L'Arco di Galerio
Fu fatto erigere nel 305 dall'imperatore Galerio (305-311) per celebrare la sua vittoriosa campagna contro i Persiani. I resti dell'arco trionfale si trovano attualmente all'incrocio della via Egnatia con via Gounari.
All'altezza dell'arco la via Regia era fiancheggiata da portici e colonnati.
L'arco era costituito da quattro possenti pilastri che sostenevano una cupola. Sul lato nord, in direzione della Rotonda, i pilastri si raccordavano per mezzo di archi a due pilastri più piccoli; sul lato meridionale a due pilastri che s'integravano alla struttura del grande vestibolo (propileo) che introduceva al Palazzo di Galerio. Oggi sono visibili soltanto tre pilastri del lato occidentale. Le decorazioni, scolpite su lastre di marmo suddivise in zone, descrivono la vittoriosa campagna di Galerio contro i Persiani (297) e celebrano i fasti della prima Tetrarchia.
Dall'Arco di Galerio all'ingresso meridionale della Rotonda correva una strada, anch'essa fiancheggiata da portici, destinata ai cortei imperiali che si recavano dal palazzo a quest'ultima.
Generalmente si ritiene che che i 4 pilastri centrali (tetrapylon) siano di epoca galeriana, l'aggiunta dei pilastri minori di epoca teodosiana. Il tetrapylon consentiva anche la rettifica della via Egnatia adeguandola ai carceres dell'ippodromo nonchè marcava il confine tra la città preesistente e quella edificata da Galerio.
Registro inferiore del pilastro meridionale, lato est
Pilastro nordoccidentale
Nella fascia superiore è rappresentata una scena di viaggio: Galerio, scortato da cavalieri, proviene da una città e va verso un'altra, i cui abitanti escono dalle mura per venirgli festosamente incontro.
Nella fascia mediana, Galerio è raffigurato mentre combatte contro il re sasanide Narsete. E' ovviamente una licenza poetica perchè i due non si incontrarono mai in battaglia. L'aquila imperiale è raffigurata mentre deposita sul capo di Galerio la corona della vittoria.
Nella terza fascia i tetrarchi sono raffigurati in toga, i due augusti seduti (Diocleziano e Massimiano) e i due cesari (Galerio e Costanzo Cloro) in piedi. Due vittorie alate depositano sul capo degli augusti le corone d'alloro. Le due donne inginocchiate, verso cui i tetrarchi tendono la destra, sono probabilmente le personificazioni di Armenia e Mesopotamia, liberate dal giogo sasanide. Alle estremità della fascia, sedute, le personificazioni dell'Oceano e della Terra (cfr. fotografia generale del pilastro).
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