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sabato 21 luglio 2012

Martyrion dei SS. Carpo e Papilo

Martyrion dei SS. Carpo e Papilo


Individuato in una bottega situata al di sotto della chiesa di S.Menas (precedentemente dedicata a S.Policarpo), nella parte bassa di Samatya sokak, in Ilyas bey caddesi, vicino alla chiesa della Teotokos Peribleptos.
E' l'unico martyrion sopravvissuto, dedicato ai santi Carpo e Papilo, martirizzati sotto l'imperatore Decio (249-251).
Carpo era vescovo di Gurdos in Lidia, mentre Papilo era diacono di Tiatira, nella medesima provincia: furono portati davanti al governatore romano di Pergamo ed invitati a mangiare la carne che era stata offerta agli idoli.
Carpo però replicò: "Io sono un cristiano, venero Cristo, Figlio di Dio, che è venuto nel mondo negli ultimi tempi per la nostra salvezza […] ma a questi idoli non offro sacrificio". Subiti ulteriori interrogatori fu infine condannato alla flagellazione.
Anche Papilo rispose in modo simile al governatore: "Fin dalla giovinezza servo il Signore e non ho mai offerto sacrifici agli idoli: sono cristiano e nient’altro puoi sentire da me all’infuori di questo, poiché non c’è parola più grande e più bella di questa che io possa dire".
Dopo che anche Papilo fu torturato, venne nuovamente chiesto loro di consumare la carne utilizzata per i sacrifici pagani ed al loro rifiuto furono condannati a morire bruciati sul rogo.



Presenta un ambiente rotondo con una cupola in mattoni ribassata di 12 m. di diam. e circa 6 di altezza, circondato quasi completamente da un deambulatorio e provvisto di abside e di una sola absidiola laterale sulla sinistra.

fotografia degli anni trenta

Al centro della cupola c'era un affresco raffigurante Cristo Pantokrator circondato da un'iscrizione in parte ancora leggibile e attorniato da quattro figure.


I patriografi ne attribuiscono la fondazione a Sant'Elena (250-330), madre di Costantino I, che volle dotarla di una cupola a imitazione del sepolcro di Cristo; anche se questa attribuzione è da respingere, la tipologia della costruzione e le tecniche edilizie con cui è realizzata la rendono comunque databile al IV-V sec.

ricostruzione virtuale

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