L'aula rappresentava l'ingresso dal
Foro al palazzo imperiale fatto edificare da Domiziano (81-96) sul
Palatino. Comunicava con la rampa coperta che conduceva al palazzo
per mezzo di due varchi oggi murati. La copertura è stata
recentemente ricostruita in base agli indizi forniti dalle murature
superstiti ed allo studio della geometria dell'edificio che ha
fornito anche le indicazioni per la ricostruzione del portale
d'ingresso.
La decorazione parietale è riferibile all'VIII secolo.
Il grande affresco dell' abside rappresenta i quaranta martiri immersi nello stagno gelato: a destra si vede l' apostata Melezio nel tepidario, accanto, il guardiano armato.
Affresco absidale
Sulla parete sinistra e sulla parte attigua della parete di fondo erano rappresentatit i quaranta martiri nella gloria.
Parete nord
Queste figure sono assai danneggiate; ben conservata è invece la parte inferiore della parete contigua all' abside: vi sono due grandi croci latine con medaglioni nel centro (testa di Cristo e della Vergine), e con corone ed altri ornamenti pendenti dai bracci. Croci simili di metallo ornate di oro e di gioielli erano sospese in molte basiliche antiche sopra i sepolcri dei martiri, e spesso servivano da lampadari. Sotto le croci stanno due agnelli ed un pavone, composizione simile alle pitture che si vedono nelle catacombe.
Gli affreschi della parete destra (forse rappresentanti la storia di S. Antonio Eremita) sono quasi svaniti. Il pavimento dell' oratorio è composto in maniera molto rozza con frammenti di marmi bianchi e colorati, di porfido e di serpentino.
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