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martedì 7 luglio 2015

La Madonna dei Catalani di Atene

La Madonna dei Catalani di Atene


 
L'affresco – che misura cm. 117x157 – proviene dalla non più esistente chiesa del Profeta Elia ed è attualmente conservato nel Byzantine and Christian Museum di Atene.
La chiesa del Profeta Elia di epoca mediobizantina, fu ristrutturata e restaurata nel XV secolo e sorgeva nel quartiere di Staropazaro nei pressi dell'Agorà romana. Fu demolita nel 1843 per far spazio alle necessità edilizie della capitale della Grecia indipendente. Prima di procedere alla demolizione l'affresco, che probabilmente si trovava nella lunetta che sovrastava l'ingresso principale, fu staccato e conservato.
L'affresco raffigura al centro la Vergine con il Bambino seduta su un grande cuscino cilindrico. Lo sfondo è punteggiato da alberi, cespugli ed una ricca bassa vegetazione. Ai lati della composizione centrale – che combina elementi occidentali, nella disposizione del panneggio e nell'articolazione dello sfondo, e bizantini, nella riigidità e frontalità delle figure – campeggiano due scudi araldici.
L'affresco è conosciuto come Madonna dei Catalani perchè questi scudi – soprattutto quello a destra - furono a lungo riferiti alla Compagnia Catalana e alla casa d'Aragona.
Successivamente D. Kampouroglou, sulla scorta delle iniziali "F" e "A" e "L" e "S" dipinte in caratteri gotici accanto agli scudi, li ha più propriamente identificati come riferibili rispettivamente al duca di Atene Francesco I Acciaiuoli (1451-1455), a sn., e al nobiluomo genovese Lorenzo Spinola, morto nel 1453, che fu probabilmente il committente dell'affresco giacchè è noto che la comunità genovese ad Atene possedeva una chiesa nel quartiere commerciale vicino all'ingresso dell'Agorà romana. 

  La chiesa del Profeta Elia, a sn,, e quella dei Tassiarchi, a ds.
 disegno ad acquerello realizzato da Eugene Peytier nel 1833 ora
in Liberated Greece and the Morea Scientific Expedition: The
Peytier Album in thw Stephen Vagliano Collection, Atene, 1971

Questo acquarello di Eugene Peytier raffigura la chiesa dei Tassiarchi e quella del Profeta Elia allo Staropazaro (mercato del grano) entrambe demolite nel 1843. La chiesa del Profeta Elia era probabilmente un edificio risalente all'XI-XII secolo convertito e ridecorato come edificio ecclesiastico verso la metà del XV secolo. Nel piccolo slargo che si apre sull'attuale via Dexippou è stato posto un ceppo di colonna sormontato da una lastra marmorea (provenienti dalla demolizione della chiesa) ad indicare il luogo dove molto probabilmente questa sorgeva.
 

 


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