Facciata occidentale
Si erge isolata sul colle d'Anglona, a metà strada tra Tursi e Policoro.
L'edificio attuale è stato eretto tra
l'XI ed il XII sec. come ampliamento di una piccola chiesa
preesistente del VII-VIII sec, corrispondente alla cappella che si
apre sul lato destro della chiesa attuale.
Si tratta di una chiesa episcopale
latina, che venne ad ammantarsi di un programma dipinto
more graeco per attendere ad un
progetto fortemente radicato su istanze cattolico romane.
Esternamente presenta un
prospetto a coronamento orizzontale, solo su un lato affiancato da
una torre campanaria, a base quadrata, ornata con bifore romaniche a
doppia colonnina.
Ingresso
L’ingresso della chiesa è costituito da un nartece quadrangolare con volta a crociera innervata da costoloni e quattro colonne agli angoli.
La facciata del nartece presenta delle formelle figurate con l’Agnello e i simboli dei quattro evangelisti, un archivolto d’ingresso, ornato con diverse testine umane e di animali, disposte radialmente, e un portale decorato con un motivo a denti di sega.
L’abside,
piuttosto profondo, presenta una finestra fiancheggiata, all’esterno,
da due colonnine sotto un coronamento di archetti pensili, lesene e
alcune formelle adorne di teste di bue, di tigri, di pesci, di
pavoni, di cervi e di rosoni a rilievo piatto, che il Valente
riferisce all’XI-XII secolo.
Abside, a sinistra il prospetto orientale della cappella
All'interno la chiesa presenta una
pianta a tre navate a croce latina ma il transetto non sporge
rispetto al fronte delle navate che appaiono separate da
dieci pilastri che reggono, a destra cinque archi a tutto sesto, a
sinistra cinque archi a sesto acuto.
Dal lato destro del
transetto si accede, all’interno, in una piccola cappella (la
fabbrica originaria della chiesa) a navata unica, con un abside
semicircolare e con il muro di sinistra in comune con quello della
navatella e del transetto.
Purtroppo, non si hanno
documenti certi circa la data di costruzione della più antica
fabbrica della chiesa.
In origine la chiesa attuale era
completamente ricoperta di affreschi. Nella navata centrale si
sviluppavano gli episodi vetero-testamentari e il ciclo cristologico,
che si concludevano sulle pareti del vano d’ingresso.
Sulla controfacciata,
invece, doveva svolgersi il tema del Giudizio Universale e, sulla
parete delle due navatelle, le storie degli Atti degli Apostoli. Tali
pitture erano, poi, integrate da una vasta antologia di santi sui
pilastri divisori di navata e sulle pareti delle navatelle, di
evangelisti sui pilastri di crociera e di profeti sui pennacchi delle
arcate.
Oggi, gli affreschi rimasti
si sviluppano, in sequenza, a partire dall’abside, sulla parte alta
della parete di destra della navata principale e su parti
dell’adiacente navatella, sulla sinistra (crollata per cause
imprecisate e ricostruita) restandone soltanto poche tracce in
prossimità della crociera.
La decorazione dell'abside
centrale è completamente perduta, mentre le absidiole conservano
frammenti della testa di Pietro sulla sinistra, dell’arcangelo
Michele sulla destra.
San Pietro
L'Arcangelo Michele
Solo un evangelista resta a testimoniare la
loro presenza, come pure resta solo l’immagine di S.Giovanni
Crisostomo, presso l’absidiola settentrionale, senza che ne sia
rimasta nessuna degli altri grandi vescovi; dei profeti sui pennacchi
della parete meridonale se ne riconoscono quattro: Daniele, Amos,
Abdia e Ezechiele.
La
parete della navata è divisa in due registri; in quello superiore si
sviluppano gli episodi della Genesi,
con la Separazione
della luce dalle tenebre, della terra dalle acque, la
Creazione di Adamo ed Eva, il Peccato, la
Cacciata dal Paradiso Terrestre, il
Lavoro dei progenitori, Caino e Abele, l’Uccisione di Abele,
Rimprovero di Caino;
nel registro inferiore si susseguono gli episodi dell’Arca,
di Noè
ebbro, della
Torre di Babele, dell’Ospitalità
di Abramo, dell’Offerta
di Abramo a Melchisedek, del
Sacrificio di Isacco,
della Benedizione
di Giacobbe da parte di Isacco e
della
Lotta di Giacobbe con l’angelo.
La torre di Babele
Le
scene neotestamentarie erano invece raffigurate sulla parete della
navata sinistra.
Gli affreschi erano, un
tempo, accompagnati - e ancora in parte lo sono - da iscrizioni
greche, su cui se ne sovrapposero altre latine, conservate soltanto
in pochissimi punti della parete.
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