L'affresco – che
misura cm. 117x157 – proviene dalla non più esistente chiesa del
Profeta Elia ed è attualmente conservato nel Byzantine and Christian Museum di Atene.
La chiesa del Profeta
Elia di epoca mediobizantina, fu ristrutturata e restaurata nel XV
secolo e sorgeva nel quartiere di Staropazaro nei pressi dell'Agorà romana.
Fu demolita nel 1843 per far spazio alle necessità edilizie della
capitale della Grecia indipendente. Prima di procedere alla
demolizione l'affresco, che probabilmente si trovava nella lunetta
che sovrastava l'ingresso principale, fu staccato e conservato.
L'affresco
raffigura al centro la Vergine con il Bambino seduta su un grande
cuscino cilindrico. Lo sfondo è punteggiato da alberi, cespugli ed
una ricca bassa vegetazione. Ai lati della composizione centrale –
che combina elementi occidentali, nella disposizione del panneggio e nell'articolazione dello sfondo, e
bizantini, nella riigidità e frontalità delle figure – campeggiano due scudi
araldici.
L'affresco
è conosciuto come Madonna dei Catalani
perchè questi scudi – soprattutto quello a destra - furono a
lungo riferiti alla Compagnia Catalana e alla casa d'Aragona.
Successivamente
D. Kampouroglou, sulla scorta delle iniziali "F" e "A"
e "L" e "S" dipinte in caratteri gotici accanto
agli scudi, li ha più propriamente identificati come riferibili
rispettivamente al duca di Atene Francesco I Acciaiuoli (1451-1455),
a sn., e al nobiluomo genovese Lorenzo Spinola, morto nel 1453, che
fu probabilmente il committente dell'affresco giacchè è noto che la
comunità genovese ad Atene possedeva una chiesa nel quartiere
commerciale vicino all'ingresso dell'Agorà romana.
disegno ad acquerello realizzato da Eugene Peytier nel 1833 ora
in Liberated Greece and the Morea Scientific Expedition: The
Peytier Album in thw Stephen Vagliano Collection, Atene, 1971
Questo acquarello di Eugene Peytier raffigura la chiesa dei Tassiarchi e quella del Profeta Elia allo Staropazaro (mercato del grano) entrambe demolite nel 1843. La chiesa del Profeta Elia era probabilmente un edificio risalente all'XI-XII secolo convertito e ridecorato come edificio ecclesiastico verso la metà del XV secolo. Nel piccolo slargo che si apre sull'attuale via Dexippou è stato posto un ceppo di colonna sormontato da una lastra marmorea (provenienti dalla demolizione della chiesa) ad indicare il luogo dove molto probabilmente questa sorgeva.
Nessun commento:
Posta un commento