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domenica 17 giugno 2012

Panagia Asinou, Nikitari

Panagia Asinou (Panagia Phorviotissa), Nikitari

lato nord


La chiesa della Panagia Asinou o della Panagia Phorviotissa, come recita un'iscrizione nell'abside meridionale del nartece aggiunto in epoca successiva, sorge nei pressi del villaggio di Nikitari. La parola Asinou deriva dal nome del villaggio dell'Argolide da cui provenivano i coloni stabilitisi qui nell'XI secolo a.C.
La parola phorviotissa deriverebbe invece dalla pianta dell'euforbia e rientrerebbe nell'usanza cipriota di attribuire alla Vergine epiteti derivanti dai nomi delle piante.
La chiesa apparteneva ad un complesso monastico di cui rimangono ben poche rovine.
Secondo un'iscrizione nella nicchia sudoccidentale della navata, il magistros Niceforo Ischyrios, figlio di Costantino Euforbenos, governatore di Cipro tra il 1103 e il 1107, sostenne le spese per la decorazione della chiesa durante il regno di Alessio I Comneno nell'anno 1105. Secondo alcune fonti, completata la costruzione del monastero, Niceforo vi si ritirò divenendone il primo abate con il nome di Nicola.


L'inscrizione corre lungo la banda rossa che divide l'affresco in due parti. In quella superiore sono raffigurati Costantino I e la madre Elena ai lati di una croce, in riferimento al ritrovamento da parte dell'imperatrice madre della Vera Croce durante il suo pellegrinaggio a Gerusalemme. Nella parte inferiore sono raffigurati dei santi.


Nella lunetta che sovrasta l'ingresso sul lato meridionale è raffigurato Niceforo nell'atto di donare alla Vergine il modellino della chiesa. L'affresco è stato ridipinto nel XIV secolo e non è chiaro se il ritratto del donatore sia stato semplicemente ritoccato o se l'intera scena sia stata ridipinta come era prima. Dietro Niceforo si nota una figura di donna riccamente vestita. L'inscrizione sopra la sua testa indica solo che morì nel 1099, possiamo assumere che si tratti della figlia di Niceforo unicamente dalle sue dimensioni ridotte.
Nel modellino la chiesa appare priva del nartece che venne aggiunto successivamente.


La chiesa presenta una pianta rettangolare a navata unica e ricoperta a volta al di sopra della quale è stato costruito un tetto a spiovente.
Il nartece fu addossato alla nave agli inizi del XIV secolo – quando si resero necessari i lavori di ristrutturazione - quasi ad angolo retto e presenta le estremità absidate.
 
 
Tra le due semicupole delle absidi è posta una cupola centrale. Delle tre porte originali che introducevano al nartece, quella meridionale venne in seguito murata per collocarvi il grande affresco di S.Giorgio.


L'inscrizione all'interno dell'affresco recita che questo fu realizzato alla fine del XII secolo grazie al finanziamento di un altro Niceforo, definito “addestratore di cavalli”. L'affresco, a testimoniare la remuneratività che questa attività aveva a Cipro, era originariamente ricoperto a foglia d'oro in corrispondenza dello scudo, della lancia e dell'aureola del santo.
Al di sopra di S.Giorgio La Vergine con il Bambino ai lati della quale sono raffigurati, inginocchiati, i donatori. Lateralmente a S.Giorgio, a destra la Signora Anastasia Saramalinas inginocchiata ai piedi della sua santa protettrice, a sinistra S.Mamas a cavallo di un leone (1).
Le altre pitture del nartece risalgono al XIV secolo ed hanno per tema il giorno del Giudizio, in accordo con la sua funzione di cappella battesimale, la maggiore enfasi è posta sulla salvazione dell'uomo. 
Al centro della cupola è raffigurato il Cristo pantokrator, mentre entro una fascia anulare si dispongono i cori angelici interrotti dalla Vergine ad est ed un serafino ad ovest. Al di sotto, nei pennacchi della cupola, si dispongono gli apostoli in gruppi di tre.


Sulla parete ovest, nel sottarco al di sopra dell'ingresso principale due angeli srotolano la volta celeste, sul registro inferiore, a sinistra un angelo risveglia i morti al suono della tromba del Giudizio mentre a destra un altro angelo pesa le anime dei defunti (Psicostasia).


Nella lunetta, al vertice l'Etimasia, con a sinistra i Progenitori inginocchiati ai piedi del trono da cui sgorga il fiume di fuoco che alimenta le fiamme dell'Inferno verso cui un angelo sospinge i dannati attesi da Satana che cavalca il Leviatano.

La Psicostasia

Nella conca absidale settentrionale è raffigurato il Paradiso.

 
San Pietro apre agli eletti la porta del Paradiso a guardia della quale è posto un cherubino. Oltre l'ingresso li accoglie il buon ladrone che impugna una croce a doppia traversa; seduti su degli scranni Abramo, la Vergine, Isacco e Giacobbe con in grembo le anime degli eletti. Nel registro superiore sono raffigurate le personificazioni del Mare e della Terra. Nel sottarco, in altrettanti riquadri, si dispongono i cori dei Profeti, dei Santi, dei Martiri e dei Gerarchi.


La Vergine blachernitissa, dipinta nella lunetta che sormonta la porta regia, presenta delle caratteristiche molto simili a quella dipinta nel catino absidale della chiesa della Theotokos di Trykomo  ad essa coeva. Prima della costruzione del nartece, questa pittura (la cui prima stesura risale al 1106 è però stata fortemente rimaneggiata molto probabilmente nel 1333 quando la chiesa venne ridecorata) si trovava sulla facciata occidentale esterna della chiesa ed era protetta da una tettoia.
Piuttosto inusuale nell'arte bizantina è la rappresentazione di una scena di caccia con due cani e due montoni immediatamente alla destra della Vergine che rivela una chiara influenza occidentale. La caccia era infatti uno dei passatempi preferiti dalla nobiltà franca.

Abside della nave

catino absidale

Nel catino absidale è raffigurata la Vergine in posizione di orante tra i due Arcangeli completato intorno al 1250. Nella sottostante parete absidale la Comunione degli Apostoli e ancora più in basso figure di santi.


Nella controfacciata occidentale della nave, subito al di sopra della porta d'ingresso è raffigurata la Dormizione della Vergine




L'immagine di S.Paolo, inginocchiato ai piedi della Vergine nell'atto di asciugarsi una lacrima col bordo della tunica si trova replicata in molte miniature. Al di sopra della Dormizione, L'Ingresso a Gerusalemme e L'Ultima cena.

 
 
Note:
 
(1) Secondo la tradizione agiografica San Mamas predicava il Vangelo alle fiere ed agli animali selvatici.







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