al n.26 di Zeyrek caddesi
Lato sud
La funzione originaria di questo edificio, che si trova sul quarto colle di Costantinopoli, nelle vicinanze del Monastero del Pantokrator, non è del tutto chiara. Spesso è stato considerato risalire al periodo paleologo anche se parte della muratura sembra suggerire una datazione più antica.
La muratura delle due parti è completamente diversa. La parte inferiore, di epoca bizantina, è a corsi alterni di mattoni e pietre (come nelle mura teodosiane), mentre quella superiore è costruita interamente in mattoni e sembra riconducibile al periodo ottomano.
All'interno, invece, la pianta è del tutto ottagonale. Si tratta quindi di un cilindro ottagono la cui parte inferiore è compresa all'interno di una struttura muraria a pianta quadrata. Sui lati dell'ottagono si aprivano inoltre originariamente quattro nicchie semicircolari, alternate ad altrettante aperture d'ingresso.
A sn. pianta e alzato dell'edificio in epoca bizantina, a ds. dopo i rimaneggiamenti di epoca ottomana
La pianta ottagona ha fatto pensare ad
una originaria funzione di battistero dell'edificio, ipotesi
suffragata dal rinvenimento, nel corso di recentissimi restauri, del
perimetro di fondazione, al centro dell'edificio e a livello della
sua pavimentazione più antica, di una vasca ottagonale.
la vasca battesimale (indicata dalla freccia)
Nondimeno, la cripta posta al di sotto del piano pavimentale originale mal si accorda con la funzione battesimale dell'edificio. Al di sotto della cripta si trova inoltre una cisterna interamente scavata nella roccia.
Lato ovest
Convertito in mescidi (piccola
moschea) dallo sceicco Solimano poco dopo la caduta della città,
l'edificio fu fortemente rimaneggiato per adattarlo al nuovo culto.
Il tamburo della cupola venne sopraelevato e le otto finestre che vi
si aprono incluse entro archeggiature e cornici a sesto acuto.
All'interno la nicchia meridionale venne murata per ospitarvi il
mirhab, gli ingressi originari vennero anch'essi murati
(sostituiti da finestre lungo i lati sud e ovest) mentre ne venne
aperto uno nuovo sulla parete occidentale demolendo la nicchia
settentrionale.
Lato est
Nel 1756 l'edificio fu gravemente
danneggiato da un incendio e successivamente restaurato. Dopo un
progressivo degrado è stato nuovamente restaurato in epoca recente e
riaperto al pubblico nel 2016.
L'edificio come appariva dalla stessa angolazione nel XIX secolo
da A.G. Paspates, Byzantinai meletai topographikai, 1877
Note:
(1) In questa chiave, sono state
osservate significative similitudini d'impianto con alcuni edifici
battesimali del V-VI secolo come il Battistero neoniano di Ravenna o
quello di Albenga. Altre similitudini sono state peraltro rilevate
con un edificio – un martyrion o una cappella funebre – ritenuto
di età paleologa (XIII-XV sec.) e appartenente un tempo al complesso
del monastero costantinopolitano di Gastria.
Battistero di Albenga
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