La basilica della «Campanopetra» è il primo monumento di Salamina scavato nella sua quasi totalità dalla missione francese dell'Istituto Courby (Università di Lione), creato nel 1964 da Jean Pouilloux. L'esplorazione iniziata nel 1965 è stata bruscamente interrotta dalla guerra nel 1974, ma grazie alla documentazione già accumulata, Georges Roux ha potuto condurre lo studio di questo monumento eccezionale sino alla pubblicazione, comparsa nel gennaio 1998 degli scavi in Salamina di Cipro.
La Campanopetra è stata costruita alla fine del V secolo a Salamina-Costanza, allora metropoli cristiana e politica di Cipro; fu ulteriormente abbellita sotto Giustiniano (527-565), al cui tempo fu la più bella e rinomata basilica di Cipro. Molto danneggiata dalle incursioni arabe del VII secolo, fu utilizzata come cava di marmo al tempo dei Lusignano.
Collocata in vicinanza del mare, il monumento ha beneficiato di uno spazio libero e sgombro di qualsiasi costruzione anteriore, il che permise all'architetto di impiegare in maniera armoniosa i diversi elementi. È l'unica delle basiliche paleocristiane di Cipro la cui pianta ci sia interamente conosciuta.
Lungo metri 152,10, l'insieme basilicale è costituito da due rettangoli l'uno incastrato nell'altro; il più largo, ad ovest, composto di una vasta corte e di un atrio, è riservato ai servizi (riunioni, alloggi, abluzioni); l'altro, consacrato al culto, comprende la chiesa a cinque navate e l'atrio orientale; solo il battistero sporgeva sul lato nord.
la navata centrale con l'abside provvisto di synthronon sullo sfondo
l'atrio occidentale con al centro due colonne superstiti
Con il suo grande cortile d'ingresso ad ovest, che precede l'atrio quadriportico su cui si affacciano le celle dei monaci, è un esempio tipico di basilica urbana di pellegrinaggio, gestita da una comunità monastica. Lo sconosciuto architetto, un artista di grande talento, si è liberamente ispirato alla pianta della basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme: il carattere più significativo è la presenza, oltre all'atrio occidentale che conduce all'ingresso della chiesa, di un secondo atrio dietro le absidi, destinato, come a Gerusalemme, ad accogliere una reliquia particolarmente preziosa: Roux avanza l'ipotesi che sarebbe stato costruito per ospitare un frammento della Santa Croce.
al centro mura perimetrali dell'abside e sullo sfondo colonnato dell'atrio orientale
Numerosissimi frammenti di marmo del Proconneso sfuggiti ai forni da calce testimoniano il lusso della decorazione. L'architetto sembra aver creato per la sua basilica un modello originale di capitelli, in cui le volute sono sostituite da eleganti rameggi d'acanto; opere di una stessa bottega, apparentemente costantinopolitana, essi offrono un repertorio completo delle varietà dei capitelli di questo stile e permettono preziose osservazioni sulla loro tecnica di fabbricazione, portata a termine in loco. Resti di pavimenti in opus sectile e qualche tessera di mosaico colorato lasciano immaginare anche l'esistenza di una sontuosa decorazione dei muri e dei pavimenti, purtroppo scomparsa da lungo tempo. La Campanopetra offre un documento di grande interesse su un lungo periodo della storia di Cipro e di Salamina-Costanza, ed anche su quello che si potrebbe chiamare il classicismo della grande architettura paleocristiana influenzata dalla capitale, Costantinopoli.
corridoio laterale meridionale
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