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domenica 15 aprile 2012

chiesa di S.Nicola Orfano, Tessalonica

chiesa di S.Nicola Orfano

facciata absidale


Era originariamente il katholikon di un monastero di cui rimangono soltanto due colonne del propileo. Il nome va posto in relazione o con quello della famiglia dei fondatori o con la presenza di un orfanotrofio annesso al monastero.


Fondazione: risale alla seconda decade del XIV sec. Secondo A. Xyngopoulos fu fondata da Nikon Skouterios Capandritis Orphanos, egli asserisce questo sulla base dell'abbreviazione di questo nome leggibile sulla lastra di un sarcofago riutilizzata nel pavimento della chiesa.
L'ipotesi più accreditata ne attribuisce invece la fondazione al re serbo Stefano Uros II Milutin (1282-1321), marito della principessa Simonide, figlia di Andronico II e Irene di Monferrato, la quale ultima, in lite con il marito, risiedeva a Tessalonica dal 1303. Questa ipotesi è confortata - oltre che da fonti letterarie che riferiscono al re la fondazione in Tessalonica di chiese e palazzi - dalla raffigurazione negli affreschi di S.Giorgio Gorgos, patrono della dinastia serba, e S.Clemente di Ocride spesso dipinti nelle altre chiese fondate da Milutin.

S.Giorgio Gorgos ("il veloce")
 
Architettura: presenta la pianta di una basilica a tre navate, corta e larga, con un ampio nartece. La navata centrale è più alta di quelle laterali con cui comunica per mezzo di due archi che s'impostano sui muri e su una sola colonna con capitelli teodosiani di reimpiego. Le navate laterali terminano con due piccole cappelle. 
L'iconostasi marmorea è quella originale.


All'esterno la muratura è a corsi alterni di pietra e mattoni e mostra le decorazioni, arricchite da elementi ceramoplastici, tipiche dell'edilizia paleologa.
Affreschi:
1. Abside: nel catino la Vergine in posizione di orante tra due arcangeli,  nella fascia inferiore la liturgia officiata dal clero che converge verso il melismos, nella fascia superiore la Comunione degli Apostoli, divisa come di consueto in due parti, ed al centro il mandylion.

 
 
 
2. Navata centrale: nella fascia inferiore figure di santi, vicino all'abside la Vergine in posizione di supplice con il Salvatore e S.Giovanni Battista e S.Giovanni Teologo (l'apostolo). Nella fascia superiore scene della Passione, interposta alle quali, sopra l'ingresso ovest, è inserita la Dormizione della Vergine.



3. Parete sud della navata nord: figure di santi nella fascia inferiore e scene dall'Acatisto in quella superiore.
4. Parete nord della navata sud: figure di santi nella fascia inferiore, scene dall'Antico Testamento, dal Ministero di Cristo e dalla vita di S.Gerasimo del Giordano.
 
San Gerasimo estrae la spina dalla zampa del leone

 
5. Nartece: ciclo esteso della vita e dei miracoli di S.Nicola di Myra.

San Nicola salva la nave dalla tempesta
 

L'insieme degli affreschi si distingue per l'estrema chiarezza con cui è illustrato il programma iconografico, con scene suddivise in pannelli che si succedono ordinatamente. La storia sacra è rappresentata in termini essenziali, comprensibili per il fedele.
Da un punto di vista stilistico, per senso delle proporzioni e sensibilità per il colore, gli affreschi mostrano legami con i lavori eseguiti da Michele Astrapas e Eutichio, pittori tessalonicesi che lavorarono in molte chiese fondate da Milutin in Serbia.




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