chiesa di San Nicolò Regale, Mazara del Vallo
Costruita nel 1124 sul molo orientale
del porto-canale di Mazara per volontà di Ruggero II e affidata
inizialmente a monaci di rito greco, entrò successivamente a far
parte del complesso abbaziale benedettino di San Nicolò e Giovanni
Prodromo oggi non più esistente.
Presenta una pianta a croce greca
inscritta con tre absidi e una cupola, impostata su un tamburo ampio
e basso di forma cubica, che la sormonta. Le mura perimetrali
mostrano aperture ogivali decorate da archi rincassati. Una cornice
leggermente aggettante – posta al di sopra dei doccioni di
smaltimento delle acque piovane – separa la muratura originaria dal
coronamento dei merli circolari aggiunto nel XIII secolo.
Nell'interno si trovano un piccolo
altare, quattro colonne centrali che sostengono il tamburo e delle
colonnine incassate negli spigoli delle tre absidi oltre a una
pavimentazione con un disegno a colori d'ispirazione islamica.
Tra il XVII e il XVIII secolo la chiesa
subì una radicale trasformazione per adattarla ai nuovi canoni
barocchi, divenendo a pianta ottagonale con copertura a falde.
Nel 1947 si tentò di riportare la
chiesa alle sue forme originarie, ma bisognò attendere fino agli
anni Ottanta affinché questo gioiello dell'arte arabo-normanna
riacquistasse le sue originali sembianze di edificio medievale.
Di particolare interesse è il
basamento sottostante, nel quale sono state rinvenute nel 1933 tracce
di mosaici romani che che probabilmente pavimentavano una piscina o
di una residenza signorile o di un impianto termale di tarda età
imperiale (tra il III ed il V secolo), come lascia pensare un'antica
tubazione rinvenuta in uno stipite. Tra i resti malconci ne spicca
uno, che ha al centro un cervo in corsa tra decorazioni floreali. Attualmente è chiusa, non visitabile
da almeno 10 anni.
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