provocò il loro martirio cruento: i santi Eutropio e Cleonico furono crocifissi, mentre san Basilisco fu gettato in prigione e vi morì molto tempo dopo. La sua identificazione poggia comunque solo su questa narrazione che lo lega a S.Teodoro.
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