Lato sud
L'edificio si presenta come un sepolcro a tempietto a due piani, in laterizio, coperto da un tetto a doppio spiovente che si regge su una volta a crociera impostata su pilastri angolari; al piano superiore, illuminato dalle finestre rettangolari, avevano luogo i riti funebri, mentre nel piano inferiore, privo di finestre, era allestita la cella sepolcrale. Di particolare effetto è l'uso di due tipi di laterizio: mattoni gialli per le pareti e tegole rosse nelle modanature.
Lato est
La parete orientale è la più
decorata, forse perché si affacciava su una strada - la via Asinaria - che, partendo
dalla via Appia raggiungeva probabilmente la Porta Asinaria (1) dopo aver incrociato la via Latina. E' ornata da due semicolonne ottagonali incassate nel muro,
che partiscono la parete in tre riquadri; al centro una finestra
rettangolare ha una bella cornice sorretta da mensole che formano una
specie di baldacchino, mentre ai lati si vedono due vani rettangolari
ornati con ricche cornici, che contenevano delle iscrizioni in marmo;
in basso corre una fascia decorata a meandri.
Lato nord
L'ingresso è sul lato verso il fiume
Almone, dove una gradinata conduce al piano superiore, formando
davanti alla porta un podio largo tre metri: qui secondo alcuni
autori si alzava un piccolo pronao a quattro colonne, di cui però
mancano evidenze archeologiche.
Sopra la porta principale, una nicchia
semicircolare è sormontata da un timpano ad angolo molto acuto, ed è
fiancheggiata da due finestre la cui cornice superiore è sorretta da
mensole.
Intorno al IX secolo l'edificio fu
trasformato in oratorio cristiano. Il discreto stato di conservazione
del manufatto è dovuto in buona parte al suo riutilizzo in epoca
successiva come fienile (documentato da un disegno di Carlo Labruzzi
della fine del XVIII sec.) – cosa che gli assicurò una certa
manutenzione - ma non si può escludere che per un periodo sia stato
anche utilizzato come fortificazione.
Fino al XIX secolo infatti - come appare ancora nel disegno realizzato dall'architetto inglese George Wightwick nel 1825 - immediatamente a ridosso del cenotafio, si alzava una torre di avvistamento, le cui fondamenta sono oggi incorporate nel vicino casale, che faceva parte del sistema difensivo della valle (2).
Carlo Labruzzi, 1789
Fino al XIX secolo infatti - come appare ancora nel disegno realizzato dall'architetto inglese George Wightwick nel 1825 - immediatamente a ridosso del cenotafio, si alzava una torre di avvistamento, le cui fondamenta sono oggi incorporate nel vicino casale, che faceva parte del sistema difensivo della valle (2).
da George Withwick, Select Views of Roman Antiquities, 1828
L'identificazione con il tempio del dio
Redicolo - avanzata per la prima volta dal Nibby sulla base di un
passo di Plinio che lo colloca nei pressi della via Appia all'altezza
del secondo miglio (non è chiaro però se a destra o a sinistra
dell'antica via) – con cui il monumento è anche conosciuto, va
invece senz'altro rigettata in quanto non ci sono dubbi che si tratti
di un sepolcro, anche se quasi sicuramente non accolse mai le spoglie
di Annia Regilla – la moglie di Erode Attico - che venne sepolta in
Grecia, dove si trovava quando morì in circostanze non del tutto
chiare.
Note:
(1) Le arcate dell'acquedotto ottocentesco che si nota nelle vicinanze insistono probabilmente sul tracciato dell'antica via Asinaria.
where did find that it was used as an oratorium in the 9th century?
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