Alessio
I Comneno offre al Cristo benedicente una copia del manoscritto, 1100
c.ca
da un manoscritto miniato
della Panoplia dogmatica di Eutimio Zigabeno commissionato dallo
stesso imperatore.
Biblioteca Apostolica
Vaticana, cod. Vat. gr. 666, f. 2v.
La cosiddetta profezia del sangue
(αίμα=sangue) si
diffuse durante il regno di Manuele I Comneno (1143-1180) tra la fine
dgli anni '50 e l'inizio dei '60. L'imperatore avrebbe chiesto ad un
veggente quanto sarebbe durata la dinastia fondata da Alessio I
Comneno (1081-1118) e questi avrebbe risposto con l'acrostico AIMA, le
cui prime tre lettere costituivano le iniziali dei primi tre
imperatori di stirpe Comnena che si erano succeduti sul trono -
Alessio I, Giovanni (Ioannes) II e Manuele I – l'ultima quella di
chi gli sarebbe succeduto.
Secondo Niceta Coniate, quando nel 1169 nacque il suo unico figlio maschio, Manuele I lo chiamò Alessio non tanto in omaggio al suo illustre antenato quanto per rispettare la profezia. Nel 1180, alla morte del padre, il figlio Alessio II, appena undicenne, gli successe sotto la tutela di un consiglio di reggenza dominato dalla madre, Maria di Antiochia e del suo amante, il protosebastos suo cugino Alessio Comneno. Tre anni dopo fu però rovesciato e fatto strangolare dallo zio Andronico I Comeneno (1183-1185), l'iniziale del cui nome confermava l'esattezza della profezia e di cui, per i numerosi omicidi perpetrati per mantenersi al potere, si può ben dire che regnò nel sangue.
Andronico
ritenne quindi di aver dato inizio ad una nuova sequenza dell'AIMA e per lungo tempo ebbe il timore di essere rovesciato da Isacco Comneno, il governatore di Cipro che,
dopo l'assassinio di Alessio II, di cui era cugino di I° grado, si
era autoproclamato imperatore dell'isola e aveva rivendicato per sé
il titolo di basileus (1184).
Giovanni II Comneno, 1118
chiesa di Santa Sofia, Costantinopoli
Secondo Niceta Coniate, quando nel 1169 nacque il suo unico figlio maschio, Manuele I lo chiamò Alessio non tanto in omaggio al suo illustre antenato quanto per rispettare la profezia. Nel 1180, alla morte del padre, il figlio Alessio II, appena undicenne, gli successe sotto la tutela di un consiglio di reggenza dominato dalla madre, Maria di Antiochia e del suo amante, il protosebastos suo cugino Alessio Comneno. Tre anni dopo fu però rovesciato e fatto strangolare dallo zio Andronico I Comeneno (1183-1185), l'iniziale del cui nome confermava l'esattezza della profezia e di cui, per i numerosi omicidi perpetrati per mantenersi al potere, si può ben dire che regnò nel sangue.
Nel 1185 Andronico fu invece spodestato da Isacco II Angelo e barbaramente trucidato dalla popolazione di Costantinopoli ponendo termine nel sangue alla dinastia comnena e alla sequenza dell'AIMA (1).
Note:
(1) Per la tragica fine di Andronico vedi scheda De Andronico Costantinopolitano Imperatore di Giovanni Boccaccio.
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