Chiesa della Panagia di Moutullas
Si trova su una balza che sovrasta il villaggio di Moutullas nei monti Trodos. Fu terminata, come recita un'inscrizione rinvenuta al suo interno, il 4 luglio 1280.
Presenta esternamente un tetto a spiovente con i frontoni molto appuntiti. Questo tipo di copertura fu largamente impiegato nelle chiese dei monti Troodos dalla fine del secolo precedente sotto l'influenza dell'architettura latina introdotta dai crociati e per le precipitazioni nevose a cui era soggetta la regione.
L'iscrizione che contiene la data di costruzione della chiesa si trova nella parete settentrionale imediatamente contigua all'abside ed è inserita entro il ritratto dei due donatori, Giovanni Moutullas e sua moglie Irene che offrono insieme il modellino della chiesa. L'affresco è molto rovinato nella parte destra mentre la bocca della donna è stata obliterata dal tempo.
La chiesa originaria era molto piccola e a pianta rettangolare con abside aggettante, il nartece ad L è infatti un'aggiunta peobabilmente del tardo XVI secolo.
La chiesa originaria era molto piccola e a pianta rettangolare con abside aggettante, il nartece ad L è infatti un'aggiunta peobabilmente del tardo XVI secolo.
L'interno della chiesa è molto piccolo e conseguentemente il ciclo di affreschi appare sensibilmente ridotto. Si nota anche l'influenza latina: il volto della Vergine blacherniotissa raffigurata nella conca absidale fiancheggiata dagli arcangeli è infatti molto arrotondato come nelle cosiddette icone crociate del Sinai. Più in basso, nella parete absidale sono ritratti i Padri della Chiesa Nicola, Gregorio, Giovanni Crisostomo e Basilio e i due santi ciprioti Epifanio e Auxibios. Tutti tengono in mano dei rotoli.
La Vergine blacherniotissa nel catino absidale
I ritratti dei padri della chiesa nella parete absidale
Sulla parete occidentale è raffigurata la Resurrezione di Lazzaro con Cristo in piedi accanto al sepolcro e Marta e Maria - le sorelle di Lazzaro - inginocchiate ai suoi piedi. Un uomo si copre il naso con il bordo della tunica (Signore, già manda cattivo odore, poiché è di quattro giorni, Giovanni, 11, 32-45) mentre con l'altra mano srotola le bende che avvolgono il corpo di Lazzaro.
Resurrezione di Lazzaro
Nella Crocefissione, raffigurata sempre sulla parete occidentale, la Vergine ed un altra donna stanno ritte e composte ad un lato della croce, così come, sull'altro lato S.Giovanni Evangelista che tiene nella sinistra un libro incrostato di gemme, dietro di lui il buon centurione (Allora il centurione che gli stava accanto, vistolo spirare in quel modo, disse "Veramente quest'uomo era Figlio di Dio!", Marco, 15, 39), riconoscibile dalla cotta di maglia e dallo scudo (la testa è andata perduta).
Crocefissione
lato orientale
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